,

Sulle ricognizioni in Valle d’Aosta, Lattanzi ci spieghi…

screenshot 2023 08 10 19 21 51 083 com9178439845846188953.jpg

La comunicazione del Rally Valle d’Aosta fatta da Luca Lattanzi, ex copilota (quindi uno che di ricognizioni ne ha fatte) e presidente di ACVA Valle d’Aosta, è l’ultima puntata di una telenovela che si annuncia calda e lunga ed è quella che ci ha confuso di più facendosi largo in un polverone sollevato a colpi di copia-incolla su vari post social e che ci ha fatto venire dei serissimi dubbi. Ma andiamo con ordine.

Scusate, a me non piace andare in frontale ad un organizzatore, perché rispetto il suo lavoro. Ma difendo le mie idee e soprattutto l’autorevolezza e il buon nome del giornale che mi onoro di dirigere e che anno dopo anno sta diventando il punto di riferimento del motorsport nazionale. Soprattutto, oltre a difendere il buon nome di RS e della sua redazione, sto dalla parte dei piloti e dei copiloti, vittime di un sistema contorto e marcio che riguarda le ricognizioni definite abusive. E mi batto per la liberalizzazione delle stesse ricognizioni per sottrarre i rally ad un equivoco frutto di una cultura ipocrita: le ricognizioni non sono autorizzate, ma tu puoi venire a provare quando vuoi. Dicesi coerenza: ti rendo fuorilegge, ma ti chiedo di continuare a fare quello che facevi prima.

La comunicazione del Rally Valle d’Aosta fatta da Luca Lattanzi, ex copilota (quindi, uno che di ricognizioni ne ha fatte) e presidente di ACVA Valle d’Aosta, è l’ultima puntata di una telenovela che si annuncia calda e lunga ed è quella che ci ha confuso di più facendosi largo in un polverone sollevato a colpi di copia-incolla su vari post social e che ci ha fatto venire dei serissimi dubbi. Ma andiamo con ordine.

Cos’è successo? Semplice, nel pomeriggio del 10 agosto 2023 la pagina ufficiale Facebook del Rally Valle d’Aosta pubblica una comunicazione a firma Luca Lattanzi, tutta “urlata” in maiuscolo e farcita da sei punti esclamativi in cui afferma: “Visto, purtroppo le numerose lamentele da parte della popolazione e da parte dell’amministrazione comunale della PS 3-6 Nus-Verrayes e di poco rispetto verso la stessa, siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate. Visto che siamo a rischio dell’effetuazione della stessa, i controllo saranno molto severi. Come sempre, per pochi, spesso ci rimettono tutti”.

Questo tipo di comunicazione, con questi toni, pochi giorni dopo la doccia fredda dei 55.000 euro di multe a 11 concorrenti, è inevitabile che crei polemiche. Per cui, se non strettamente necessaria diventa decisamente inopportuna, tanto più se accompagnata da una chiusura del tipo: “Siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate“. Allertate da chi?

Lattanzi annuncia tolleranza zero: “Visto che siamo a rischio dell’effettuazione della stessa, i controllo saranno molto severi”. Poi, evidentemente pressato dalle polemiche, s’indigna e chiede pubblicamente al giornale perché non è stato chiamato. Ce lo ha chiesto davvero, dopo aver scritto la nota pubblicata sopra, che invece è chiarissima e non sembra dare adito a dubbi, visto che le forze dell’ordine “sono già state allertate“.

Luca Lattanzi scrive sulla nostra pagina Facebook e in giro sui social: “Mi spiace che venga fatto un articolo dove si evidenzia la volontà di sanzionare i concorrenti, cosa assai sbagliata. Era magari più saggio chiamare il sottoscritto e chiedere informazioni, almeno questo è quello che dovrebbe fare una rivista del settore seria. Non vi è nessuna intenzione di sanzionare nessuno (“Siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate“, ndr)!!! Ma non possiamo mettere a rischio una competizione per qualche individuo che magari non partecipa nemmeno alla gara. Se come organizzatore mi sono preso la responsabilità di pubblicare con molto anticipo alla apertura delle iscrizioni era per venire incontro ai possibili partecipanti e non di certo per multarli. La prossima volta sarebbe carino che il vostro giornalista chiamasse gli interessati in modo da dare una informazione corretta e non Fare terrorismo. Grazie”.

lattanzi replica 1

La frase “Non vi è nessuna intenzione di sanzionare nessuno” e quella precedente “Siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate” però generano la massima confusione, essendo che nella sostanza significano una il contrario dell’altro. Cosa succede a chi viene fermato? Multa o tarallucci e vino? Ma non basta, anzi adesso arriva la parte più divertente e anche incomprensibile, su cui chiediamo pubblicamente una risposta a Lattanzi o al suo ufficio stampa.

