L’anno in cui ci mancheranno le cene di fine stagione
Siamo arrivati ad un momento cruciale della stagione. Quello in cui, in un periodo normale, sarebbero iniziate le cene delle scuderie, quasi sempre puntuali e spalmate tra dicembre, gennaio e febbraio, le premiazioni federali di Aci Sport, diventate puntuali negli ultimi anni, e quelle delle delegazioni regionali, quasi sempre in ritardo. Per fortuna. Perché queste erano occasioni per me e per tutti i collaboratori di RS di andare in giro senza la pressione del lavoro. Senza l’ansia della consegna di un articolo. E grazie ai ritardatari non si saltava una premiazione o una cena. Si presenziava a quasi tutte le feste. Perché feste erano.
Sono lontane “solo” un anno, dodici mesi, ma se ne sente la mancanza. Terribilmente. Mancano anche a chi le organizzava e pensava di viverle con il “solito” stress.
Ogni anno, questo mese di dicembre e quello di gennaio, rappresentavano il momento in cui ci si sedeva a tavola con gli amici dei rally e tra amici di rally. Buon cibo, tante chiacchiere in amicizia, nessuna intervista, tutte cose che si dimenticavano con piacere il giorno dopo grazie alla solita colossale sbornia. Vino e amari. E le immancabili grappe. Che poi quando si doveva ritirare un premio si faceva lo slalom tra i fantasmi con un’eleganza e una sicurezza più uniche che rare… E sfido qualunque giornalista, team manager, pilota, copilota, ufficiale di gara a dire il contrario.
Erano momenti di convivialità, di conoscenza e di amicizia a cui non avevi voglia di rinunciare. Aspettavi con ansia la mail di invito. Sapevi che ti ritrovavi insieme a tantissimi amici con cui condividevi e condividi una passione unica e che incontri solo una volta all’anno tutti insieme.
Rattrista parlarne al passato delle cene di scuderia e delle varie premiazioni istituzionali, riempie il cuore di nostalgia a chiunque. Così ci proiettiamo col pensiero al futuro, legandoci alla speranza di poter ricominciare nel 2022. Rattrista parlare con gli amici dei rally, salutandosi con la “solita” promessa: “Appena finisce questa maledetta infezione dobbiamo organizzare una cena rallystica e far venire giù il locale”. E’ da un anno che ce lo promettiamo ed è da un anno che non riusciamo a mantenere questa promessa. Ma non per colpa nostra.
Rattrista pensare che una cena rallystica, che solitamente si compone di 30-50 persone, qualche centinaio di barzellette e aneddoti inediti della stagione, teatrini e scenette varie, accompagnate da tanti sorrisi piacevoli, debba essere riposta nella lista dei desideri. Abbracci e sorrisi che solo chi ama il profumo della benzina e apprezza il rombo di un’auto da corsa può comprendere e godere a fondo. Quest’anno gli auguri saranno più virtuali che mai, e anche quest’anno come mai avremmo avuto migliaia di motivi per vederci, per abbracciarci e per festeggiare insieme.
Accontentiamoci di questo, continuiamo a starci vicino e a volerci bene sperando che tutto sia davvero successo solo perché si trattava di un anno bisestile. Continuiamo a lavorare e ad operare nel bene dei rally e del motorsport, ciascuno per la sua parte e nel massimo rispetto delle proprie competenze. E speriamo di poterci rivedere presto per festeggiare insieme successi e sconfitte, almeno nel 2002. Intanto, prepariamoci a vivere questo 2021 di sport a non meno di 7.000 giri. Sarà di nuovo un po’ complicato, ma sempre molto bello.
Con affetto