Tobia Cavallini (Toyota): “Costruiamo sogni sulla base di certezze”

cavallini e basso

L’appassionato che è dentro Cavallini uomo e manager sogna a ciclo continuo, e questo sogno si fa sempre più importante e concreto, “mattone” dopo “mattone”. Tobia lavora in silenzio e all’ombra perché tutto ciò cresca, mantenendo sempre un profilo molto basso, accompagnato sempre dal suo sorriso imperscrutabile e da un entusiasmo travolgente.

“Se sono soddisfatto di come è andato il nostro rally al Ciocco? Sì, sono soddisfatto. Non mi aspettavo una vittoria al debutto e non mi aspettavo neppure il secondo posto assoluto con quel parco partenti di prim’ordine. Lo ammetto speravo di vedere la vettura salire sul podio. Ma era una speranza. Così, come una speranza era vedere nascere questo team ufficialedi Toyota. Piano piano, un passo per volta. C’è tanto da lavorare, ma siamo qui per lottare e per contribuire ad arricchire il patrimonio sportivo del nostro Campionato Italiano. Un’eccellenza del nostro Paese in cui tutti dovrebbero credere”.

Tobia Cavallini, gran piede quando era pilota (chi non lo ricorda con le Subaru, con le Mitsubishi e prima ancora con la Saxo VTS o con la Fiat Cinquecento Sporting sempre in controsterzo?) e ottimo polso ora che si trova a timonare un team ufficiale, quello di Toyota, arrivato per farsi strada tra i due campioni (e una valanga di titoli) che il team Paolo Fabrizio Fabbri e del figlio Michele hanno sfornato in Italia in questi ultimi due decenni con i marchi francesi di Stellantis, Peugeot e Citroen. Una sfida per nulla facile. Due corazzate, una neonata e una super rodata, che si fronteggiano, ma una dispone della vettura più evoluta (forse seconda solo alla Skoda, parlo di Citroen), ed entrambe hanno due ottimi piloti (Crugnola e Basso).

Toyota Italia, però, a differenza di Citroen Italia (e per la verità anche a differenza di Peugeot Italia, di Suzuki Italia e di Renault Italia), cerca contemporaneamente piloti di talento da lanciare nella specialità. Perché? Perché ci crede.

“Ci impegniamo su più fronti, cercando di creare un percorso dal basso verso l’alto per avere piloti con prospettive ufficiali in un prossimo futuro. Il nostro trofeo GR Yaris diventa, come era da progetto iniziale, il corridoio verso la GR Yaris Rally2, magari verso un sedile di una GR Yaris Rally2 del nostro team. E chissà che il pilota che vincerà non sarà così bravo da farsi notare dalla squadra ufficiale nel Mondiale. Sarebbe bellissimo se un italiano arrivasse al Mondiale così, non sei d’accordo?”. E come non si può essere d’accordo con lui… Sì, sarebbe bellissimo.

basso granai, ciocco
Basso-Granai, Ciocco

L’appassionato che è dentro Cavallini uomo e manager sogna a ciclo continuo, e questo sogno si fa sempre più importante e concreto, “mattone” dopo “mattone”. Tobia lavora in silenzio e all’ombra perché tutto ciò cresca, mantenendo sempre un profilo molto basso, accompagnato sempre dal suo sorriso imperscrutabile e da un entusiasmo travolgente. Ieri sperava, oggi è a capo del reparto sportivo di Toyota Italia. Sorrideva al Rallylegend del 2022. “Siamo riusciti a coinvolgere anche Toyota Italia, chissà che non si interessino ai rally…”, mi diceva.

Ora vuole sviluppare al meglio la GR Yaris con un equipaggio esperto come quello composto da Basso-Granai, a cui abbiamo chiesto alla conferenza stampa di presentazione della vettura di trasmetterci le loro sensazioni di questa 3 cilindri, dopo una vita trascorsa a sviluppare vetture a 4 cilindri. “Mi piace molto, è reattiva. Nonostante un cilindro in meno, ha un grande potenziale. Ovviamente, è una vettura nuova e deve essere sviluppata, ma le sensazioni sono decisamente positive”, ci ha risposto Giandomenico. E poi lo abbiamo visto in azione sulle stradine toscane del Ciocco, prova dopo prova. Alla fine è arrivato un ottimo secondo posto assoluto con poco più di una ventina di secondi di distacco dall’imprendibile Crugnola.

Ora si guarda ad Alba, una gara molto veloce, strade per intenditori e asfaltisti puri. Strade che meriterebbero l’Europeo se non il Mondiale, quelle del cuneese, terra di rally e di passione. “Al Ciocco la vettura era appena arrivata e Basso ci aveva appena preso contatto. Adesso, la stiamo sviluppando e ad Alba contiamo di arrivare con delle migliorie già apportate. E intanto lavoriamo per dare il via al Trofeo GR Yaris e per garantire uno sbocco nel massimo campionato al più forte giovane che si metterà in evidenza con le nostre vetture”.

La GR Yaris è realmente sin dall’arrivo una delle poche auto da corsa vere con cui vengono organizzati trofei monomarca in Italia. Inoltre, adesso, ha pure la Casa alle spalle che punta sui giovani e offre una reale possibilità di correre da ufficiale, senza strani sotterfugi (assegni di cartone che dopo le foto di rito si trasformano in auto usate…).