,

Dietrofront di Ford sull’ibrido nelle corse, M-Sport isola infelice?

Ford M-Sport in Finlandia

In attesa di sviluppi che, comprensibilmente, non possono avvenire nei volgere di una settimana si è creata una situazione kafkiana. A guardarla dall’esterno sembra che una mano non sappia cosa fa l’altra. In realtà è solo la conferma che M-Sport non è il braccio operativo e diretto di un Costruttore ma solo il “portabandiera” per fini di marketing.

Com’è noto, alla vigilia della nuova era del WRC, quello green che percorre ben 3,6 chilometri con la modalità totalmente elettrica, M-Sport minacciava di abbandonare la serie iridata se non fosse stata introdotta la tecnologia ibrida. Nell’occasione, era Richard Millener a battere i pugni sul tavolo. Ovviamente, mandato avanti da Malcolm Wilson che cercava di “spillare” più soldi a Ford.

Infatti, per stessa ammissione di Millener, parlando del perché non si fosse optato per la R5 Plus (solo una WRC meccanica poteva calmierare i costi), non si poteva spiegare al Costruttore come mai prima spendeva 1 milione per una macchina vincente e con la R5 Plus avrebbe speso la metà per una macchina vincente. In effetti sembra una presa in giro. Esattamente, come lo è.

La cosa paradossalmente divertente è adesso a cambiare idea sull’ibrido nelle competizioni è direttamente Ford ed M-Sport rischia di diventare un’isola isolata e infelice. Dalle ultime dichiarazioni ufficiali dei vertici della Casa dell’Ovale Blu non c’è più intenzione di perseguire a tutti i costi l’uso di tecnologie ibride o totalmente elettriche per i propri programmi sportivi ufficiali. Quindi, quelli in circuito. Come detto, forse in modo che potrebbe apparire un po’ ingrato, M-Sport è una squadra portabandiera. Un team semiufficiale.

Mark Rushbrook, il capo della divisione Ford Performance, durante la presentazione della nuova Mustang ha ammesso che fino a 2 anni fa, l’idea del gruppo industriale era quella di spingere tutte le categorie sportive in cui la Casa correva o voleva correre ad adottare soluzioni ibride o full electric. Adesso, evidentemente, le condizioni sono cambiate. La crisi energetica in arrivo fa tremare i grandi colossi.

La nuova posizione, sia chiaro, non chiude la porta all’ibrido, ma secondo Ford, l’implementazione di componenti elettrificate deve avere un tangibile risultato positivo anche nelle corse. E invece, ci si è accorti che c’è una forte perdita di interesse.

Rushbrook ha pronunciato le seguenti parole durante la presentazione della Ford Mustang: “I motori a endotermici, quindi quelli a combustione interna, funzioneranno e sarà la via che perseguiremo nel futuro. Nelle corse creano una connessione emozionale con la vettura. Questo aiuta il nostro brand. Con le complessità dell’ibrido, se non aggiunge nulla alla gara, non pensiamo ci sia bisogno di averlo”.

Il capo supremo della divisione Ford Performance si riferiva certamente alla NASCAR, alla serie delle super car in Australia e ad alcuni programmi endurance in cui compete direttamente il reparto sportivo di Ford. Non v’è dubbio che questa decisione potrebbe aprire la strada a nuovi progetti rombanti.