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Oliver Solberg: ”La separazione con Hyundai è stata uno shock”

Oliver Solberg

In attesa di pianificare i programmi 2023, il pilota scandinavo parla del divorzio con Hyundai Motorsport e si toglie qualche sassolino dalla scarpa.

Il 2023 di Oliver Solberg al momento attuale è ancora avvolto dalla nebbia, il pilota scandinavo assieme al suo management e famiglia sta cercando di comporre un puzzle per mettere in piedi un programma iridato. Un compito complicato per vari fattori da quello del tempo passando per i pochissimi sedili disponibili con le Rally1. Basti pensare che non ce n’è una disponibile per uno sviluppo adeguato degli pneumatici.

L’ex driver Hyundai Motorsport che in questo 2022 disputerà ancora alcuni eventi con la Volkswagen Polo GTi R5, nel corso di un’intervista rilasciata alla rivista online norvegese Nettavisen, ha parlato di promesse non mantenute da parte del team, della mancanza di un manager e del rapporto mai nato con un compagno di squadra di cui però non fa il nome.

“L’addio con Hyundai è stato uno shock! Il piano era quello di continuare con loro per le prossime due stagioni e il contratto era pronto – dichiara Solberg – Questo perché avrei avuto il tempo di conoscere e di familiarizzare con auto e Team, invece dopo il Rally della Nuova Zelanda è cambiato tutto, loro erano alla ricerca di un profilo diverso dal mio. E’ stato uno shock enorme, sia per me che mio padre. Le promesse erano diverse, invece è stato quasi un tradimento. Nel corso della sua carriera, mio padre non hai visto nulla di simile. Lo scorso anno con Adamo il dialogo con il team era stato estremamente positivo, poi a fine anno l’addio del team manager e la sua mancata sostituzione hanno portato a cambiamenti. Per questo motivo, c’è stata molta “politica” all’interno del team, con troppi che prendevano decisioni e ognuno aveva le proprie idee. La stagione 2022 non è stata molto piacevole dal punto di vista umano, uno dei compagni non era propriamente il più simpatico del mondo. Il rally è uno sport molto cinico, ma al contrario di altri sport qui devi fidarti delle persone quando sei in una squadra. Questa è la parte forse più difficile, perché non sembrava di essere in una squadra. La cosa che mi dà più fastidio è la tempistica della decisione, loro sapevano già che i progetti 2023 erano diversi. Perché allora non comunicarcelo prima? Trovare un sedile adesso è molto complicato”.

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