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WRC, Neuville vorrebbe format diversi per le gare

thierry neuville

Il pilota belga dice la sua sulla salute del WRC, proponendo format differenti da gara a gara

Sulla questione format e futuro dei rally ha voluto dire la sua anche Thierry Neuville. Il pilota belga, attualmente in forza a Hyundai Motorsport, si è allineato con la maggior parte dei colleghi su un formato di gara più compatto, ma mantenendo alcune eccezioni per eventi come il Rally di Monte Carlo e il Safari.

“Come ho già detto più volte, per me le tappe sono troppo lunghe. Questo è un problema, perché nessuno segue i rally per quattro giorni. Tuttavia, per non stravolgere completamente tutto, manterrei il Rally di Monte Carlo su quattro giorni di gara e porterei il Safari a cinque o sei giorni di prove, ma con prove speciali più lunghe per mettere più emozione all’evento. In passato questa formula è stata vincente. Riporterei nel calendario rally storici come Galles e Argentina, penso che sono eventi che vorrebbero tornare nel WRC”.

Il pilota belga, ridurrebbe da tre a due le giornate di gare in alcuni eventi, concentrando il grosso dell’evento al venerdì e al sabato con il ritorno delle speciali in notturna e un maggior coinvolgimento degli appassionati, sia nelle prove speciali sia nel parco assistenza, che dovrebbe diventare nei suoi sogni un luogo di ritrovo e di condivisione dell’evento.

“Abbrevierei alcuni eventi al venerdì e al sabato. Il venerdì in mattinata si potrebbe correre lo shakedown e dal primo pomeriggio si potrebbero disputare le prove speciali. Su asfalto si potrebbe correre anche fino alle 22 o alle 23, di notte come avveniva tanti anni fa. La giornata del sabato, sarebbe tutta dedicata alle prove speciali con arrivo in serata al parco assistenza con cerimonia di premiazione e concerti. Per le gare che, invece, opteranno per il format che termina la domenica si potrebbe optare per una speciale da ripetere due o tre volte con un’area assistenza vicino alla partenza e alla speciale, in maniera tale che gli appassionati possano venire al service e poi andare in prova speciale”.