Rally 2020 a porte chiuse: fino al 31 ottobre o 31 dicembre?
I rally della stagione 2020, come le cronoscalate, gli slalom e le altre corse automobilistiche, saranno a porte chiuse fino al 31 ottobre 2020 se andrà bene o fino al 31 dicembre se non andrà troppo male. La certezza è che lo stato di emergenza sarà prorogato. I contagi zero sono una chimera, mentre la fluidità e la rapidità di questo virus nell’accendere nuovi focolai sono le due uniche certezze.
“Lo stato di emergenza serve per tenere sotto controllo il virus. Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione”, a spiegarlo è il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che ha aggiunto: “Lo scorso 31 gennaio 2020 il governo ha dichiarato, per la durata di 6 mesi, quindi fino al 31 luglio, lo stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili (Covid-19)”.
Il decreto legislativo numero 1 del 2 gennaio 2018 (Codice della protezione civile), all’articolo 7 (Tipologia degli eventi emergenziali di protezione civile), lettera c) dispone che gli eventi emergenziali di protezione civile sono emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che in ragione della loro intensità o estensione debbono, con immediatezza d’intervento, essere fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e predefiniti periodi di tempo.
Lo Stato d’emergenza attribuisce al governo e alla Protezione civile dei ‘poteri straordinarì o ‘specialì. Per l’attuazione degli interventi si provvede in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico. La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi (articolo 24 comma 3 del Codice della protezione civile). Questo, ovviamente, essendo una regola generale riguarda anche i rally 2020, che a questo punto si avviano ad un lungo periodo a porte chiuse.
Nella prima versione del decreto Rilancio era prevista la proroga dello Stato d’emergenza fino al 31 dicembre del 2020. Ma la norma, contenuta nella bozza circolata prima del via libera del Cdm al decreto, ha suscitato molte polemiche, tanto che è stata stralciata. La versione definitiva del testo prevede la proroga di tutti gli stati d’emergenza in essere “diversi da quello dichiarato con delibera del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2020 per il Covid-19”.
Per placare le polemiche, il ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà, intervenendo in Aula della Camera in occasione delle mozioni sulle libertà costituzionali, ha chiarito che il decreto legge Covid-19 “ha limitato la possibilità di intervento entro il termine invalicabile del 31 luglio” e ha anche aggiunto che “un’eventuale proroga dello stato di emergenza non determinerà pertanto un’automatica estensione dei poteri straordinari previsti dal decreto stesso”.