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Il giallo: i rally, le targhe dell’est e la lettera al giornale

Il giallo i rally, le targhe dell'est e la lettera al giornale

Come spesso capita, a ferragosto ci scappa il giallo. Questa volta lo sfortunato protagonista è Mauro Peruzzi, appassionato presidente della Scuderia Palladio e personaggio che gode di molta stima e affetto nel mondo dei rally, che si è trovato firmatario a sua insaputa di una lettera che sputa veleni e sospetti sui rally italiani e sulle auto con le targhe dell’est. Una una vera accusa – che non è detto trovi conferma nella realtà – a tutta la specialità. L’unico dubbio che resta è che possa trattarsi di un caso di omonimia, altrimenti sarebbe semplicemente da considerare una fake news dalle conseguenze difficilmente calcolabili.

“Frequento le gare di rally da appassionato e per incarico dell’Aci devo mettere in evidenza alcuni comportamenti anomali, anti sportivi e di danno alle finanze dello Stato – si legge oggi a firma di Mauro Peruzzi sul Giornale di Vicenza -. Rilevo con disappunto che nelle gare di rally, appunto, si vedono sempre più auto da competizione con targhe straniere e maggiormente dei Paesi dell’est. Queste sono autovetture intestate a prestanome di quei Paesi ma di fatto di proprietà e in piena disponibilità dei preparatori italiani che le noleggiano a piloti italiani. L’escamotage di tenerle intestate a prestanome stranieri consente di affittarle completamente in nero eludendo sia il pagamento delle imposte sui proventi dei noleggi che i bolli di circolazione”.

“Si tratta di giri di affari per centinaia di migliaia di euro che restano totalmente sconosciuti al fisco – recita ancora la lettera -. Si pensi che il noleggio di una vettura per una gara per le auto più performanti ha costi dell’ordine di parecchie migliaia di euro. Ciascun noleggiatore mediamente ne gestisce più d’una se non una decina e quindi i conti sono presto fatti. Questa tra l’altro è una concorrenza sleale nei confronti di qualche noleggiatore onesto che affitta come giusto solo auto targate in Italia. Le macchine “importanti” che costituiscono almeno il 40%dei partecipanti hanno tutte targhe dell’est. Va messo fine a questo comportamento scandaloso”.

La lettera è gravissima e accusa il 40% dei noleggiatori di truffare il fisco con evasione e prestanome. Inevitabilmente, Mauro Peruzzi inizia a ricevere telefonate con richieste di spiegazioni. E cade dalle nuvole. Lui, il presidente della Scuderia Palladio, non ne sa nulla. Non ha mai scritto quella lettera.

“Come gran parte degli italiani mi trovo al mare con la mia famiglia – questa la sua dichiarazione di smentita -. Inizia a suonare il telefono, amici e colleghi mi chiedono spiegazioni della lettera pubblicata oggi sul giornale di Vicenza. Lettera di cui non conosco nemmeno l’esistenza, il nome del firmatario è il mio, si parla di federazione di targhe di automobili e si infanga un mondo di cui faccio parte da 40 anni; sono incredulo, deluso dalla bassezza di un atto così vile di una persona che non solo getta fango su un mondo che amo ma così codarda da firmarsi con il mio nome. La delusione aumenta pensando che il giornale di Vicenza non si accerti neppure del firmatario, andando contro ad uno dei principi giornalistici più importante che è quello di accertarsi delle fonti infangando la mia persona e lo sport che amo! Deluso e amareggiato ma sicuro che la legge italiana farà il suo dovere contro questa persona che mi ha rubato l’identità ed il quotidiano che gli ha dato voce”.

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