I dolci ricordi della ronde di Sanremo

Interessante tavola rotonda a Perinaldo per ricordare la ronde di Sanremo, storica prova speciale della gara ligure. Inaugurata nel 1976, si è disputata l’ultima volta nel 2017

C’era una volta la ronde, quella che infiammava l’ultima notte del Rallye mondiale di Sanremo. Una prova speciale storica che è diventata oggetto di una tavola rotonda dal titolo “La ronde nel cuore” svoltasi nel grazioso borgo di Perinaldo, nell’entroterra imperiese. Relatori alcuni personaggi che, negli anni, hanno contribuito ad alimentare il fascino di quella prova speciale: Sergio Maiga, attuale Presidente dell’AC del Ponente ligure, Francesco Alberti e Guido De Angeli, per anni nell’organizzazione e poi al vertice della Direzione di gara del Rallye di Sanremo, Spartaco Fragomeni, medico rianimatore a lungo in servizio al rally a bordo dell’elisoccorso, e l’elicotterista Arturo Pozzo.

Tutti, con il loro contributo ed i loro ricordi, hanno reso esemplarmente cosa è stata ed ha rappresentato la ronde. Primi tra tutti l’Assessore Marco Mauro e Francesco Guglielmi, Sindaco di Perinaldo che, oltre ad aver ricordato che il suo Comune è stato il fulcro della ronde ed aver fatto riaffiorare personaggi famosi quali Orlando Dall’Ava, Amilcare Ballestrieri, Leo Cella e Franco Patria oltre a Rauno Aaltonen e la sua Mini Cooper S, da lui incontrati in un tornante nel ‘68, ha ribadito l’importanza del rally per l’economia del borgo e delle altre località del territorio circostante.

La storia della ronde dice che compare nel Rallye di Sanremo nel ’76 ma è stato rilevato che l’idea primordiale è del ’65: se ne parlò ad Arma di Taggia, nel corso di una cena a cui era presente anche Leo Cella, che il giorno dopo sarebbe andato a vincere una gara al Nürburgring, e fu l’Ingegner Emilio Maiga, il padre di Sergio, a lanciare l’idea di un tracciato permanente San Romolo-Perinaldo-Apricale-Bajardo-San Romolo. L’idea sembrava folle ma negli anni a seguire prese corpo e si concretizzò.

L’edizione 1976 della ronde nacque dalle ceneri della PS “Tre Colli”, allora da percorrere in 55’: con successive modificazioni, la PS verrà disputata sino al 1990 e poi ripresa, ma in forma differente, nel 2007 ed archiviata del tutto dieci anni dopo per via delle normative federali tendenti a ridurre i km di gara. La prima edizione era costituita da tre tratti per un totale di 130 km da percorrere in 3 ore e 30’ comprese due soste da 15’ l’una. Ai fini della sicurezza, negli anni d’oro della ronde, l’organizzazione impegnava oltre 120 commissari di percorso, 15 postazioni radio, una ventina di radioamatori, oltre 15 autoambulanze ed altrettanti carro attrezzi. Un incidente poteva comportare l’interruzione del rally: provvidenziale, molto spesso, si è rivelato, specie nel soccorso al pubblico – all’epoca presente in massa -, l’intervento del dottor Fragomeni, calato dall’elicottero di Pozzo con il verricello.

Nel corso del dibattito, tra i relatori ed i numerosi presenti, c’è stato chi ha auspicato l’organizzazione di una nuova ronde, magari con una formula differente, tipo solo il pilota a bordo, tanto per fornire una novità al pubblico e nuova linfa all’attuale disciplina.