Le Rally1 di “porcellana” e un CIR di emozioni

copertina rs aprile 2024

Se quest’anno il WRC promette di regalare emozioni col contagocce, per contro il Campionato Italiano Rally (ma è quello assoluto? Uno ce n’è ed è quello assoluto) promette scintille a non finire. Non tanto per l’aumento di 20 chilometri di tratti cronometrati, non molti ma certamente apprezzati, ma piuttosto per i contendenti al titolo.

Se quest’anno il WRC promette di regalare emozioni col contagocce, per contro il Campionato Italiano Rally (ma è quello assoluto? Uno ce n’è ed è quello assoluto) promette scintille a non finire. Non tanto per l’aumento di 20 chilometri di tratti cronometrati, non molti ma certamente apprezzati, ma piuttosto per i contendenti al titolo.

Kalle Rovanpera, il campione del mondo in part-time, torna e vince. Sbanca il Safari Rally e, soprattutto, lo fa con la testa. Usando una regolarità disarmante. Lui, come Sébastien Ogier, lo sa bene. Il Safari è la gara in cui non devi sbagliare nulla. Il minor numero di errori può assicurarti la vittoria sui più veloci avversari. Una vittoria, quella 2024, che fa doppiamente felici i “ragazzi” di Toyota Gazoo Racing che, sin da quando era Toyota Team Europe, nella gara africana si è sempre distinta. Lode al team, ai piloti e copiloti e alle vetture.

Nel frattempo, però, mentre i fan festeggiano e sognano un WRC più bello ed emozionante a partire dal 2025, i team principal di Toyota e di Hyundai, ma anche quello di M-Sport, hanno iniziato a tirare per la giacchetta la FIA perché, in realtà, a loro la situazione attuale va bene così: vincere senza investire e spendere soldi e lottare il meno possibile. È tutta una questione di budget, di soldi. Il concetto è chiaro: che spenda chi vuole entrare, noi abbiamo già speso.

A fare da contraltare ai capi di Toyota e Hyundai, col primo che dice che vuole capire di più di queste Rally2 evolute e che non è d’accordo con il depotenziamento delle attuali Rally1, e con il secondo che fa dire ai suoi più fedeli piloti che se va via Hyundai anche loro si ritireranno, c’è l’ultima gara di Mondiale Rally sulla terra. Il Safari è stato un vero e proprio “hybridicidio” e ha mostrato anche agli irriducibili quanto siano delicate e problematiche queste vetture Rally1. Che poi costino realmente un milione o la metà, non si può continuare a correre con auto di “porcellana”.

La filosofia sportiva delle Gruppo B e Gruppo S era sostanzialmente perfetta: prototipi spettacolari in grado di fare sognare gli appassionati. Le WRC Plus rispecchiavano alla lettera questo concetto. Inoltre, erano vetture sicure e dai costi umani. Non bisogna fare necessariamente un passo indietro, che comunque non sarebbe un fallimento, ma si può più semplicemente creare qualcosa di nuovo che segua questo principio.

Se quest’anno il WRC promette di regalare emozioni col contagocce, per contro il Campionato Italiano Rally (ma è quello assoluto? Uno ce n’è ed è quello assoluto) promette scintille a non finire. Non tanto per l’aumento di 20 chilometri di tratti cronometrati, non molti ma certamente apprezzati, ma piuttosto per i contendenti al titolo. Andrea Crugnola e Pietro Ometto sono i candidati naturali, ma Giandomenico Basso e Lorenzo Granai (Toyota) promettono di stargli col fiato sul collo già dall’appuntamento piemontese della serie Tricolore firmata Aci Sport.

E poi c’è un importante numero di privati di lusso che ha già mostrato i muscoli. Insomma, a dirla tutta, le preoccupazioni ventilate ad inizio stagione per l’aumento dei chilometraggi di sport, cioé di corsa, cioé di prove speciali, ha fatto solo bene al Campionato. E ancor più bene gli ha fatto la scomparsa del CIWRC. In questo caso, un plauso ad Aci Sport e un invito alla luce di una “strana” richiesta che la stessa Commissione Rally ha ricevuto da alcuni piloti al Ciocco. Parlo dei test per settare le auto prima della gara. Le gare sono già corte, al punto che gli stranieri vengono da noi a fare gare-test. Lo shakedown è un test. Adesso andiamo a creare il test, del test, del test? Portiamo il CIR a 150 km di PS.

Affettuosamente