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Il RIS rinuncia al pubblico, l’Italia fa il bis con Monza

Diversamente da molti altri appuntamenti del calendario WRC 2020, il Rally Italia Sardegna si svolgerà e come tutti gli appuntamenti iridati post Covid-19 sarà a porte chiuse. Triste a dirsi ma necessario a farsi, visto che la Sardegna, sopratutto grazie ai vacanzieri, si è trasformata in uno dei principali focolai di infezione da coronavirus. Chi ha prenotato può mettersi l’anima in pace. Chi ha acquistato i pass può prepararsi a chiedere il rimborso e prepararsi al secondo appuntamento italiano del Mondiale Rally a Monza: ormai è praticamente certo. Manca la firma e l’ufficializzazione.

Gli organizzatori parlano di “rally blindato, quello che si correrà in Sardegna dall’8 all’11 ottobre 2020, per poter applicare in modo serio e responsabile i protocolli sanitari imposti dalle autorità ministeriali, sanitari e sportive, confermati dal Decreto del Presidente del Consiglio del 7 settembre scorso”. La stessa cosa la scrivono, però, anche gli organizzatori di tutti gli altri rally nazionali, che però poi proprio a porte chiuse non sembrano essere.

Per il RIS sarà quindi un’edizione di transizione, dove non mancherà sicuramente di grandi battaglie sportive che saranno mandate in onda sui canali del promotore della serie iridata. Poi a fine anno il Rally d’Italia si trasferirà sulla terra ferma, facendo tappa a Monza, per chiudere in bellezza una stagione unica nella storia con tre GP di Formula 1 e due prove del Mondiale Rally.

“È importante in questa stagione terribile – afferma il presidente dell’Automobile Club d’Italia – che il mondo dello sport nelle sue massime espressioni dia testimonianza di correttezza e di responsabilità. Ma il nostro obiettivo, supportato dal massimo appoggio della Regione Sardegna, è stato sempre quello di far svolgere la gara per riaffermare che, nonostante tutto e nonostante la pandemia e le sue vittime, il mondo deve andare avanti guardando al futuro nel rispetto delle regole. Per questo chiediamo la collaborazione dei veri appassionati dei rally al fine che tutto si svolga nel migliore dei modi”.

Poi chissà, a Monza, per questo ritorno del Rally d’Italia sulla terraferma a fine stagione, si spera il pubblico possa essere ammesso. I dubbi sono tanti e permangono. Bisognerà capire a che punto è l’evoluzione del virus in Lombardia e come si sarà orientato il legislatore. Certo è che prima di essere rieletto a presidente Aci, probabilmente come unico candidato, Sticchi Damiani fa annusare alla Lombardia le potenzialità del WRC. Prove di un prossimo futuro? Qualcuno dice di sì. La Regione apprezza e ringrazia.

Tornando al RIS: “Ci stiamo attenendo a tutti i protocolli approvati – dichiara Antonio Turitto Direttore Generale del Rally- e quindi sarà un’edizione del rally blindata. A breve contatteremo tutti gli appassionati possessori di gold pass per organizzare il rimborso completo del biglietto. Abbiamo comunque bisogno della collaborazione di tutti a fine di far svolgere la gara”. Insomma, il RIS chiede di restare a casa. A questo punto bisognerà sperare nel rally a Monza: ad inizio dicembre, con 200 chilometri di prove speciali tra l’autodromo monzese e la provincia di Como.