Quando facciamo notare a Lattanzi che la norma che deve applicare prevede una sanzione da 5.000 euro a testa e non tarallucci e vino, lo stesso presidente ACVA ci risponde: “A iscrizioni non aperte non applichi nessuna norma”. Poi scrive: “Come ben sappiamo dal momento dell’apertura delle iscrizioni non è consentito transitare nei tratti interessati alla competizione, quindi ognuno dopo tale data si assume le responsabilità del caso. Quindi il problema non sussiste più. Il post viene fatto perché il problema è attuale ed ad oggi le iscrizioni sono ancora chiuse. Chi oggi transita su quei tratti a codice della strada non ha nulla da temere, cosa diversa è se vi si transita ad elevata velocità e vieni fermato dalle forze dell’ordine. Noi non siamo alla ricerca dei 5000 euro delle multe e questo deve essere chiaro. Da oggi fino al 17 agosto giorno dell’apertura delle iscrizioni potete incorrere in sanzioni perché non rispettate il codice della strada, dopo tale date ci saranno le ricognizioni autorizzate e quelle saranno le uniche valide”.

lattanzi replica 2

Di male in peggio. La norma si applica dalla pubblicazione del percorso e quello di Lattanzi ci sembra, detto così, un invito alle ricognizioni abusive. La risposta dell’organizzatore del Rally della CRZ 1 non sfugge a Claudio Carusi, direttore di Rallylink, che gentilmente fa notare all’ex copilota oggi al timone del Rally Valle d’Aosta: “Scusate, senza alcuna voglia di polemica ma: “Chi oggi transita su quei tratti a codice della strada non ha nulla da temere“, sei sicuro? Attenzione a lanciare questi messaggi, a me risulta che se il percorso è stato pubblicato sono in vigore le restrizioni sulle ricognizioni. Potrei sbagliarmi ma hai conferma di ciò?”.

claudio carusi

Anche noi abbiamo fatto notare a Lattanzi questa lacuna regolamentare. E non capiamo se è un invito alle ricognizioni non autorizzate o se è una provocazione ai piloti, visto che pochi minuti prima aveva detto: “Siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate“.

Quindi Lattanzi replica a Carusi: “Nessuna polemica. Le iscrizioni aprono il 17 agosto e da quel momento è vietato il transito sulle strade interessate al percorso di gara. Prima io non posso impedire a chiunque di transitare su quei tratti, non ne ho l’autorità. Quale motivo avrei per fermare un veicolo che procede senza violare il codice della strada? Cosa invece permesso dal momento che sono aperte le iscrizioni, sempre con l’ausilio delle forze dell’ordine. Altrimenti, bisognerebbe impedire dal momento che iscrivo la gara in calendario il transito su tutte le possibili strade interessate. Credo che bisogna dare una lettura obiettiva alla regola. Apertura iscrizioni divieto di transito. La cartina generale ha solo lo scopo di informare non di autorizzare”.

Ma non è così. La pubblicazione delle restrizioni delle ricognizioni deve avvenire contestualmente alla pubblicazione delle PS. L’articolo 15.2, infatti, recita: “L’organizzatore potrà pubblicare l’itinerario della gara prima del giorno di apertura delle iscrizioni qualora le Prove Speciali siano ufficialmente approvate dal Supervisore. Solo in questo caso l’organizzatore potrà rendere pubblico il programma unitamente alle restrizioni per le ricognizioni“.

restrizioni ricognizioni

Quindi, riepilogando, in Valle d’Aosta il percorso è stato pubblicato, le restrizioni sono in atto. Fate attenzione, l’organizzatore ha scritto in un comunicato “Siamo obbligati a effettuare dei controlli affiancati dalle forze dell’ordine, che sono già state allertate”.

“Ogni ricognizione effettuata al di fuori dei giorni e degli orari fissati dagli organizzatori è considerata una infrazione molto grave e verrà segnalata al Direttore di Gara che potrà applicare le penalità previste dall’art. 15.3.5. In nessun caso gli equipaggi potranno percorrere le prove speciali in senso contrario a quello di gara”. Si rischiano fino a 15.000 a testa, che non vanno nelle tasche della federazione, bensì in quelle dell’organizzatore.

 

tabella sanzioni
tabella sanzioni