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I casi Poizot e Pieri, il Monte-Carlo perde protagonisti

Fa discutere la decisione dell’Automobile Club de Monaco di “tagliare” ventritré equipaggi, tra i quali protagonisti di spessore del rallysmo transalpino, per spettacolarità e velocità.

Sono giorni movimentati sul fronte monegasco, soprattutto dopo la comunicazione che ha raggiunto ventitré equipaggi iscritti al Rallye di Monte-Carlo, la classica di apertura del Mondiale Rally. Erano infatti oltre novanta le domande di iscrizione pervenute, delle quali solamente settanta sono state accettate, rispecchiando la decisione dell’AC Monaco che per l’edizione 2024 ha stabilito un tetto massimo – appunto – di settanta equipaggi al via.

Una decisione di difficile valutazione, che ha acceso il dibattito sulle principali pagine e canali d’oltralpe, risollevando alcune problematiche già emerse in passato, come le logistiche e gli spazi che ospitano i parchi assistenza, talvolta ridotti o ridimensionati. Dall’altra parte, sono iniziati a rincorrersi i nomi degli esclusi, che vedono tra gli altri i nostri connazionali Emanuele Fiore ed Andrea Casalini, ai quali si aggiungono nomi di grande risalto tra gli appassionati d’oltre confine, come Thibaut Poizot e Tom Pieri. Per quest’ultimi due si è accesa una vera e propria polemica, vuoi per la spettacolarità del pilota di Gap (Poizot), già diverse volte al via alla competizione monegasca, vuoi per le doti velocistiche di Pieri, che si è contraddistinto tra le file del monomarca Renault.

Una fine 2023 dal sapore dolce-amaro, che accende i riflettori sulla kermesse monegasca, da sempre apprezzata per il suo fascino e le sue condizioni atipiche, ma che lascia qualche perplessità sulla gestione degli iscritti, cosa che meriterebbe sicuramente una valutazione più approfondita.