La crisi di Oliver? Semplice sfortuna: parola di Kalle
Alcuni giornalisti gli hanno detto che in Italia c’era stupore per gli sghignazzi che si era fatto quando è uscito di strada in quinta marcia, ha riso di nuovo e ha detto: “Quando si esce di strada in quinta marcia, la cosa più normale che ci sia è quella di riderci sopra. Ti è andata bene, puoi ridere”.
Kalle Rovanperä è più realista del Re e spiega come l’incidente di Oliver Solberg sia solo frutto di tanta sfortuna e non di una crisi del pilota, tantomeno ritiene che in un incidente come questo si possa scaricare la colpa sul team manager di Hyundai. E a ben vedere ha perfettamente ragione.
Alcuni giornalisti gli hanno detto che in Italia c’era stupore per gli sghignazzi che si era fatto quando è uscito di strada in quinta marcia, ha riso di nuovo e ha detto: “Quando si esce di strada in quinta marcia, la cosa più normale che ci sia è quella di riderci sopra. Ti è andata bene, puoi ridere. Questo è il rischio che si corre quando si fa una nuova prova. Parti con note completamente nuove. Quella curva era più stretta di quanto pensassi. L’incidente di Oliver Solberg è stato molto simile al mio, con la differenza che io sono stato fortunato, perché il fosso in cui sono finito era vuoto e la vettura non si è danneggiata, Oliver non è stato fortunato, ha preso una pietra che lo ha rimbalzato contro l’albero. Si tratta di sfortuna, non credo lui potesse fare nulla di diverso da ciò che ha fatto”.