Anteprima CIR 2024: Toyota, Crugnola & Company

Copertina RS dicembre 2023

È una notizia importante per i rally Tricolori: è fondamentale per il mercato piloti che altrimenti continuerà a bruciare giovanissime leve senza prospettive reali ed è importante per la federazione sportiva, che potrà rapportarsi con una struttura legata ad una Casa, in questo caso Toyota Italia.

Avete notato il silenzio che avvolge il CIR 2024 e la sua teorica prospettiva? È il silenzio delle grandi attese, che come sempre mette agitazione, incredulità, quasi paura. Timore che qualcosa possa andare storto. E ovviamente noi speriamo di no, perché se tutto dovesse andare per il verso giusto, dopo anni di torpore pre e post Covid-19 potremmo ritrovarci in un Campionato Italiano Rally combattuto, in cui nulla è scontato sin dalla prima gara. E questo, nonostante i soli 120 km di prove speciali previsti. Con i nostri lettori non possiamo avere segreti e così, nonostante alcuni inviti alla massima riservatezza, abbiamo deciso di rischiare e anticipare una notizia ormai matura, che però a fine novembre, nel momento in cui questo numero di RS andava in stampa, veniva trattata come un segreto perché non potevano essere annunciati con certezza Andrea Crugnola e Pietro Ometto sulla Toyota GR Yaris Rally2 ufficiale. Indipendentemente dal fatto se la vettura sarà affidata ai campioni italiani rally in carica, oppure a Giandomenico Basso, piuttosto che a Simone Campedelli o ad Andrea Mabellini (in realtà la trattativa fino al Rally di Monza era solo con Andrea Crugnola, perché in Toyota vogliono lui, ma gli altri nomi sarebbero tutti papabili ove Crugnola diniegasse la proposta di Toyota), la bella notizia è che in Italia ci sarà di nuovo un team ufficiale di un Costruttore, come era Citroen con FPF Sport fino a qualche anno fa e come non è più da quando i francesi si sono comprati i marchi italiani e li hanno ritirati dal motorsport.

È una notizia importante per i rally Tricolori: è fondamentale per il mercato piloti che altrimenti continuerà a bruciare giovanissime leve senza prospettive reali ed è importante per la federazione sportiva, che potrà rapportarsi con una struttura legata ad una Casa, in questo caso Toyota Italia, che col suo trofeo negli ultimi anni ha notevolmente arricchito e alzato il livello di competitività. In Toyota sono mossi da grandi ambizioni, sia sportive e sia commerciali. Il mercato dei rally, da quando Fiat Abarth si è fatta da parte, è stato appannaggio di Peugeot e Renault per le vetture medio piccole e di Skoda per le auto da corsa della classe regina. Toyota ha già conquistato una fetta importante di mercato rallistico italiano con la sua innovativa serie monomarca, che punta comunque ad espandersi e togliere clienti sportivi anche a Suzuki. Però, dopo il flop di Hyundai in Italia, i giapponesi hanno capito che il 2024 è l’anno giusto per dare l’assalto e contrastare l’avanzata di Skoda nella Rally2. Crugnola è il pilota più esperto per sviluppare e rendere vincente la vettura sulle nostre strade, ma è anche un ottimo “veicolo di marketing” per un’auto sconosciuta ai più. Quindi, la si fa conoscere tramite il campione italiano. Se invece Crugnola dovesse dire “no, grazie” a Toyota Italia, il Costruttore punterebbe immediatamente in direzione Basso. Così come se Crugnola dovesse accettare l’offerta di Toyota Italia, probabilmente FPF-Citroen si rivolgerebbe a Campedelli, che con quella squadra ha già effettuato dei test e che è alla ricerca di un’opportunità per tornare a correre nel Campionato Italiano Rally, oltre che in quello Europeo, o a Basso.

Affettuosamente