Le ”nuove” Rally1 costeranno 950 mila euro a vettura

toyota gr yaris rally1

La grande novità è la rimozione delle unità ibride di controllo da 100 kW. Questa decisione comporterà una riduzione significativa del costo delle vetture Rally1, abbassandolo di circa 150.000 euro, rispetto all’attuale costo di circa 1,1 milioni di euro per vettura. Così, le nuove Rally 1 dovrebbero costare 950.000 euro.

La FIA ha rivelato a fine febbraio le linee guida per il futuro del WRC, durante il World Motor Sport Council. Ma quali e in che termini? Delle linee guida ne abbiamo parlato qui, così come delle prospettive ne abbiamo ragionato qui. Dunque, quel che è certo è che il WRC subirà tante modifiche ai suoi regolamenti tecnici e sportivi già a partire dal prossimo anno. Il tutto in direzione buon senso, almeno sulla carta.

Il cuore pulsante di questa rivoluzione è il World Rally Championship (WRC), che si prepara a una serie di modifiche monumentali ai suoi regolamenti tecnici e sportivi, iniziate a partire dal prossimo anno.

Il processo di trasformazione è stato orchestrato da un nuovo gruppo di lavoro, guidato con maestria dal vicepresidente della FIA Robert Reid e dall’ex capo del team WRC David Richards. Questo gruppo di esperti si è dedicato a plasmare una visione audace per il futuro del WRC, con l’obiettivo di promuovere una maggiore partecipazione dei costruttori e di far crescere il campionato ad ogni livello.

Una delle modifiche più significative riguarda le attuali auto ibride Rally1. Contrariamente alle previsioni di scadenza, Toyota, Hyundai, Ford e M-Sport vedranno un’estensione del ciclo di omologazione delle loro vetture. Tuttavia, la grande novità è la rimozione delle unità ibride di controllo da 100 kW, per ridurre i costi e standardizzare le prestazioni delle vetture Rally1.

Questa decisione comporterà una riduzione significativa del costo delle vetture Rally1, abbassandolo di circa 150.000 euro, rispetto all’attuale costo di circa 1,1 milioni di euro (così le nuove Rally 1 dovrebbero costare 950.000 euro, con un risparmio complessivo per i tre team di 1.350.000 euro totali), aprendo le porte a una maggiore competitività e accessibilità per i team partecipanti. Tuttavia, questo significa che i team dovranno affrontare il compito di riprogettare elementi cruciali delle loro vetture in tempo per la stagione 2025.

Le vetture Rally1 avranno l’opportunità di competere nelle stagioni 2025 e 2026, anticipando l’introduzione del nuovo regolamento Rally1 nel 2026, destinato a definire il futuro della categoria dal 2027 in poi. Le vetture del 2026 presenteranno un telaio tubolare più grande, unificando l’utilizzo di una cella di sicurezza comune e consentendo la flessibilità nel design delle vetture, che potranno ospitare carrozzerie basate su vetture dei segmenti B, C, compatte, SUV e concept car.

La potenza delle vetture sarà intorno ai 330 cavalli, con un prezzo massimo fissato a 400.000 euro. Queste modifiche sono progettate per attrarre nuovi marchi e team al WRC, aprendo la porta a una competizione più diversificata e stimolante.

Tuttavia, è importante sottolineare che il processo di transizione sarà graduale. Sebbene le nuove specifiche Rally1 del 2026 possano presentare lievi differenze rispetto alle vetture attuali, l’obiettivo è garantire alle squadre attuali il tempo necessario per prepararsi per il futuro.

Questi cambiamenti vogliono ridefinire il volto del campionato e consolidarne la posizione come uno dei principali eventi nel mondo dell’automobilismo sportivo. L’attuazione di queste modifiche rappresenta un punto di svolta emozionante e promettente per tutti gli appassionati di rally in tutto il mondo. I dettagli esatti riguardanti le modifiche per il 2025 e il 2026 in poi dovrebbero essere ratificati al prossimo World Motor Sport Council di giugno.

Le parole di David Richards, pronunciate nel contesto del recente World Motor Sport Council, catturano perfettamente lo spirito di questo periodo di evoluzione. Richards, un’autorità nel mondo del motorsport, ha sottolineato l’importanza della stabilità e della fedeltà agli investimenti già fatti nel settore automobilistico. Le regole non possono essere eliminate dall’oggi al domani; è necessario un periodo di transizione. Questo mantra è al centro delle decisioni che plasmeranno il WRC nei prossimi anni.

Le preoccupazioni riguardanti le prestazioni delle vetture Rally1 hanno portato a un’importante decisione: ridurre la potenza, eliminare i sistemi ibridi e introdurre limitatori più piccoli. L’intenzione è chiara: rendere il campionato più equo e competitivo, riducendo al contempo la complessità e i costi”, ha detto Richards.

Il futuro del WRC si basa su un nuovo regolamento che entrerà in vigore nel 2026. Questo regolamento mira a standardizzare le specifiche delle vetture, con un occhio alla riduzione dei costi e all’accessibilità per i team. L’idea di un telaio tubolare comune a tutti rappresenta un passo avanti verso la standardizzazione e la riduzione dei costi di produzione”.

La partecipazione dei costruttori e dei team è al centro di queste decisioni. La FIA sta lavorando per coinvolgere attivamente i produttori nel processo decisionale, cercando di bilanciare le loro esigenze con le necessità del campionato nel suo complesso. Si tratta di un dialogo continuo, un processo di collaborazione che mira a garantire il successo a lungo termine del WRC.

Richards è chiaro nel sottolineare che “non esiste una soluzione miracolosa”. Il percorso verso il futuro sarà costellato di sfide e opportunità. Tuttavia, “con un impegno comune e una visione chiara, il WRC può prosperare in un’era di cambiamento”.

Il successo del WRC dipende dall’unità e dalla determinazione della comunità automobilistica globale. Le decisioni prese oggi plasmeranno il volto del campionato per gli anni a venire”. E mentre il futuro può essere incerto, c’è una cosa di cui siamo certi: il WRC potrebbe tornare ad essere il più bel campionato del mondo.