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La Coppa della polemica tra CIR e CRZ

daprà regione piemonte 2024

In pratica, a differenza di quanto avveniva fino allo scorso anno, dal 2024 non ci sono più coppe per tutti. Ci sono delle colpe? E di chi sono? Analizziamo con la dovuta attenzione la questione. Fino al 2023, il regolamento federale delle gare CRZ abbinate al CIR prevedeva due gare separate. E ora?

Al termine del Rally Regione Piemonte, prova del Campionato Italiano della specialità e della Coppa di Zona 1, gli equipaggi della CRZ hanno vinto… una doccia fredda. Non diversa da quella arrivata dopo Il Ciocco, dove però la questione è passata in sordina per via della scelta (più che condivisibile) di non effettuare la premiazione per rispetto dell’incidente occorso qualche ora prima e dai successivi esiti tragici. La doccia fredda di cui parliamo, che ha portato uno strascico di polemiche che si sono protratte fino al Rally Valle d’Aosta, è la mancata premiazione degli equipaggi vincitori assoluti e di classe della serie che si correva all’ombra del Tricolore.

“Sono transitato sulla pedana di arrivo e mi hanno salutato e fatto i complimenti per la gara, poi basta, via, sciò, transitare. Non una coppa, non un premio, non un podio. Non un momento per condividere con i nostri tifosi una vittoria. Mi sono sentito mortificato nei miei sforzi e nella mia passione. Giuro ci sono rimasto malissimo. Non è colpa degli organizzatori albesi, perché loro hanno chiesto più e più volte ai dirigenti federali se davvero non dovevano premiarci. Ma la risposta delle federazione è stata negativa”, ci ha confidato un pilota vittorioso in assistenza ad Aosta.

“Ma se io partecipo ad un campionato di Zona, perché non dovrei essere premiato in una gara, dopo aver vinto la mia classe nella CRZ, e magari premiato in un’altra? Mi spetta il premio, mi spetta il podio. Ho vinto e basta. No? Non comprendo davvero quale sia il problema. Non mi aspettavo un irrigidimento tale da parte di Aci Sport per coppette da 4 euro pagate tra l’altro dagli organizzatori a fronte di tutte le decine di migliaia di euro che ci fanno sborsare tra iscrizioni, assicurazioni e aggiornamenti tute, guanti, caschi, visiere, estintori, eccetera… Certo, Sparco sarà ben contenta di sponsorizzare il CIR, con tutte le scadenze che abbiamo periodicamente in Italia sicuramente non vende male. Solo che, ad esempio, in Francia non c’è Sparco main sponsor e la federazione deroga sulla maggior parte delle scadenze. Ecco, in tutto ciò, il mio pilota non ho diritto alla coppa”, spiega irritato un noto e apprezzato team manager.

Le due dichiarazioni precedenti si accoppiano e si sposano con altre dello stesso tenore raccolte sabato 4 maggio ad Aosta. Le domande che frullano nella testa di molti sono: a differenza di quanto avveniva fino allo scorso anno, dal 2024 non ci sono più coppe per tutti? Ci sono delle colpe? E di chi sono? Sicuramente al centro c’è un grande equivoco causato dalla superficialità con cui si studiano i regolamenti appena escono. Per farla breve: “Hanno unito il CIR e la CRZ, come succedeva nel CIWRC”. “E quindi?”. “E quindi non cambia nulla”. E invece, non è così. Cambia molto, eccome se cambia.

rally il ciocco 2024
Rally Il Ciocco 2024

Analisi delle nuove regole

Analizziamo con la dovuta attenzione la questione. Fino al 2023, il regolamento federale delle gare CRZ abbinate al CIR prevedeva due gare separate: c’era la gara di Campionato Italiano e c’era la gara per la Coppa di Zona, così come c’era e c’è RA Plus (nel caso specifico di Alba). Si trattava di tre gare separate, con tre classifiche diverse e di conseguenza tre podi differenti e altrettante cerimonie di premiazione. Prima venivano premiati gli equipaggi della gara CIR e successivamente quelli della CRZ e, soprattutto, tra i partecipanti ad una serie quelli che partecipavano ad un’altra non c’era confronto competitivo.

