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Adrien Fourmaux elogia la strategia di M-Sport al Safari

Adrien Fourmaux difficilmente dimenticherà il Safari Kenya WRC. Il pilota M-Sport alla sua terza gara (la seconda su sterrato) al volante della Ford Fiesta WRC si toglie il lusso di firmare uno scratch che gli permette di vincere la sua prima prova speciale in carriera. In una bella e lunga intervista rilasciata a Rallye-sport, il pilota transalpino racconta la sua gara in terra Africana.

“Sono contento della mia gara, è stata una grande sfida per uomini e mezzi. La strategia studiata assieme al team mi ha permesso di cogliere un risultato di altissimo livello. Inizialmente pagavo 3″ al chilometro dai migliori, naturalmente questo non è il mio ritmo gara, ma era un ritmo studiato a tavolino per preservare la vettura. Domenica ho acquisito maggiore fiducia è i tempi sono arrivati”.

“Per me questo è un’ottimo risultato, con Malcolm avevamo deciso che l’obiettivo era quello di portare la vettura al traguardo per studiare al meglio il percorso e le sue caratteristiche, considerato che la gara sarebbe stata inserita a calendario anche i prossimi anni. Abbiamo guidato in maniera intelligente, abbiamo portato la vettura intatta al traguardo senza alcun problema e senza danni. Il risultato conquistato come dicevo è molto importante alla mia terza gara con una WRC firmare uno scratch è qualcosa di fantastico, difficilmente scorderò quegli attimi”.

Successivamente Fourmaux si concentra sull’atmosfera respirata in questa settimana in terra d’Africa. “L’atmosfera è completamente diversa da quella che viviamo nei round Europei e Sud-Americani, quando sono arrivato mi sono chiesto “ma che ci facciamo qua!” in relazione alla povertà di questo Continente. C’è un’enorme disparità tra poveri e ricchi, con baraccopoli che si contrappongono ai ricchissimi distretti delle ambasciate. Lunedì visitando questi luoghi una guida locale mi spiegava che un tempo anche in Kenya c’era una classe media”.

“Questa gara è stata un’esperienza pazzesca per tutti, vedere tantissima gente a bordo delle strade tra Nairobi e Naivasha è stato incredibile. Parlo di decine di migliaia di persone che volevano un selfie… che ci applaudivano. Non ho ancora avuto modo di correre in Sud America, ma l’atmosfera vissuta in queste giornata è stata incredibile. La gara da quel che si dice è piaciuta molto anche a livello televisivo, la gente adora questi rally atipici”.

“Noi piloti dobbiamo accettare la sfide che ci offre un rally come il Safari, l’improvvisazione è la base dei rally. Mi spiace molto per quanto è accaduto a Kalle, mi è sembrato di rivedere Richard Burns nel 2000 quando ebbe lo stesso problema. Durante il rally abbiamo incontrato diversi animali nel bel mezzo del percorso, il che mi ha costretto a rallentare diverse volte, ma anche questo fa parte della magia del Safari. Alla fine tutti i piloti hanno adorato questa gare, comprese le squadre. Certo, ad alcuni è piaciuto meno. Ultima cosa vorrei sottolineare le prestazioni di tutti i navigatori in questo evento, è stato per loro il rally più difficile dell’anno”.

Poi il discorso si sposta sul “taglio” di percorso che è costato una penalità di 10” e conseguente perdita del quarto posto assoluto e sul duello interno con il compagno di squadra Gus Greensmith. “Con Renaud, abbiamo passato molto tempo a guardare video delle vecchie edizioni del Safari. Nell’edizione disputata nel 2002 Sébastien Loeb ha effettuato un taglio che è stato poi rilevato da un altro pilota per risparmiare tempo. In quel caso non ci fu nessuna penalità, al contrario di quanto avvenuto nei nostri confronti”.

“Prima dell’evento abbiamo chiesto all’organizzazione se “tagli” del genere fossero permessi e ci è stato detto che se questi non influivano sul road-book non c’erano problemi. Durante le ricognizioni, abbiamo visto un bel taglio con Renaud. Tra di noi abbiamo pensato “Siamo al Safari” e abbiamo fatto questo piccolo taglio, parliamo di 5-10 metri. Evidentemente questo agli steward non è piaciuto e la FIA ha richiesto i video a M-Sport. Alla fine ci hanno messo una penalità di 10”, nonostante i regolamenti fossero uguali al 2002, evidentemente la mentalità e la visione dei rally da allora è cambiata”.

“Alla fine avevamo guadagnato forse 5” secondi e la penalità di 10” ci ha fatto perdere la quarta piazza per appena un decimo di secondo. Dentro di me sento di essere arrivato quarto! Quello con Gus è stato un bel duello, lui è partito forte, ma il sabato pomeriggio sotto il diluvio sono riuscito a recuperare oltre 30” portandomi a soli 12” secondi di ritardo al termine della giornata. La domenica sapete tutti come è andata, avevamo entrambi un’obiettivo ovvero quello di portare la macchina al traguardo ed entrambi lo abbiamo portato al termine. A fine gara ci siamo congratulati a vicenda.

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