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Rally post-coronavirus: ecco come si tornerà a correre

Ecco alcune anteprime regolamentari

ACI Sport ha ufficializzato che sta preparando un piano medico-sportivo per la ripresa dei rally. Che è ancora riservato, malgrado i falsi comunicati stampa circolati in questi giorni. Ma sicuramente poggia su due caposaldi: i rally sono uno sport non di contatto e si correranno, per quanto possibile in una gara che si snoda all’aperto.

Come è certo che la Commissione Medica ha preparato un piano di come si tornerà a correre e che ACI Sport l’ha completato con un piano sportivo ed il tutto è da qualche ora all’esame del CONI. Solo con un piano medico-sportivo univoco ed approvato dai massimi organi governativi e sportivi ci si potrà presentare a chiedere i permessi per disputare i rally.

E comunque il piano sarà condizionato ed in accordo con le decisioni generali che il Governo progressivamente prenderà. Quindi c’è da aspettarsi che si vedranno le mascherine ignifughe e che sarà vietato al pubblico il parco assistenza (e non solo), dove saranno ammessi solo gli addetti ai lavori dopo che sarà stata loro controllata la temperatura.

Ma quando ci sarà il primo rally del dopo lockdown? Presto, molto presto, per dirlo. Avere un piano medico-sportivo è solo un presupposto indispensabile. Al Ciocco, a questo punto la prima data del CIR a calendario il 18 giugno, ci sperano: ma è tutt’altro che scontato che avvenga.

Al momento la Fase 2 sembra che preveda il mantenimento del divieto di spostamento fra regioni (quantomeno se non limitrofe): con una situazione così il lombardo Crugnola alla gara toscana non potrebbe andarci…