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L’incubo dei rinvii ‘DDD’ ai tempi del corona virus

L'incubo dei rinvii 'DDD' ai tempi del coronavirus

Ormai c’è l’incubo rinvii a DDD. Infatti, anche tutte le gare articolate su più giornate e previste nel mese di aprile stanno valutando di chiedere ad Aci Sport lo spostamento di data. Pure il Rally 1000 Miglia (16-18 aprile 2020) che, a questo punto, avrebbe dovuto essere la gara inaugurale del CIR è stato rinviato a causa della pandemia di coronavirus e ora la federazione è a caccia di una nuova data in un calendario sempre incerto e sempre più stretto, chiuso anche nella morsa di un CIWRC articolato su sei gare in sei mesi.

La situazione nazionale, in particolar modo quella bresciana, è molto seria e gli sforzi di tutti sono profusi a garantire la massima efficienza sanitaria per permettere di assistere le persone malate ed allo stesso tempo di ridurre la diffusione e la crescita del virus. Questo massimo impegno di Brescia e dei bresciani non consente all’Automobile Club di procedere con l’iter burocratico necessario allo svolgimento del 44° Rally 1000 Miglia, originariamente in programma dal 15 al 18 aprile, pochi giorni dopo la scadenza dell’attuale DPCM recante le disposizioni urgenti per il contenimento e la gestione dell’emergenza.

“Il nostro pensiero va a tutti i medici, infermieri ed operatori sanitari che in queste ore stanno combattendo per noi con coraggio e senso del dovere – ha commentato Aldo Bonomi, presidente dell’Automobile Club Brescia, annunciando il rinvio della gara -. L’emergenza ci tocca tutti da vicino, abbiamo a cuore la nostra città e la salute di tutti noi. Organizzare il 44° Rally 1000 Miglia così a ridosso di questa situazione non sarebbe stato possibile e per questo, grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni locali coinvolte ed al supporto fondamentale dell’Automobile Club d’Italia, abbiamo deciso per la sospensione”.

A questo punto, per quanto riguarda il CIR, il Targa Florio (8-9 maggio) potrebbe essere la gara inaugurale del Campionato Italiano Rally 2020. Certo è che, se dovesse trovare conferma, l’allarme lanciato nelle ultime ore, secondo cui il coronavirus sia destinato ad estinguersi nel mese di giugno, non possono essere escluse nefaste conseguenze sul Rally Italia Sardegna, che nessuno si augura ma che farebbero slittare l’inaugurazione della serie a luglio.

Il rischio concreto è che, di questo passo, possa essere annullata la serie tricolore, oppure possa essere assegnato un titolo sulla base di un minor numero di eventi. Sono solo ipotesi non confermate e che scongiuriamo, ma figlia di un momento che porta quasi nostalgia delle settimane non molto lontane in cui gli appassionati potevano permettersi di arrabbiarsi per futili motivi o immaginare che lo sport e i rally fossero un qualcosa che esulava dal concetto di Paese, Nazione, Leggi. Qualcosa che non si sarebbe mai fermato. Solo per paura si continuava a respingere i problemi all’orizzonte.

Purtroppo, come anticipato nei giorni scorsi, la ripartenza potrebbe essere più dura della fermata generale dello sport, atto doveroso e di senso civico per evitare che il contagio epidemico aumentasse il numero delle vittime. Tutti gli organizzatori che hanno gare previste nel mese di aprile stanno concretamente valutando di rinviare a data da destinarsi le proprie gare, molti hanno già fatto il passo. Altri lo faranno a breve. L’auspicio è che la stessa sorte, eventualmente, non tocchi la stessa sorte a chi deve organizzare gare nel mese di maggio.

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