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Sette magnifiche stagioni sulla spinta della passione

Questo è l’ultimo numero da direttore di RS: una scelta personale nella convinzione che sia uno stimolo e una necessità per tutti che i cicli vengano chiusi: altrimenti che cicli sarebbero? Il mio è stato lungo: ben sette anni. Quando ho accettato il per me inedito incarico dagli editori – che poi erano e sono amici – non mi era stato posto alcun obiettivo particolare.

Così me l’ero dato io: con la spinta della passione di tutti, l’entusiasmo dei collaboratori e il condimento delle mie passate esperienze, fare del giovane mensile RS RallySlalom e oltre una testata dedicata all’automobilismo su strada in grado di fare una informazione di sostanza, affidabile e attenta ai grandi come ai piccoli. E possibilmente diventare un punto di riferimento autorevole, di cui c’era e c’è bisogno.

Il tutto divertendomi e divertendoci, ma offrendo seriamente opinioni e spunti di riflessione non solo ai lettori ma anche ai praticanti e alla federazione. E facendo leva non solo sulla passione, ma anche sull’onesto e puntuale approfondimento dei temi proposti dall’attualità. E con l’aiuto dei numeri che, pur costando grande fatica per ricavarli, credo abbiano un grande valore, magari interpretabile ma di certo incontestabile. Il tutto senza inutili o deleteri sensazionalismi o ossequi interessati.

Di certo sono orgoglioso di aver accompagnato la testata a superare in crescita il traguardo dei 10 anni di vita (sta per entrare nell’anno numero 12), all’introduzione della sua versione digitale on-line, dal debutto sulla rete del marchio RS agli Oscar dell’Anno di RS, i soli riconoscimenti basati prevalentemente sui risultati, sui numeri oggettivi.

Ritengo di aver fatto quanto potevo per riuscirci, ma il vero verdetto reale spetta a chi legge. Al di là dei numeri (rieccoli!) che mi confortano: basti dire che in un’epoca tanto difficile per la carta stampata, dove il tema ricorrente sono le rinunce e i ridimensionamenti, RS ha fatto l’esatto contrario persino aumentando la tiratura…

Insomma spero – o mi illudo – di essermi almeno avvicinato all’obiettivo, e di lasciare il timone di una rivista con un futuro. Anche, se non soprattutto, per l’impegno di chi alle pagine di RS collabora scrivendo, fotografando e impaginando: grazie a tutti loro, con un abbraccio speciale a chi mi ha aiutato in tutte queste sette magnifiche stagioni, umanamente e giornalisticamente indimenticabili. E grazie a tutti voi. E ai rally.