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Fulvia, Stratos, Rally 037, S4 e Delta: le 5 Lancia da rally

La Lancia Delta HF Integrale Repsol al Motor Show di Bologna 1992

Con la Fulvia, la Stratos, la Rally 037, la S4 e la Delta, il marchio Lancia ha scritto pagine importanti di storia nei rally. Il loro design ispira i futuri modelli del nuovo corso Lancia.

Lancia guarda al futuro tenendo bene in mente i modelli che hanno fatto la storia del marchio come ad esempio le sportive Stratos, Rally 037, S4 e la mitica Delta. Tre auto che hanno scritto pagine importanti della storia Lancia, soprattutto nelle competizioni rally. Dalle loro caratteristiche nasceranno i modelli del nuovo corso Lancia, che porterà in auge in chiave elettrica modelli del passato come l’Aurelia e soprattutto la nuova Delta.

La storia di Lancia nei rally ha inizio nei primi anni 1950, per terminare poi nella prima metà degli anni 1990. In questo lasso di tempo quarantennale, la casa italiana si è affermata come una delle più vincenti nella categoria, stabilendo il record tuttora in essere di 11 titoli costruttori — 1 campionato internazionale e 10 mondiali (di cui 6 consecutivi dal 1987 al 1992, altro primato) —, e conquistando al contempo anche 5 titoli piloti — 1 Coppa FIA e 4 campionati del mondo. Pur essendosi ritirata ufficialmente nel 1991, e senza più vetture iscritte nel mondiale rally dal 1993, la casa torinese mantiene il secondo posto nella graduatoria dei podi conquistati (193), nonché il terzo in quella delle vittorie (74).

Nel corso dei decenni, Lancia ha schierato auto da rally competitive come la Fulvia Coupé, la Stratos e la 037, affidate a piloti come Sandro Munari, Juha Kankkunen e Miki Biasion; tuttavia, la più titolata di esse è stata la Delta che, nel corso delle sue varie evoluzioni, a tutt’oggi detiene ancora i record di successi in prove valide per il mondiale (46) — sia in assoluto (in coabitazione con la Subaru Impreza) che nel Gruppo A — e di trionfi nella classifica costruttori (6).

pregliasco garzoglio, sanremo 1973
Pregliasco-Garzoglio, Sanremo 1973

Lancia Fulvia

Dal 1951 in poi Lancia cominciò a impegnarsi ufficialmente, con un proprio reparto sportivo, nelle varie discipline dell’automobilismo, comprese la Formula 1 e le grandi corse su strada come la Mille Miglia, la Targa Florio e la Carrera Panamericana. Nei rally, la prima grande vittoria venne con l’ex pilota del circus Louis Chiron che, in coppia con Ciro Basadonna, vinse il Rally di Monte Carlo del 1954 con l’Aurelia GT B20 2500. Nel 1958 un altro grande pilota di F1, Gigi Villoresi, ormai al termine della carriera, trionfò al Rally dell’Acropoli, ancora con l’Aurelia B20 e anch’egli affiancato da Basadonna.

Agli inizi degli anni 1960, un giovane pilota, Cesare Fiorio, figlio di un addetto stampa della Lancia, creò l’HF Squadra Corse, un reparto agonistico per affezionati clienti lancisti. La prima vittoria a carattere internazionale per la Squadra HF arrivò al Tour de Corse del 1967 con il giovane Sandro Munari, alla guida della Fulvia Coupé HF.

Negli anni seguenti arrivarono altre vittorie che culminarono con l’affermazione dello svedese Harry Kallstrom nel campionato europeo rally del 1969, che costituì il primo titolo internazionale ottenuto dalla Lancia, quando ancora non esisteva un mondiale per la specialità. In quell’anno, tra gli altri successi, la Fulvia HF vinse il prestigioso RAC Rally in Gran Bretagna, risultato poi bissato la stagione successiva, sempre con Kallstrom e la Fulvia.

Lancia debuttò nel mondiale rally nato nel 1970 (e allora ufficialmente denominato “Internazionale Marche”) proprio con la Fulvia 1.6 Coupé HF. In quella prima stagione la casa torinese chiuse al terzo posto, e sempre con la Fulvia arrivò quarta l’anno successivo. Nel 1972, quando già era considerata un’auto sul viale del tramonto, la Fulvia HF vinse invece il campionato internazionale costruttori, grazie al trionfo di Sandro Munari al Monte Carlo, alla vittoria di Lampinen in Marocco, al suo secondo posto in Grecia e all’affermazione di Ballestrieri al Rally di Sanremo.

