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Hyundai cerca un leader, Tanak ammicca a Ford

Ott Tanak

La vittoria del Rally Italia Sardegna di inizio giugno sembra ormai un lontanissimo ricordo per Hyundai Motorsport e per i suoi uomini, che vengono da due trasferte – Kenya ed Estonia – in cui si sono rotti le ossa. Se le sono rotte sia nel confronto schiacciante con Toyota e con il “fenomeno Kalle” e sia a causa della situazione interna. Non è una novità che Hyundai sia alla deriva e che cerchi un leader.

Sull’argomento abbiamo scritto in altre occasioni passate, e ovviamente non ci siamo trovati d’accordo solo con le teorie complottiste da social. Partendo da dati oggettivi e lasciando stare le favole, la verità è che l’attuale crisi della squadra Hyundai inizia quando la proprietà dell’azienda decide di lasciare a casa Alain Penasse. Era il 25 giugno 2021. Penasse era una figura chiave. Una colonna portante. Da quel momento è stato uno sfacelo, anche se segnali di crisi c’erano già da inizio anno.

Le dimissioni dell’ingegnere Adamo, avvenute il 7 dicembre 2021 per problemi di salute fortunatamente risolti, sono state la mazzata finale. La situazione è peggiorata quando il capo di Hyundai, Scott Noh, ha deciso di prendere un “ragioniere” e metterlo a fare il manager in una situazione disastrosa. Le scelte successive della proprietà sono state decisamente inadeguate e adesso si sta verificando la stessa situazione che capitò a Citroen, che alla fine, esasperata dai problemi, si ritirò gettando la colpa su Sébastien Ogier.

Oggi, tutti si accorgono finalmente che Hyundai è una squadra allo sbando, anche chi era asservito senza essere a libro paga. E ne siamo lieti. Siamo contenti che si sia capito che la squadra sta in piedi grazie a Neuville e Tanak, che sopperiscono come possono alle grandi mancanze organizzative. Altrettanto riteniamo che sparare sul malato terminale sia poco utile, quando invece si poteva provare a curarlo prima. Anche in questo caso è evidente che, in passato, l’informazione miscelata ai budget investiti nella potente macchina della comunicazione melmosa/mielosa si siano trasformati in una “ragion di Stato” per molti.

Fatta la macchina sbagliata, la i20 Rally1, ora si piange sul latte versato e si fugge dalle altrui responsabilità. Così, durante la conferenza stampa di fine rally, Ott Tanak conferma che quello che manca alla casa coreana (oltre ad una vettura competitiva) è la mancanza di una guida forte all’interno del team. Badate bene, Ott Tanak non dice che bisogna tornare al passato, non dice che prima era meglio ed oggi è peggio, non dice che è necessario il ritorno di Adamo. Quella è un’interpretazione, fa parte delle forzature giornalistiche. E come ogni cosa verosimile potrebbe essere vera ma anche no.

Seppure siamo convinti che il ritorno di Adamo per la squadra potrebbe essere un bene, siamo altrettanto certi che se Ott avesse ritenuto di indicare la figura giusta, o avesse voluto esprimere un suo parere su qualcuno, lo avrebbe fatto. La sua carriera è ferma su un binario morto da due anni, ormai. Gli ingaggi sono diminuiti. M-Sport ha iniziato da lui a sondare la disponibilità di un “Big” che risollevi le sorti della Puma Rally1. Insomma, nel team della premiata ditta “Noh&Kim” ha poco altro da perdere…

In conferenza stampa al Rally di Estonia, Tanak ha detto: “Sono sicuro che possiamo reagire e venire a capo della spiacevole situazione che si è creata, però abbiamo bisogno di lavorare sui dettagli della vettura e di fare analisi tecniche dopo i test. Questi mesi per noi sono stati duri, specialmente da quando abbiamo perso il team principal della passata stagione. Non è stato un periodo facile, con la crisi globale e le normative tecniche per la stagione 2022 che sono arrivate in ritardo. Abbiamo bisogno di un leader forte, il team sta lavorando per questo, da parte nostra continueremmo a lavorare per cercare di lottare contro Toyota. Loro stanno andando molto bene in questo momento, stanno sviluppando la vettura e crescendo velocemente. Ci aspetta un grandissimo lavoro. Hyundai continuerà nel Mondiale, in Corea c’è la volontà di continuare a supportare il progetto. Le ambizioni ci sono, ma sappiamo che quest’anno non sarà facile. L’importante è tornare a battagliare per la vittoria. In fase di sviluppo ci sono sfuggite diverse cose, ci stiamo lavorando, ma Toyota per noi è fuori portata”.