Il diktat Hyundai: costretti a vincere o…

Copertina RS gennaio 2024

Hyundai è, a seconda dei punti di vista, la seconda forza del WRC, ma anche la penultima squadra del Mondiale, appena davanti all’unico team che per vocazione affitta macchine a facoltosi e sponsorizzati. Il problema è che stiamo parlando di WRC, non di una sfida tra Hertz ed Europcar.

Ott Tanak è l’uomo dell’anno, non dell’anno scorso. È l’uomo d’oro del WRC 2024, chiamato per vincere un titolo, anzi due, Piloti e Costruttori, che sfugge ormai da anni. E a guardare le varie dinamiche e vicissitudini interne ad HMSG, quest’iride sfugge anche nel peggiore dei modi. Infatti, se è vero che le vetture coreane non perdono più i pezzi e non si rompono continuamente, cosa che accadeva dal siluramento di Michel Nandan in poi e fino a metà del 2022, è altrettanto vero che tra ritiri per rotture meccaniche o per spettacolari incidenti, alla fine il risultato non è stimolante e il bilancio è da bicchiere mezzo vuoto. Hyundai è, a seconda dei punti di vista, la seconda forza del WRC, ma anche la penultima squadra del Mondiale, appena davanti all’unico team che per vocazione affitta macchine a facoltosi e sponsorizzati. Il problema è che stiamo parlando di WRC, non di una sfida tra Hertz ed Europcar. Ma se a Richard Millener non è ancora chiaro – seppure in M-Sport il 2024 si preannuncia tutto in modalità “panico on” – la situazione è diventata chiarissima a Cyrill Abiteboul, nuovo amministratore delegato del team di Alzenau arrivato dalla F1 per sotituire Andrea Adamo, quando dai vertici della Casa è stato fatto notare che tra i due team davvero ufficiali che tengono in vita il Mondiale Rally, nella stragrande maggioranza dei casi Hyundai è l’ultimo. Per fortuna, che c’è ancora M-Sport che gli salva la faccia facendo spesso peggio di loro. Però, adesso, basta figuracce. Bisogna uscire da questa impasse che sembra aver ricatapultato la squadra ai tempi della Accent WRC (gestista dagli inglesi di MSD). Basta gettare soldi dietro ad effimere ambizioni e manie di protagonismo di eterni secondi. Gli ingaggi sono faraonici, lievitati a dismisura con il ritorno di Tanak (li aveva mollati dopo una lite con la miope dirigenza dell’epoca), che è attualmente il pilota più pagato del circus iridato. Dunque, o si vince il WRC Costruttori 2024 (e magari anche quello Piloti) o si può tranquillamente pensare di smantellare “baracca e burattini” e restare ad affittare Rally2 nel WRC2. Come fa Skoda che, a fronte di un minimo investimento, ha la massima resa. D’altra parte, è sotto gli occhi di tutti che l’andamento delle i20 Rally1 condiziona negativamente le vendite delle Rally2 e delle vetture di produzione. In Fia sanno cosa potrebbe succedere a fine 2024 e per evitare di dover fermare il Campionato del Mondo, che ha bisogno di tre squadre minimo per poter essere disputato, sono pronti ad abbracciare il progetto low cost delle “Rally2 Plus”. A Parigi hanno riunito un pool di “scienziati” che tanto per cominciare ha aperto alla realizzazione delle Rally1 senza unità ibrida (ma le WRC Plus non andavano bene? Costavano pure meno…) e poi, udite udite, ha confermato alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Auto che la cosiddetta “Rally2 Plus” è la soluzione ideale. I numeri dicono che le Rally2 salvano l’economia del WRC e che ci sono più Costruttori impegnati nella serie cadetta che in quella principale, oltre al fatto che ci sarebbero più Costruttori nuovi interessati alla Rally2 che alla Rally1. Che strano… L’intelligenza riprenderà il sopravvento?

Affettuosamente