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Mohammed Ben Sulayem nuovo presidente della FIA

Mohammed ben Sulayem

In FIA, la cordata dei petrolieri e dei sostenitori dei combustibili fossili spazza quella che ha ceduto alle pressioni degli europeisti green. Mohammed Ben Sulayem è stato eletto nuovo presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA) dall’Assemblea Generale Annuale della FIA riunita a Parigi, che ha così sostituito il non più eleggibile Jean Todt.

Ha ricevuto il 61,62% dei voti dai club membri della FIA lo sceicco arabo, contro il 36,62% del britannico Graham Stoker e l’1,76% degli astenuti, e quindi succederà al francese Jean Todt, che è stato presidente dal 2009 e ha governato per tutti e tre i mandati disponibili per la stessa persona, anche è stato eletto presidente onorario insieme ad Angelo Sticchi Damiani (vice presidente onorario). Titoli onorari a parte, l’Europa non ha più un personaggio di peso da contrapporre in FIA all’avanzata degli arabi e dei nuovi poteri forti, che altro non sono che i vecchi poteri forti che intanto hanno spostato le fabbriche da una parte all’altra del mondo.

Però, sia chiaro, con Ben Sulayem l’endotermico verrà difeso un po’ di più, ma la rotta elettrica tracciata dai 12 anni di governo Todt non può più essere invertita. Infatti, fra i punti chiave del mandato del nuovo presidente ci sono un’opera di svecchiamento della Federazione, a cominciare dalla sua stessa struttura di governo, e la necessità di guidare la sostenibilità delle gare di F1 con le linee guida già dettate per le power unit che vedremo nel 2026 con combustibili al 100% sostenibili, maggiore attenzione alla propulsione elettrica, eliminazione della MGU-H e riduzione dei costi. Ovviamente, la riduzione dei costi era anche nel programma di Todt e si è visto come è finita…

“Sono molto onorato di essere stato eletto presidente della FIA al termine dell’Assemblea tenutasi a Parigi – le parole di Ben Sulayem -. Ringrazio tutti per la stima e la fiducia avute, mi congratulo con Graham per la sua campagna ed esprimo la mia infinita gratitudine a Jean Todt per quello che ha realizzato negli ultimi 12 anni. Mi impegno a portare avanti l’importante lavoro e fare in modo che il motorsport e la mobilità facciano ulteriori passi avanti”.

“Un capitolo è giunto alla fine – replicato Todt -. Possiamo essere soddisfatti dei nostri risultati negli sport motoristici e nella mobilità sicura e sostenibile negli ultimi 12 anni. Vorrei ringraziare calorosamente il mio team, la nostra amministrazione e tutti i nostri Club membri per la loro impegno, entusiasmo e resilienza. Mi congratulo con Mohammed per la sua elezione a presidente della FIA e auguro a lui, alla sua squadra e alla Federazione i migliori successi per gli anni a venire”.

Sessanta anni, degli Emirati Arabi, Mohammed Ben Sulayem vanta una notevole esperienza nell’automobilismo, sia come pilota, sia come dirigente: nel suo curriculum 14 titoli di campione Fia Middle East Rally, con 61 vittorie negli eventi internazionali dal 1983 al 2002, ma pure il ruolo di presidente dell’Emirates Motorsports Organization (EMSO) dal 2005 e di vicepresidente del Consiglio Mondiale della Fia per il Medio Oriente. Decisivo per l’inserimento del GP di Abu Dhabi in calendario, Mohammed ben Sulayem è il primo presidente non europeo della Fia: sulla sua elezione decisivi i molti voti ricevuti da Medio Oriente, America Latina e Africa.

La squadra di lavoro di Mohammed Ben Sulayem è già pronta e tra i nomi spicca la presenza della moglie di Bernie Ecclestone. Questi i nomi: Carmelo Sanz de Barros (presidente del Senato); Robert Reid (vice presidente dello Sport); Daniel Coen (vice presidente dello sport per il Nord America); Fabiana Ecclestone (vice presidente dello sport per il Sud America); Lung-Nien Lee (vice presidente dello sport per l’Asia); Anna Nordkvist (vice presidente dello sport per l’Europa): Manuel Aviño (vice presidente dello sport per l’Europa); Tim Shearman (vice presidente della Mobilità); Abdulla Al Khalifa (vice presidente dello sport per il Medio Oriente); Rodrigo Ferreira Rocha (vice presidente dello sport per l’Africa).