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Rally a porte chiuse: c’est la vie o c’est l’Italie?

Aci Verona conferma impegno per Rally Due Valli

Ce lo siamo chiesti il 13 luglio 2020, alla vigilia della scadenza del DPCM che ha regolamentato la Fase 2 e puntualmente è arrivata la conferma: nel nuovo DPCM che scadrà il 31 luglio permane l’obbligo della mascherina, del distanziamento sociale e il divieto assoluto di assembramenti. Che tradotto in parole povere significa: rally a porte chiuse.

Si potrebbe essere portati a pensare che dopo il 31 luglio 2020 cambierà qualcosa, in meglio. In realtà, l’Esecutivo del governo sta prendendo ulteriori due settimane di tempo (da metà luglio a fine luglio) per risolvere polemiche interne alla maggioranza e prorogare le misure di contenimento del Covid-19 fino al 31 ottobre, anche se l’intenzione iniziale era quella di prolungare le suddette misure fino al 31 dicembre.

Per sicurezza, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato nei giorni scorsi un documento che prevede il ritorno alla normalità per la primavera 2021. Quindi, per ora, nessuna buona notizia all’orizzonte. Anzi, la proroga totale del DPCM precedente con l’inserimento delle ultime ordinanze e la conferma di quanto deciso in termini di divieti di ingresso e quarantena.

Ancora rally a porte chiuse, quindi, e amaro in bocca per migliaia di appassionati che, dopo mesi di astinenza, vorrebbero ritrovarsi in prova speciale. E invece sono costretti a scriversi su WhatsApp e su Messenger, passando le ore a leggere i siti e a scandagliare YouTube per un video, per vedere un controsterzo, per sentire il rumore di un motore da corsa.

Rally senza pubblico, ma neppure con la mascherina, che però può essere usata nei centri benessere, nei night club e nei centri massaggi cinesi, dove si è a rischio contagio di malattie sessualmente trasmissibili che mietono vittime altrettanto silenziosamente come il Covid-19 e che si trasmettono al pari di un virus. E non solo, proseguono gli sbarchi di migranti contagiati. C’est ‘la vie o c’est’ l’Italie?