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Il Decreto di Conte che ferma le corse di ogni ordine e grado

Uno scorcio del parco assistenza sul mare

Dopo il rinvio del Ciocco in tanti si chiedono cosa succederà alle altre gare. Una carenza di informazioni che, a ben vedere, nuoce ancora di più al nostro amato motorsport. Pubblichiamo di seguito le parole del presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, firmatario del Decreto “Ferma Italia”, che inevitabilmente ha coinvolto il Ciocco e coinvolgerà tutte le manifestazioni sportive di ogni genere e grado, e che riportiamo di seguito per fare un po’ di chiarezza in una giungla di informazioni che poi si rivelano puntualmente errate.

“Siamo concentrati ad adottare tutte le misure per ottenere l’effetto di contenimento diretto del virus o di ritardo della diffusione perché il sistema sanitario per quanto efficiente rischia di andare in sovraccarico, abbiamo il problema con la terapia intensiva e subintensiva se la crisi dovesse proseguire”, ha detto inoltre il presidente del Consiglio.

Nel Dpcm è scritto chiaramente “stop a eventi pubblici e privati, inclusi teatri e cinema”. Si legge: “Sospensione di manifestazioni di qualsiasi natura, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato e in luogo chiuso aperto al pubblico (inclusi cinema e teatri)”. Sospensione quindi a tutte le manifestazioni “che comportino affollamento di persone e che non garantiscano il rispetto della distanza di sicurezza-interpersonale di almeno un metro”.

“Lo sport di base e le attività motorie in genere, svolti all’interno di palestre, piscine e centri sportivi di ogni tipo, sono consentiti esclusivamente nel rispetto delle raccomandazioni previste”, si legge ancora. Cioè a porte chiuse. Ma le gare di auto non hanno porte, i rally non hanno stadi…

“È fatto divieto di trasferta dei tifosi residenti” nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e nelle province di Pesaro e Savona “per la partecipazione ad eventi e competizioni sportive che si svolgono nelle restanti regioni e province”.

Dunque, per fare un riepilogo dei tre punti più salienti:

1. Fino alla data del 3 aprile 2020, sono consentite tutte le manifestazioni sportive, tranne che nei comuni indicati nell’allegato 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1 marzo 2020 e successive modificazioni;

2. Lo svolgimento delle suddette manifestazioni è consentito, se all’interno di impianti sportivi, solo a porte chiuse e, se all’aperto, esclusivamente senza la presenza di pubblico; in tale ultimo caso, gli organizzatori dovranno garantire l’assenza del pubblico ed informare la Prefettura competente per territorio ai fini del monitoraggio di cui all’art. 3 del citato DPCM;

3. Gli organizzatori, attraverso personale medico, sono tenuti ad effettuare i controlli idonei al contenimento del COVID-19 tra gli atleti, i tecnici, i dirigenti e tutti gli accompagnatori che vi partecipano.

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