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Il comandante dei vigili del fuoco racconta cosa è successo al Rally del Brunello

vigili del fuoco

Dopo il transito dell’equipaggio n. 82, gli ufficiali rimuovevano il nastro segnaletico facendo cenno di passare. Al che, l’autista del mezzo VF chiedeva chiarimenti ad uno dei due ufficiali di gara in quanto l’equipaggio transitato, ovvero 82, non corrispondeva a quello precedentemente comunicato, ovvero 73. Solo dopo ulteriore conferma da parte dei due ufficiali presenti, il mezzo riattivava i segnalatori acustici di emergenza e si metteva in marcia sul tratto di strada interessato dalla manifestazione.

C’è un nuovo elemento importante che viene fuori dalla replica dei vigili del fuoco intervenuti per un’emergenza sulla PS6 del Rally del Brunello. Il comandante del comando di Siena, l’ingegnere Bruno De Paola, svela un retroscena che cambia, completamente, le carte in tavola rispetto alle informazioni raccolte sul momento. Non solo i vigili del fuoco e il soccorso alpino hanno atteso il “via libera” dei commissari, ma l’autista del mezzo dei vigili avrebbe anche fatto presente che la vettura numero 73 non era ancora passata, ottenendo comunque il permesso dai commissari per entrare in prova speciale. Quindi non c’è stata nessuna forzatura di blocco, come ci era stato riferito all’origine, perpetrate dalla squadra dei vigili in opposizione alle indicazioni degli ufficiali di gara.

“Si premette che i Vigili del Fuoco rappresentano l’istituzione dello Stato deputata ad assicurare il soccorso tecnico urgente su tutto il territorio nazionale – ci scrive il comandante De Paola -. Nel merito, il mezzo VF che domenica 11 dicembre transitava sulla SP6, con i dispositivi ottici ed acustici attivati, era diretto in località Podere Poggiarelli nel Comune di Montalcino per un intervento di soccorso a persona. Al km 5 + 0,200, la squadra VF trovava la chiusura del traffico veicolare a mezzo nastro segnaletico e, vista l’impossibilità di proseguire, arrestava il mezzo disattivando i segnalatori acustici di emergenza”.

“Nel contempo, chiedeva ai due ufficiali di gara presenti, identificati da pettorina alta visibilità con scritta “Car Steward”, l’autorizzazione per l’ingresso in strada sul tratto interessato dalla chiusura. Gli stessi ufficiali si mettevano in comunicazione a mezzo radio, presumibilmente col Direttore di gara, e, dopo qualche minuto, informavano la squadra VF della possibilità di accesso a seguito del transito dell’equipaggio n. 73”.

“Dopo il transito dell’equipaggio n. 82, gli ufficiali rimuovevano il nastro segnaletico facendo cenno di passare. Al che, l’autista del mezzo VF chiedeva chiarimenti ad uno dei due ufficiali di gara in quanto l’equipaggio transitato, ovvero 82, non corrispondeva a quello precedentemente comunicato, ovvero 73. Solo dopo ulteriore conferma da parte dei due ufficiali presenti, il mezzo riattivava i segnalatori acustici di emergenza e si metteva in marcia sul tratto di strada interessato dalla manifestazione”.

“All’altezza dell’incrocio con la SC delle Crete, la squadra VF vedeva sopraggiungere l’equipaggio n. 73, prontamente bloccato dall’ufficiale di gara presente sul posto che ne evitava l’immissione sulla SP6. Il mezzo VF, in soccorso, continuava a percorrere la SP6, uscendo dal tracciato della manifestazione dopo poche decine di metri”.

“Il mezzo VF, benché in attività di soccorso, ha atteso il via libera degli ufficiali presenti, prima di introdursi sul tracciato di gara, chiedendo addirittura ulteriore conferma allorché l’ultimo equipaggio transitato (82) non corrispondeva a quello annunciato (73)”.

Per quanto ci riguarda, ovviamente, nessuna intenzione di denigrare l’operato di un reparto prezioso dello Stato, quello dei vigili, come quello del soccorso alpino, ma anche quello del pronto soccorso, della polizia, dei carabinieri, della protezione civile, eccetera. Abbiamo sempre avuto il massimo rispetto per l’operato di uomini e donne che anche nei rally prestano servizio e soccorso e spesso salvano vite.

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