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Dal Portogallo, le Rally1 regalano ”scorregge” per tutti

M-Sport Puma Rally1, Rally Portugal 2022

Il Rally del Portogallo introdurrà una nuova direttiva sulle Rally1. A leggere le modifiche si resta esterrefatti. Viene da pensare ad una barzelletta raccontata male. Invece no, si parla davvero di sicurezza dei veicoli ibridi nella sola modalità elettrica e, in considerazione della crisi in cui è stato trascinato il WRC, sembra uno schiaffo agli appassionati.

Pensavate che la banda capeggiata dall’arabo Mohammed Ben Sulayem e dal vichingo Jarmo Mahonen stesse passando il proprio tempo brindando in alberghi di lusso in località esotiche? Sappia – chi ha malpensato – che sarebbe stato meglio, ma si è sbagliato. Tutti i malpensanti sono stati smentiti dai nuovi orientamenti della FIA in tema di sicurezza per i rally, che ormai da anni languono moribondi con 2,5 Case che fanno il bello e il cattivo tempo, tra cui aumentare i costi per tenere lontani altri Costruttori e diminuire gli ingaggi, impoverendo il bacino degli utenti (piloti, copiloti, team manager, meccanici e così via) che potrebbero approdare a livello professionistico nei rally e disfarsi di alcune cariatidi al momento inamovibili.

La Commissione Rally della FIA lavorava per voi, lavorava per noi, ma se invece fossero andati a zappare la terra avrebbero fatto del bene alla natura e anche al loro fisico. Avete idea di quante ore e per quanti mesi decine di persone hanno ragionato su questa novità appena partorita. Un’idea di cui noi umani non abbiamo idea (perdonate la cacofonia) di quante vite salverà (moscerini compresi in estate) e di quanti competitor e pubblico riporterà nei rally, che torneranno ad essere uno strumento di marketing, dopo essere stati ridotti al rango di strumento di business.

Le idee, dunque. Come avete fatto a non pensarci prima? Come abbiamo fatto a non pensarci prima? Udite, udite: dopo mesi di durissimo lavoro e di lunghe riunioni impegnative, a partire dalla tappa portoghese del Mondiale WRC, le vetture Rally1 saranno dotate di un modulo sonoro aggiuntivo. Una sorta di pernacchia, progettata per rendere le auto più rumorose quando si spostano tra le PS con l’aiuto di un motore elettrico (nel 2022 una media di ben 4 chilometri a rally in modalità completamente elettrica). Dovrebbe funzionare, perché ancora non lo sanno neppure loro che hanno deciso, a velocità inferiori a 30 km/h.

Secondo le regole in vigore, per provare a tornare seri, il percorso di ciascuna delle tappe della serie iridata deve includere zone HEV attraverso le quali devono passare le vetture Rally1 senza utilizzare un motore a combustione interna. Si riferisce alla cosiddetta “elettrozona” e ai pochi metri del parco assistenza. Questa settimana, la FIA ha aggiornato i requisiti tecnici per il Gruppo Rally1: “Dal primo maggio, ogni vettura ibrida deve essere dotata di uno speciale modulo sonoro”.

Secondo i nuovi requisiti, il modulo deve produrre almeno 80 dB di suono in uno spazio aperto due metri davanti e dietro l’auto, ad un’altezza di un metro sopra il livello del suolo. Deve essere attivato durante la guida elettrica (compresa la retromarcia) a velocità fino a 30 km/h. Se questo limite viene superato, il modulo deve essere disabilitato. Non so cosa avete immaginato fino ad ora, ma pare più una caccia al tesoro in video game, che una corsa di automobili.

Le modifiche al regolamento sono state presentate martedì 7 marzo a seguito dei risultati del FIA World Motorsport Council. La data di entrata in vigore dei nuovi requisiti è l’1 maggio, il che significa che vedremo questa cag**a già al Rally del Portogallo, che si terrà dall’11 al 14 maggio.