Costruttori sul piede di guerra: riforma WRC 2025 e 2026 a rischio

Yoyota GR Yaris Rally1 Hybrid

Il gruppo di lavoro del WRC ha avanzato la proposta di eliminare i sistemi ibridi dalle vetture Rally1 a partire dal 2025. Invece, si propone di implementare un kit per migliorare le prestazioni delle Rally2, consentendo loro di competere a un livello più alto e mantenere l’interesse per la competizione.

I rivoluzionari cambiamenti proposti dalla FIA per il Mondiale Rally 2025 e 2026 hanno scatenato un dibattito acceso e reazioni diverse all’interno della comunità rallystica. Il focus principale è sulla transizione dei Rally1, con particolare attenzione alla rimozione dei sistemi ibridi e all’introduzione di miglioramenti per le Rally2. Tuttavia, la situazione attuale sembra bloccata, con le parti coinvolte che faticano a trovare un terreno comune.

In termini tecnici, il gruppo di lavoro del WRC ha avanzato la proposta di eliminare i sistemi ibridi dalle vetture Rally1 a partire dal 2025. Invece, si propone di implementare un kit per migliorare le prestazioni delle Rally2, consentendo loro di competere a un livello più alto e mantenere l’interesse per la competizione.

Tuttavia, questa proposta è arrivata quando già era stato concordato un prolungamento del contratto con Compact Dynamics per fornire i kit ibridi per i Rally1 fino al 2026. Questo ha creato una situazione di incertezza e tensione, con il rischio di perdere il coinvolgimento di un costruttore chiave già nel 2025.

Hyundai sembra essere il costruttore più a rischio di ritirarsi dal campionato, con il lavoro sullo sviluppo della nuova i20 Rally1 già in stallo. La minaccia di abbandono è reale, e i dirigenti del team e i piloti hanno già espresso le loro preoccupazioni in merito.

Le reazioni dei costruttori sono state immediate e coordinate, con Hyundai, Toyota e M-Sport che hanno inviato una lettera congiunta alla FIA, chiedendo il mantenimento dei regolamenti Rally1 fino alla fine del 2026. Questa mossa evidenzia una rara unità tra i concorrenti e rappresenta un chiaro atto di lobbying nei confronti della FIA.

La sorpresa dei costruttori risiede nella rapidità e nella profondità dei cambiamenti proposti dalla FIA, che sembrano essere poco ponderati, costosi e difficili da attuare nel breve termine. Inoltre, non è emersa alcuna reazione da parte di altri costruttori come Skoda e Citroen riguardo alla loro volontà di evolvere le proprie vetture per il Rally2+ nei prossimi anni.

La commissione rally della FIA si riunirà presto per esaminare le proposte del gruppo di lavoro WRC e delineare le direttive per il 2025. Tuttavia, è probabile che si giunga a un compromesso per i prossimi due anni, lontano dalle rivoluzioni radicali che la FIA sembra voler imporre. Il futuro del Campionato Mondiale Rally rimane incerto, con le parti coinvolte che devono trovare un equilibrio tra innovazione e stabilità per garantire la sostenibilità e l’interesse continuo della competizione.