Rallylegend e la forza della passione

Copertina RS novembre 2022

Abbiamo potuto trascorrere due giorni con Kalle Rovanpera, abbiamo potuto intervistarlo senza il filtro di Hans Debauw, suo ufficio stampa. Abbiamo passato ore con Jari-Matti Latvala e con il papà, che lo ha seguito anche in Italia pur di non perdersi la gara del figlio. E dentro l’hospitality abbiamo parlato con Juha Kankkunen, con Markku Alén, con Daniele Pelliccioni, Tobia Cavallini, Terenzio Testoni. Con loro abbiamo parlato di rally e di piloti senza alcuno stress. Tra amici. Così come lo abbiamo fatto con Gigi e Alberto Battistolli, Rachele Somaschini, Luca Pedersoli…

Rallylegend 2022 è stato, per me personalmente, qualcosa di più del trovarmi contemporaneamente al Rallye Sanremo del 2000 e alla presentazione del FIA WRC a MonteCarlo nel 2003. Qualcosa di più, perché ad esempio Malcolm Wilson non lo avevo mai visto tanto rilassato in quegli eventi come lo era a San Marino, dove passeggiava con la moglie tra un sorriso e un applauso. E neppure l’ingegnere Andrea Adamo era mai stato così showman nel recente WRC come lo è stato al Legend. Harri Rovanpera non c’era nel 2000 a Sanremo, Kalle era nato da venti giorni circa. Markku Alén e Juha Kankkunen in quegli anni non si vedevano a Sanremo e neppure a MonteCarlo.

Mai era successo nell’era contemporanea di poter saltare come cavallette da uno stand Sparco gremito di campioni e talenti a quello Toyota Gazoo Racing per stare con i campioni del mondo di ogni epoca a colazione, a pranzo e a cena. Kalle, ad esempio, impiega almeno 40 minuti a finire due fettine di pollo alla piastra. Anche nel Mondiale Rally dei tempi migliori, dentro al motorhome difficilmente potevi stare a “mollo” durante la gara. Invece, a San Marino i cliché sono caduti.

Abbiamo potuto trascorrere due giorni con Kalle Rovanpera, abbiamo potuto intervistarlo senza il filtro di Hans Debauw, suo ufficio stampa. Abbiamo passato ore con Jari-Matti Latvala e con il papà, che lo ha seguito anche in Italia pur di non perdersi la gara del figlio. E dentro l’hospitality abbiamo parlato con Juha Kankkunen, con Markku Alén, con Daniele Pelliccioni, Tobia Cavallini, Terenzio Testoni. Con loro abbiamo parlato di rally e di piloti senza alcuno stress. Tra amici. Così come lo abbiamo fatto con Gigi e Alberto Battistolli, Rachele Somaschini, Luca Pedersoli…

Rallylegend è da sempre un evento eclettico e unico nel suo genere, ma quest’anno è stato un evento di portata Mondiale e locale contemporaneamente, dove il “volemose bene” era un imperativo categorico più del solito. Pure nel traffico. Poi, si sa, la madre dei cretini è sempre gravida e partorisce dove capita, così capita che si possa vivere qualche minuto di tensione. Ma sono cose che succedono anche negli altri rally, quelli che in Italia vengono organizzati sempre più lontano dalla gente, quasi che il pubblico sia un fastidio.

Allora, poi, perché invidiare il successo dell’evento sammarinese? Su San Marino e sulla vicina zona di Rimini (per quanto riguarda le strutture alberghiere) c’è stata una pressione aggiuntiva di circa 100.000 persone (stima nostra). Un successo senza precedenti e una manna dal cielo per le attività tutte in un momento di crisi generale. L’unico evento al mondo che ha ospitato il più giovane campione del mondo rally della storia cinquantennale del WRC a pochi giorni dalla vittoria del titolo iridato. L’unico evento europeo che, collaborando con Carlo Boroli, ha celebrato Colin McRae a 15 anni dalla scomparsa.

L’unico evento al mondo in cui Hollie McRae, figlia di Colin, ha condotto un importantissimo passaggio di testimone, consegnando le scarpette di papà Colin a Kalle, nell’anno in cui il giovanissimo finlandese ha battuto il record della star scozzese, che è stato il più giovane campione del mondo rally fino a quest’anno. Il merchandising durante l’evento è stato preso d’assalto. Al primo giorno, c’era chi aveva fatto anche 20.000 euro di vendite. In un contesto come questo non poteva mancare qualche episodio spiacevole come l’assalto allo stand di Andrea Zivian, derubato dei gadget autografati per i suoi tifosi. Ma anche questi episodi sono abbastanza comuni nella vita in generale. Per cui, al netto di tantissimi pregi e pochi difetti, mi chiedo perché non si possa organizzare una sorta di Rallylegend in Italia, in Piemonte, in Toscana, in Lombardia o in Veneto, creando un circuito collaborativo tra la gara italiana e quella sammarinese. Sono certo che il settore ne avrebbe grandi benefici.

Affettuosamente

In edicola tra il 5 e il 7 o in digitale

Copertina RS novembre 2022