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Il Rally Bellunese e il tira e molla sul rinvio

Marco Signor, Rally Bellunese 2021

Il Rally Bellunese è stato rinviato a data da destinarsi e così è stata rinviata anche l’inaugurazione della Coppa Rally di Zona 4. Che il rinvio fosse certo si sapeva già dalla serata di giovedì e le conferme arrivavano direttamente dalla Prefettura, ma nella mattinata di venerdì si è creata confusione con uno spiacevole tira e molla tra un giornale locale che riportava del rinvio, evidentemente verificato, e l’ufficio stampa della gara che faceva partire un comunicato per smentire la notizia additando come non attendibile chi sosteneva il contrario.

Sono seguite ore convulse tra gli appassionati, perché dalla Prefettura, che come si è visto è superiore all’ufficio stampa di Tre Cime Promotor, continuavano a confermare la notizia del non rilascio dei permessi. E così, dopo qualche ora è finalmente arrivato anche il comunicato stampa di Tre Cime Promotor che confermava il rinvio a data da destinarsi e lasciava intendere che di questo problema gli organizzatori erano informati (come tutti), tra cui il giornale locale e la nostra redazione (che per scelta ha deciso di non anticipare la notizia e di non pubblicare il primo comunicato stampa).

“A seguito di frequenti incontri seguiti in quest’ultima settimana e dell’esito negativo, verbalmente anticipato, della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – si legge nella nota finale -, si comunica che il 37° Rally Bellunese è stato rinviato a data da destinarsi”, nel frattempo, però, molti siti hanno pubblicato la smentita dell’ufficio stampa di Tre Cime Promotor prendendolo per definitivo e creando caos tra chi se la prendeva con giornali e giornalisti e chi con la Prefettura.

Ci spiace per la gara bellunese, a cui teniamo tanto, ma ci chiediamo: perché arrivare a smentire una notizia vera? Perché rilasciare una smentita che sarebbe stata certamente smentita? A chi ha giovato tutto questo rumore? Crediamo che non abbia giovato a nessuno. Non ha giovato al rally e neppure ai siti che hanno pubblicato la prima versione (che smentiva una notizia vera) degli organizzatori pensando che l’ultima parola spettasse a loro e non alla Prefettura, che rappresenta il Governo su territorio.

In ogni caso, perché non sono stati dati i permessi al 37° Rally Bellunese? Tutti i comuni interessati avevano detto “sì” e avevano bisogno di questa manifestazione, ma secondo la Prefettura i problemi sarebbero stati legati alla sicurezza della gara, che passava in zone molto trafficate e che avrebbe avuto nei muretti a lato strada un serio pericolo. Altrettanto vero è che fonti ben informate parlano di pressioni ricevute dal gestore di un noto castello perché gli orari di riapertura delle strade non erano congeniali con la sua attività. Quel che è certo è che si è creato un pericoloso precedente: tutti d’accordo ma la Prefettura no.

Anche la stampa locale ha mostrato solidarietà verso gli organizzatori. “Quello che è successo è surreale. A poche ore dall’inizio della manifestazione, il 37° Rally Bellunese è stato rinviato in data da destinarsi”, questo è stato il commento di Belluno Press. “Bruttissime notizie per gli amanti del rally (…) il prefetto ha riscontrato problematiche sulle vie di esodo dei paesi attraversati, e sulla resistenza dei muretti a eventuali schianti di auto”, il commento di Prima Belluno.