La Lancia Stratos Gruppo 4 in livrea Alitalia
La Lancia Stratos Gruppo 4 in livrea Alitalia

Lancia Stratos

Nella storia del brand italiano la Lancia Stratos era una vettura da corsa “brutale ed efficiente”, nata per vincere e in grado di rompere gli schemi, perché così diversa dai modelli dell’epoca. Ispirata al prototipo “Strato’s Zero” del 1970 (realizzato da Bertone su disegno di Gandini), la versione definitiva viene presentata l’anno successivo, con la sua futuristica forma a cuneo e il motore sei cilindri a V della Dino 246 Ferrari. Il frontale è affilato e si armonizza con i passaruota, mentre il parabrezza inclinato ingloba il montante anteriore e prosegue nei vetri laterali.

Il tetto scende verticalmente sul piccolo lunotto posteriore, che è avvolto dal grande cofano motore. Sul posteriore spiccano i fari rotondi e un alettone aggressivo. Nuccio Bertone, “papà” del prototipo, quando vide la versione finale della Lancia Stratos disse che “calza il pilota e il navigatore come una tuta con un atleta, mettendone in mostra la muscolatura”.

Sulla Lancia Stratos tutto è progettato per i rally, a partire da cofano e baule costituiti da due leggeri gusci, comprensivi dei rispettivi parafanghi, con un’apertura ampia per un rapido intervento durante l’assistenza di gara.

Ma Lancia Stratos è rivoluzionaria anche negli interni, completamente centrati sul guidatore e pensati per ottenere risultati ed emozioni: due posti secchi e solo due vani per i caschi da corsa, elemento distintivo anche della versione stradale. Il cosiddetto “colour blocking” degli interni crea continui giochi di contrasti per un eclettismo tutto Lancia, attraverso l’utilizzo dei colori primari, blu, rosso e giallo.

La Lancia Stratos HF Gruppo 4 ha vinto per tre volte consecutive il Rally di Monte Carlo, si è aggiudicata due titoli Mondiale Costruttori (1975 e 1976) e altrettanti nell’Europeo Piloti, oltre alla vittoria di Sandro Munari nel 1977 della Coppa Mondiale FIA Piloti Rally.

E, a partire dalla stagione sportiva 1975, la Lancia Stratos aveva i colori bianco e verde dello sponsor Alitalia con il logo tricolore della compagnia aerea, sdoppiato ed armonizzato a forma di cuneo.

Lancia 037 Eminence
Lancia 037 Eminence

Lancia Rally 037

Caratterizzata da forme “funzionali” e spigolose, sia nel frontale che nel posteriore, la Lancia Rally 037, meglio conosciuta con la sigla di progetto “037”, era una sportiva pura ed è stata l’ultima vettura a due ruote motrici a vincere il Mondiale di Rally, nel 1983, battendo avversari più potenti e, soprattutto, dotati di trazione integrale.

La sua originale struttura mista, monoscocca e tubolare, venne “vestita” da Pininfarina che sviluppò una carrozzeria aggressiva ed elegante, con un importante carico aerodinamico verso il suolo. Per raggiungere la massima efficienza, venne realizzata in poliestere con rinforzi in vetroresina, mentre i due leggerissimi cofani, motore e baule, potevano essere smontati integralmente.

Nata sulla base della Beta Montecarlo, la Lancia Rally 037 non fu pensata per essere prodotta in numeri elevati essendo la produzione della vettura stradale unicamente propedeutica per l’entrata nel mondo del Rally.

L’esordio ufficiale avvenne al Salone di Torino del 1982 con la versione stradale e l’anno successivo la Rally 037 conquistò il titolo Mondiale Costruttori, il secondo posto nel Mondiale Piloti e il Campionato Europeo ed Italiano con Miki Biasion, che da lì a poco gareggerà sotto le insegne della scuderia ufficiale Lancia Martini.

