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L’anno in cui ci mancheranno le cene di fine stagione

Paolo Andreucci alla cena con i suoi amici

Siamo arrivati ad un momento cruciale della stagione. Quello in cui, in un periodo normale, sarebbero iniziate le cene delle scuderie, quasi sempre puntuali e spalmate tra dicembre, gennaio e febbraio, le premiazioni federali di Aci Sport, diventate puntuali negli ultimi anni, e quelle delle delegazioni regionali, quasi sempre in ritardo. Per fortuna. Perché queste erano occasioni per me e per tutti i collaboratori di RS di andare in giro senza la pressione del lavoro. Senza l’ansia della consegna di un articolo. E grazie ai ritardatari non si saltava una premiazione o una cena. Si presenziava a quasi tutte le feste. Perché feste erano.

Sono lontane “solo” un anno, dodici mesi, ma se ne sente la mancanza. Terribilmente. Mancano anche a chi le organizzava e pensava di viverle con il “solito” stress.

Ogni anno, questo mese di dicembre e quello di gennaio, rappresentavano il momento in cui ci si sedeva a tavola con gli amici dei rally e tra amici di rally. Buon cibo, tante chiacchiere in amicizia, nessuna intervista, tutte cose che si dimenticavano con piacere il giorno dopo grazie alla solita colossale sbornia. Vino e amari. E le immancabili grappe. Che poi quando si doveva ritirare un premio si faceva lo slalom tra i fantasmi con un’eleganza e una sicurezza più uniche che rare… E sfido qualunque giornalista, team manager, pilota, copilota, ufficiale di gara a dire il contrario.

Erano momenti di convivialità, di conoscenza e di amicizia a cui non avevi voglia di rinunciare. Aspettavi con ansia la mail di invito. Sapevi che ti ritrovavi insieme a tantissimi amici con cui condividevi e condividi una passione unica e che incontri solo una volta all’anno tutti insieme.

Rattrista parlarne al passato delle cene di scuderia e delle varie premiazioni istituzionali, riempie il cuore di nostalgia a chiunque. Così ci proiettiamo col pensiero al futuro, legandoci alla speranza di poter ricominciare nel 2022. Rattrista parlare con gli amici dei rally, salutandosi con la “solita” promessa: “Appena finisce questa maledetta infezione dobbiamo organizzare una cena rallystica e far venire giù il locale”. E’ da un anno che ce lo promettiamo ed è da un anno che non riusciamo a mantenere questa promessa. Ma non per colpa nostra.

Rattrista pensare che una cena rallystica, che solitamente si compone di 30-50 persone, qualche centinaio di barzellette e aneddoti inediti della stagione, teatrini e scenette varie, accompagnate da tanti sorrisi piacevoli, debba essere riposta nella lista dei desideri. Abbracci e sorrisi che solo chi ama il profumo della benzina e apprezza il rombo di un’auto da corsa può comprendere e godere a fondo. Quest’anno gli auguri saranno più virtuali che mai, e anche quest’anno come mai avremmo avuto migliaia di motivi per vederci, per abbracciarci e per festeggiare insieme.

La premiazione Aci Sport si tiene a Monza
La premiazione Aci Sport si tiene a Monza

Accontentiamoci di questo, continuiamo a starci vicino e a volerci bene sperando che tutto sia davvero successo solo perché si trattava di un anno bisestile. Continuiamo a lavorare e ad operare nel bene dei rally e del motorsport, ciascuno per la sua parte e nel massimo rispetto delle proprie competenze. E speriamo di poterci rivedere presto per festeggiare insieme successi e sconfitte, almeno nel 2002. Intanto, prepariamoci a vivere questo 2021 di sport a non meno di 7.000 giri. Sarà di nuovo un po’ complicato, ma sempre molto bello.

Con affetto