Da quest’anno, i rally di Campionato Italiano e della CRZ si corrono in una sola gara, dove tutti gli equipaggi si confrontano tra loro e, di conseguenza, la classifica è una e unica. Sul sito della Federazione cronometristi ci sono solo due classifiche: una è relativa al Rally Regione Piemonte e una è relativa a RA Plus. Non c’è altro. Non c’è traccia della classifica separata di Coppa Rally di Zona. Dunque, Chentre, Gagliasso e compagnia cantando non sono i primi della Rally2 della CRZ, ma sono rispettivamente il quattordicesimo e il quindicesimo assoluti della classe Rally2 del Rally Regione Piemonte e se avessero vinto l’assoluta non sarebbero stati i primi della CRZ, ma i primi del Rally Regione Piemonte. Ovviamente, questo ragionamento vale anche per tutte le altre classi: Rally3, Rally4, Rally5 e via dicendo e chiarisce (ma non mette d’accordo) il perché di una mancata premiazione che non era prevista.

La norma Aci Sport, che è consultabile sul sito della federazione, così come anche il Cahier de Charges (che però non è pubblicamente consultabile e che a volte ha delle richieste che cozzano con le leggi istitutive dell’Ordine dei Giornalisti e non solo, ma questo è un altro discorso…) è chiarissima e non prevede alcuna cerimonia di premiazione per gli equipaggi della CRZ. Prevede invece la cerimonia di premiazione per gli equipaggi vincitori assoluti e di classe del rally.

Per riassumerla: la norma prevede una gara e una classifica. Quindi, un podio e una premiazione. Poi, a rally finito, è prevista l’assegnazione di punteggi differenti sulla base alle rispettive posizioni di arrivo per chi partecipa al Tricolore e per chi partecipa alla Coppa (quelli del CIR non tolgono punti a quelli della CRZ e viceversa). Ovviamente, non spetta a noi dire se è giusto oppure no, perché c’è un regolamento che è stato approvato a dicembre dagli organismi federali e che non è mai stato contestato ufficialmente ed apertamente. Tutto ciò che non viene contestato e anzi accettato con il rinnovo della licenza non si chiama neppure “tacito accordo” (e magari a mia insaputa) ma si chiama accordo bilaterale tra le parti.

Sia chiaro, per quanto ci riguarda, noi premieremmo dal primo all’ultimo equipaggio. Chi per la vittoria e chi per l’impegno e la sconfitta. Ma questo è il nostro fair play sportivo, che ci porta ad avere grande ammirazione nei confronti di tutti gli attori di questo sport. Quello che è certo è che chi corre per la Zona completa e nutre le gare del CIR, che altrimenti non andrebbero sopra le 40 vetture al nord e le 30 (forse) al sud, mentre proprio grazie alla fusione con le gare della Coppa Rally di Zona si riesce a superare i 100-120 iscritti. Ed è altrettanto certo che questa forza numerica unita ai sacrifici che si fanno per poter correre e per poter puntare al successo di una serie, è causa di malumori.

Dunque, cosa si fa? Siamo portati a credere che la via più semplice sarebbe quella di creare un dialogo, di fare delle richieste, di lanciare un appello alla Commissione Rally e ad Aci Sport per rivedere e/o integrare l’attuale normativa. L’organismo tecnico consultivo presieduto da Daniele Settimo si è già mostrato molto disponibile nell’accogliere una richiesta (strana) di alcuni equipaggi del CIR, come quella di creare un test del test del test, cioè un test prima dello shakedown (che è un test) prima del rally (che da noi sono diventati così inspiegabilmente corti che gli stranieri vengono a fare i test, mentre in passato venivano a formarsi sulle nostre PS). Perché mai non dovrebbe essere d’accordo con qualche coppetta in più? In fondo abbiamo solo più di 40 classi…