Lancia Delta S4
Lancia Delta S4

Lancia S4

Nel bennio 1984-1985 la 037 non riuscì invece a ripetere l’impresa, ormai ardua nei confronti del dominio delle trazioni integrali (all’Audi si era nel frattempo affiancata la Peugeot con la sua 205 Turbo 16), tuttavia Alén e Bettega, assieme ai nuovi arrivati Miki Biasion e Henri Toivonen, riuscirono ancora a cogliere piazzamenti sul podio in numerose prove. I campionati si conclusero con un secondo posto nel 1984, dietro l’Audi, e un terzo nel 1985, in cui Lancia decise peraltro di non partecipare ad alcune prove nella parte centrale della stagione. L’ultima vittoria fu quella di Alén, in Corsica nell’84, ma vi fu anche la tragica scomparsa di Bettega, un anno dopo, sempre al Tour de Corse.

Ma alla Lancia si stavano preparando grandi cambiamenti, con lo sviluppo e l’esordio subito vincente, al RAC Rally del 1985 grazie al finlandese Toivonen, della Delta S4, prima vettura da rally del Gruppo Fiat a trazione integrale e dotata di un propulsore a doppia sovralimentazione modulare (turbocompressore e compressore volumetrico “Volumex”).

La stagione della Delta S4 fu però assai breve: il 1986 vide in sequenza, dopo il trionfo di Toivonen al Montecarlo, l’incidente della Ford di Santos in Portogallo e la morte dello stesso Toivonen e del suo copilota Sergio Cresto in Corsica, esattamente un anno dopo la tragedia di Bettega. Questi tragici eventi decretarono, per la stagione 1987, la fine del Gruppo B e la messa al bando, con decisione della Federazione Internazionale dell’Automobile, dei “mostri” da 500 CV. La Delta S4 terminò comunque seconda sia nella classifica marche che in quella piloti, con Alén, in un campionato deciso a tavolino ancora dalla FIA soltanto nel mese di dicembre, dopo la squalifica delle Peugeot al Sanremo e l’annullamento della prova italiana in cui le Lancia avevano conquistato i tre posti sul podio (con Alén, Dario Cerrato e Biasion).

Lancia Delta Integrale 16V
Lancia Delta Integrale 16V

Lancia Delta

Nella storia del marchio Lancia, la Delta fa parte del mito. Il pensiero corre subito al 1988 quando la Delta HF 4WD, che segna l’ingresso di Lancia nel settore delle berline da turismo a 4 ruote motrici, evolve nell’iconica Delta HF Integrale, ricordata da tutti per il suo frontale aggressivo, dove spiccavano le prese d’aria frontali maggiorate e i passaruota allargati, per ospitare gomme più larghe. Negli anni successivi, il modello si arricchì di tutta una serie di miglioramenti tecnici e stilistici.

Si passò così dalla Delta HF Integrale 16V, caratterizzata da una vistosa “gobba” sul cofano motore necessaria per ospitare la nuova testata, alla Delta HF Integrale 16V Evoluzione, su cui vennero ulteriormente allargati i parafanghi e spuntò un vistoso spoiler alla fine del tetto.

Da questa straordinaria compatta stradale, il marchio italiano realizzò la più vincente vettura da Rally di tutti i tempi. La Lancia Delta HF a trazione integrale con le quattro evoluzioni, vince sei volte il Campionato del Mondo Rally Costruttori (1987-1992).

Nel palmarès anche per quattro volte il Campionato del Mondo Rally Piloti (1987-1989 e 1991); una volta il Campionato del Mondo Rally produzione (Gruppo N) nel 1987; sei volte il Campionato Europeo Rally (1987-1991 e 1993) e due volte il Campionato Europeo Rally produzione (Gruppo N) 1988 e 1989.

Vittorie Lancia nel WRC

Modello19831984198519861987198819891990199119921993Tot.
Lancia Rally 037516
Lancia Delta S4145
Lancia Delta HF 4WD9211
Lancia Delta HF Integrale “8v”8614
Lancia Delta HF Integrale 16v16613
Lancia Delta HF Integrale “Evoluzione”88
Gare calendario1212121313131312141410

Sono state in totale 51 (5 della S4, 11 della HF 4WD e 35 della HF Integrale), le vittorie nella Lancia Delta nei nove anni in cui ha preso parte al mondiale rally.

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