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Terremoto nel WRC tra sponsor in fuga e CEO dimissionari

WRC, Deutschland Rally il programma completo della gara

Nello stesso preciso momento in cui il team manager di Hyundai Motorsport, Andrea Adamo, si diceva certo che lo sviluppo degli pneumatici Pirelli per il 2021 riuscirà a concludersi con ottimi risultati, nonostante i pochi mesi rimasti a disposizione, nel WRC si abbatteva un doppio terremoto, ma questa volta di magnitudo 7 (tra sponsor in fuga e CEO dimissionari) che annuncia di avere pesanti ripercussioni tra la fine dell’anno e la prossima stagione.

Un terremoto doppio e di forte entità, dicevamo, quello registrato oggi nel Mondiale WRC. La Neste e il Rally di Finlandia divorziano. Nonostante si sia scelto di rinviare l’edizione 2020 della gara finlandese, la compagnia finlandese di raffinazione, trasporto e vendita di petrolio e biodiesel con sede a Espoo, che sponsorizza la gara da qualche decennio, ha deciso di ritirare il proprio sostegno alla famosa competizione del Mondiale WRC.

Come se non bastasse, le snervanti trattative tra gli organizzatori del Rally della Nuova Zelanda e il Governo locale, che fino ad ora hanno solo prodotto fumate nere, hanno portato il CEO della competizione oceanica, Michael Goldstein, a dimettersi con effetto immediato. La Clubhouse di Goldstein è un’agenzia di marketing sportivo con sede in Nuova Zelanda specializzata in grandi eventi. Oltre al rally organizza il New Zealand Open (Golf) 2014-2021 e ha gestito in passato il New Zealand Women’s Open LPGA 2017, il NZ PGA Championship 2012-13, l’Asia Pacific Amateur Championship 2017, oltre al Legends of Speed ​​Gala Dinner 2016.

Il Governo neozelandese vuole chiudere i rapporti di ogni genere con gli altri Paesi e va da sé che questa posizione non consente alcun margine di manovra per organizzare un rally iridato e nessuna manifestazione internazionale in quell’isola. Se nessuno può entrare a nessuna condizione, non c’è nulla da continuare a discutere. Ma adesso bisognerà trovare un sostituto e fermarsi prima di fare ulteriori danni, prendendo atto del fatto che in Nuova Zelanda non ci sono le condizioni per correre.