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Ibrido inutile nel WRC? Ecco chi spinge, chi frena e perché

Puma Rally1

Quando la politica si fa strada nello sport divampano le polemiche. C’è un silenzioso, ma neppure tanto, braccio di ferro tra chi spinge sull’acceleratore (FIA) per introdurre l’ibrido nei rally del WRC, in attesa di passare definitivamente all’elettrico, e chi frena (i Costruttori) motivando a più riprese i tanti problemi di sviluppo legati anche alla lentezza con cui si elabora il regolamento da parte della FIA (argomento di cui vi parliamo più in dettaglio in un articolo sulla rivista in edicola dal 5 agosto 2021).

Il problema è reale e si tratta di miopia politica. Ve la facciamo breve e con una domanda: ma se tra qualche anno si correrà con l’elettrico, che motivo c’è di introdurre l’ibrido? Perché non passare direttamente all’elettrico? Perché non i biocarburanti ad emissioni zero? Per quale perverso piano i team dovrebbero spendere soldi per una tecnologia che, già si sa, verrà gettata alle ortiche per fare spazio ad altro? In molti stati l’elettrico nei rally è già una realtà. E l’ibrido è stato scartato.

Rich Millener, capo del team M-Sport Ford, è uno di quelli che frena. Dice a DirtFish: “il rally deve essere un po’ più lento nel suo approccio all’incorporazione di nuove tecnologie rispetto ad altre aree del motorsport”. Viene da chiedersi: ma come mai? “Il WRC per la prima volta aggiunge un elemento ibrido ai propulsori del 2022, mentre in Austria e Nuova Zelanda (ma anche in Germania, ndr) ci sono già state auto completamente elettriche progettate per i rally. Le abbiamo viste in azione”. Millener – tradotto ala spicciola – si chiede perché mai dovrebbero sviluppare una tecnologia che nasce vecchia, spendendo tantissimi soldi?

Il nuovo pacchetto di regole del prossimo anno per il WRC, chiamato Rally1, ha visto aderire e neppure con tanto entusiasmo solo tre Costruttori. La Ford Puma di M-Sport è la prima auto costruita secondo questi regolamenti (ancora poco chiari) ad essere stata svelata. “Penso che sarà interessante nei prossimi anni vedere come andrà il mercato automobilistico: se alcune persone sceglieranno l’idrogeno, chi utilizzerà carburanti a emissioni zero, chi le batterie. Penso che il rally sia uno degli sport che deve valutare con calma l’adozioni di determinate nuove tecnologie”.

“Molti fan erano preoccupati che queste nuove auto nel 2022 sarebbero state silenziose e avrebbero perso tutto il loro fascino. Beh, non lo sono, sono gli stessi motori WRC che abbiamo ora, con un ibrido che aggiunge più potenza, e i piloti pensano che saranno effettivamente altrettanto competitivi se non leggermente più veloci (…). Penso che la realtà sia molto difficile da interpretare, perché l’industria automobilistica si sta muovendo rapidamente. La mia opinione è che la batteria sia una soluzione, ma non è l’unica soluzione e qualcosa coesisterà contro di essa. In Cumbria facciamo fatica a ottenere la banda larga, quindi non so come faremo a caricare le auto elettriche ovunque”.

Infine, Millener conclude spiegando che bisogna “capire in che direzione sta andando il mercato automobilistico e cosa è davvero rilevante per i rally, perché è importante non perdere il DNA dello sport”.

In edicola dal 5 agosto

Copertina RS e oltre agosto 2021