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La lunga storia di Volkswagen nel WRC

Volkswagen chiude con il motorsport: via anche lo stabilimento

La casa tedesca ha iniziato ad ottenere risultati importanti nel Mondiale Rally con la Golf GTI, vettura capace di vincere il Costa d’Avorio in terra africana. Ma il top lo raggiunse una decina di anni fa quando la Polo R WRC conquistò quattro titoli consecutivi

Una storia a due facce, quella di Volkswagen nel Campionato del Mondo Rally. Dagli anni ’70 in poi la casa tedesca ha collezionato qualche soddisfazione, anche importante, ma senza poi proporre una presenza “forte” come invece è accaduto in anni recenti grazie ai quattro titoli iridati conquistati con la Polo WRC.

I primi approcci furono quelli con il Maggiolino in mano anche a gente con Bjorn Waldegaard o Achim Warmbold ma la Volkswagen s’impegnò in maniera importante con l’arrivo sulla scena della Golf GTI, presentata al Salone di Francoforte 1975. Due anni dopo la Renault entra in scena nel mondo dei rally con la sua 5 Alpine, scelta che spinse i vertici VW a scendere in campo visto il successo commerciale della francese. La prima uscita ad alto livello fu quella al Rallye di Monte-Carlo 1979 con il normanno Jean-Luc Thérier. La partecipazione fu voluta da Michel Cresson, concessionario Volkswagen di Amiens, che fece preparare due Golf GTi Gruppo 2 per l’ex pilota Alpine e per Alain Coppier. La Zenith dell’ingegner Steiner preparò il motore, un 1.600 cc in grado di sviluppare 162 CV a 7.500 giri. Dopo una ventina di speciali il normanno guidava il Gruppo 2 con circa un minuto sulla Renault 5 Alpine di Guy Frequelin, a seguire le Fiat Ritmo di Per Eklund ed Attilio Bettega. Più indietro le Ford Fiesta di Ari Vatanen e Roger Clark. La rottura del cavo dell’acceleratore mise fine ai sogni di Thérier ma il primo passo era stato fatto. L’anno dopo al “Monte” furono ancora due le Golf GTi, una per Thérier e una lo svedese Eklund. Un problema i freni costrinse il francese al ritiro mentre Eklund fu ottimo quinto assoluto vincendo il Gruppo 2 con circa 2’ di vantaggio sulla Ritmo di Bettega. Nel 1981, invece, Eklund fu costretto al ritiro dalla rottura del motore.

Bisogna aspettare il 1982 per vedere le Volkswagen impegnate in maniera continuativa a livello di Mondiale. Lo svedese Kalle Grundel si fa vedere con un’esemplare dell’importatore nazionale mentre a Sanremo Per Eklund ha (ma dovrà ritirarsi) una vettura ufficiale. Tra il 1983 e il 1984 Grundel corre in diversi appuntamenti iridati con una Golf GTI seconda serie Gruppo A che ha un motore 1,8 Litri 8V che sviluppa 170 CV. Migliori risultati il quinto posto in Svezia nel 1983 ed il sesto nel Sanremo dell’anno successivo. Nel 1985 Grundel passa alla Peugeot, in Volkswagen puntano su Jochi Kleint e sull’austriaco Franz Wittmann che ottengono solo dei piazzamenti.

Jochi Kleint, alla guida della Volkswagen Golf II Gruppo A 1986, ha deliziato il pubblico
Jochi Kleint, alla guida della Volkswagen Golf II Gruppo A 1986, ha deliziato il pubblico

Nel 1986 le Golf montano il nuovo motore a sedici valvole che porta i cavalli a quota duecento. Confermato Wittmann, arriva lo svedese Kenneth Eriksson che è quinto in Argentina e che a fine anno vince il titolo mondiale piloti Gruppo A. Nel 1987, spariti i Gruppi B, la Golf non è competitiva con il suo propulsore aspirato contro i motori 2 Litri turbo delle altre vetture, ma qualche risultato arriva: Eriksson è quinto a Monte-Carlo, terzo in Portogallo e secondo in Nuova Zelanda mentre Erwin Weber finisce quarto al Safari e terzo in Argentina davanti al compagno di squadra. A fine anno, in Costa d’Avorio, la Volkswagen ottiene la sua gioia più grande: fermate le Toyota Supra di Waldegaard, Torph ed Ulyate per l’incidente aereo in cui perde la vita il DS Henry Liddon, Eriksson vince davanti a Shekhar Metha con la Nissan 200 SX, terza l’altra Golf di Weber. Nel 1988 lo svedese Lars Erik Torph sostituisce Eriksson ma le Volkswagen fanno capolino solo in Portogallo (settimo Weber) mentre al Safari viene a mancare la loro proverbiale affidabilità ed entrambe le vetture si ritirano. L’anno successivo Volkswagen corre solo il Safari piazzando Stig Blomqvist al terzo posto e Weber all’ottavo.

Nel 1990 la Volkswagen fa debuttare la Golf Rallye G60 con il motore di 1.764 cc della Corrado, dotato di compressore volumetrico. È una trazione integrale da 280 CV ma il suo tallone d’Achille è la fragilità della trasmissione: l’unico risultato è il terzo posto in Nuova Zelanda di Weber che l’anno dopo s’aggiudica il campionato nazionale. A fine decennio apparirà qualche esemplare di Golf Kit Car Serie 4 realizzato dalla filiale inglese per Mark Higgins e Raimund Baumschlager che non lasceranno tracce importanti.

Bisogna aspettare il 2013 per rivedere Volkswagen nel WRC: in quella stagione, con Sebastien Ogier e Jari-Matti Latvala, debutta la Polo R WRC che si pone subito come punto di riferimento della categoria. Dal 2013 al 2016 vincerà quattro titoli iridati Costruttori ed altrettanti titoli Piloti con il francese. Più recente l’entrata in scena della Polo GTI Rally5 che ha ottenuto, e sta ancora ottenendo, buoni risultati.