Il vecchio DPCM resta in vigore fino al 10 agosto: ecco i divieti
Su Facebook più che altrove leggiamo commenti di utenti che millantano di capire di giurisprudenza e di leggi, ma soprattutto di persone che sembrano in grado di prevedere regole e persino i DPCM del futuro in questa disgraziata era Covid-19. Non solo sconsigliamo loro di continuare a raccontare bugie, accusando giornali e giornalisti di non conoscere le verità, ma consigliamo ai nostri lettori di non dargli retta. Di ignorarli serenamente. Da questi personaggi c’è poco da imparare. Perché ne parliamo? Perché le fakenews diffuse su #Facebook sono un male che disinforma e colpisce i più ingenui e sprovveduti.
Da venerdì 31 luglio 2020 avrebbero dovuto entrare in vigore nuove regole per il contrasto del nuovo coronavirus in Italia. A seguito della proroga dello stato d’emergenza fino al 15 ottobre 2020 – che permetterà al governo di promuovere nuovi decreti rapidamente – era atteso un nuovo DPCM per aggiornare anche le misure di contenimento del contagio. Ma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di concerto con il ministro della Salute Roberto Speranza e il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia, hanno deciso di rimandare la sua attuazione, come avevamo ventilato in questo editoriale.
In piena estate, e con i confini aperti ai turisti stranieri, è necessario tenere alta la guardia, e stabilire precise linee guida per evitare un’impennata nei casi. Soprattutto alla luce della preoccupante situazione in Germania, Spagna e Francia. I nuovi contagi in Italia, arrivati quasi a +400 in un giorno, non consentono fughe in avanti. Ha prevalso la linea della prudenza: per cui feste e locali sono considerati ancora rischiosi.
Il DPCM del 14 luglio, che scadeva il 31 luglio, viene quindi prorogato per altri 10 giorni, quindi fino al 10 agosto compreso. Vediamo quali sono le regole che vengono riconfermate. Resta il divieto per fiere, sagre, eventi pubblici e discoteche. Stadi chiusi e manifestazioni pubbliche con divieti di assembramenti, pena 500 euro di multa a testa. Si tratta di aperture inizialmente previste dal 14 luglio, poi però il governo aveva deciso di rinviarle per l’alto numero di contagi a metà luglio. E restano vietati anche i viaggi sulle navi da crociera. Anche se per il momento la gestione di aliscafi e traghetti ha confermato che il rispetto delle norme evita una diffusione del virus.
Dovranno però essere messe a punto dai governatori di ogni Regione norme rigorose che garantiscano un elevato livello di sicurezza. A bordo dei natanti si dovrà sempre indossare la mascherina nei luoghi chiusi seguendo osservando le stesse regole che valgono per la terraferma.
L’utilizzo delle mascherine. I dispositivi di protezione sono ancora necessari nei luoghi pubblici al chiuso, dove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza, e sui mezzi di trasporto pubblico. Ma anche nei negozi, uffici pubblici e centri commercia, nelle gallerie d’arte, nei musei, nei teatri e nei cinema. Bisognerà poi rispettare il distanziamento sociale di 1 metro e rimane il divieto di assembramento.