,

WRC 2021: rischio annullamento per il Rally del Giappone

Japan Rally, credit photo DirtFish

Da circa un mese, ormai, la voce si fa periodicamente più insistente: Il Rally del Giappone 2021 sarà quasi certamente annullato. Però, altre voci, fino a metà luglio, facevano da contraltare e rassicuravano sul fatto che il Japan Rally di novembre 2021, essendo un po’ “figlio” di Toyota, non poteva essere messo in discussione. Non adesso che, nonostante l’aumento dei contagi, i politici di mezzo mondo cercano di spingere in direzione opposta e contraria: aperture e circolazione. Ovviamente, in questa sede non si vuole sindacare sulla correttezza o meno delle norme anti Covid-19. Ma si vuole solo dare un aggiornamento: la situazione, in Giappone, è sfuggita di mano. E ora il rally valido per il WRC, come l’Olimpiade, non sono più graditi. Neppure alla stessa Toyota che, nel proprio core business, annovera la vendita di auto veicoli soprattutto tra i confini nazionali.

La questione è sociale, ma è molto rilevante anche ai fini sportivi. Succede che alla vigilia dell’Olimpiade – al via il prossimo 23 luglio – è sempre più caos attorno ai Giochi olimpici di Tokyo. Dopo che sono stati confermati i primi casi di positività all’interno del villaggio olimpico, e mentre crescono le proteste e il malcontento della popolazione giapponese per lo svolgimento dell’evento, Toyota ha annunciato che non intende trasmettere video pubblicitari in Giappone durante i Giochi. La casa automobilistica giapponese, tra i principali sponsor dell’Olimpiadi, ha inoltre comunicato che il suo presidente, Akio Toyoda, non parteciperà alla cerimonia di apertura in programma questo venerdì.

La decisione di Toyota riflette la scelta, sempre più diffusa tra le aziende che sponsorizzano i Giochi, di non vedere il proprio marchio associato ad un evento potenzialmente negativo, in considerazione dell’alto livello di contrarietà all’interno dell’opinione pubblica in Giappone e dei rischi legati al diffondersi del contagio. Il capo della comunicazione dell’azienda giapponese, Jun Nagata, ha spiegato che erano stati prodotti una serie di filmati contenenti diversi messaggi coi principali atleti sportivi, e “il cui scopo adesso ha assunto un diverso significato”. Nagata ha comunque aggiunto che Toyota continuerà a sostenere tutti gli sportivi coinvolti nei Giochi e che fornirà regolarmente le proprie vetture ecologiche durante l’organizzazione della manifestazione.

Con i contagi in potenziale crescita da qui a novembre, è ipotizzabile che i giapponesi, che non sono tipicamente malleabili come noi, cambino idea? Molto, ma molto, difficile. Ed è ipotizzabile che Toyota sfidi il suo pubblico facendo pressione sulla disputa del rally? Dubitatene tranquillamente. Già ora, nelle ultime dichiarazioni rilasciate, i piloti del WRC (e non solo i piloti), ragionando sul dopo Estonia, parlano di quattro rally al termine della stagione, che significa escludere anche il finale di Monza, organizzato dall’Automobile Club d’Italia. E a proposito di Monza, Aci non è disponibile ad organizzare la corsa se non è inserita nel calendario gare del massimo campionato del mondo.