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CIRA, Mabellini-Lenzi primi al Rally di Piancavallo

Mabellini Piancavallo

Dominio nella gara friulana, valida per il CIRA, di Andrea Mabellini e Virginia Lenzi. Sul podio del Piancavallo anche Fontana-Arena e Rossetti-Fenoli, ritiro per Simone Campedelli

Andrea Mabellini, navigato da Virginia Lenzi, ha vinto il 36° Rally Piancavallo, quinto round del Campionato Italiano Rally Asfalto. Aveva già mostrato numeri d’alta scuola, ma il sigillo della gara che fu palcoscenico del Campionato Europeo a massimo coefficiente fino al 2000, lo fa crescere di livello e ne fortifica le ambizioni internazionali. Il giovane bresciano, classe 1999, al volante di una Skoda Fabia preparata da Lorenzon Racing e gommata MRF, ha chiuso con il tempo totale di 56’29’’9, togliendo i punti del primo posto alla truppa tricolore.

Piazza d’onore per Corrado Fontana e Nicola Arena su Hyundai i20 WRC, battuto di 9,9 dopo 84,140 km cronometrati, e terzo gradino del podio per Luca Rossetti e Manuel Fenoli su Hyundai i20 Rally2 a 23,5. Ritiro di Simone Campedelli pure su Skoda, causa incidente nella PS3. Giù dal podio Luca Pedersoli su Citroen DS3 WRC, vincitore l’anno scorso quando valeva per la Coppa Italia, davanti all’austriaco Simon Wagner, il molisano Giuseppe Testa, “l’aquila di Lestans” Marco Zannier, i veneti Rudy Andriolo e Paolo Menegatti, sino al decimo assoluto Dimitri Tomasso, driver di Frisanco (tutti su Skoda Fabia).

Venerdì sera la prova “Borgo di Poffabro” (4,980 km) ha offerto un gustoso antipasto spettacolare, con le vetture storiche prime sulla scena e graffio in 4.25,6 di Fabio e Andrea Pessot, padre e figlio sacilesi, su Peugeot 205 Rallye. Poi le moderne fino ai primattori. Il miglior tempo di Mabellini (3.41,0), prima volta al Piancavallo, è servito a mettere in luce il valore del driver bresciano protagonista nell’Europeodopo aver conquistato l’anno scorso il tricolore delle 2RM. Sabato mattina nel primo assalto a “Manazzons” (5,930), Campedelli in 4.07,5 ha rosicchiato quasi tutto il vantaggio dello scomodo rivale, portandosi a 0,2 dalla vetta, con Pedersoli e Fontana terzo e quarto a loro volta divisi da 1’’. Una bella sorpresa il quinto provvisorio di Filippo Bravi (Hyundai i20 Rally2), alfiere Friulmotor che gioca con i grandi.

Saliti su “Pradis-Valli della Preistoria” (18,750), quello che non ti aspetti: Campedelli ko per una toccata all’anteriore destra (“colpa mia”). Via libera a Mabellini, per lui 12.24,3 e posizioni modificate alle sue spalle. Rossetti secondo a 13’’, Pedersoli a 14’’, Fontana a 14,6. Foratura per Bravi, fine dei giochi ad alta quota. Anche la prima “Barcis-Piancavallo-Icio Perissinot” (14,900) ha rimescolato le carte: piede giù di Fontana in 9.51,0 per scalare al secondo post staccato di 11,9, Rossetti terzo a 14,6, Pedersoli a 17,6. Oltre i 30’’ l’austriaco Simon Wagner, oltre i 50’’ Marco Zannier (entrambi su Skoda), migliore dei locali. La ripetizione da Barcis ha confermato che la prova è nelle corde di  Fontana, 9.46,1, però Mabellini ha ceduto solo 1,6, Rossetti e Pedersoli separati da 4,5 nel totale, Testa a 38,5, Wagner a 38,8, gli altri oltre il minuto. Tifo da stadio al Monumento di Collalto come ai vecchi tempi, il Piancavallo che sta tornando grande. Ripassaggio su “Manazzons”, timbro di Fontana in 4.10,8, distacchi minimi e classifica invariata, con Mabellini che si è tenuto 8,9 prima dell’epilogo su “Pradis”, dove per non lasciare nulla al caso ha graffiato in 12.21,0 chiudendo la pratica decisiva.

Successo di N5 per Pietro Porro e Paolo Garavaglia su Toyota Yaris, 15. assoluto conquistato dall’ex presidente del Como calcio che si diverte con i traversi. Al bando la scaramanzia, invece, per un fenomeno a casa sua.  “Zeta”, ovvero Diego Valente su Peugeot 106 navigato da Denis Piceno, che ha firmato uno straordinario 17. posto assoluto, primo di classe A6 e delle 2RM. Davanti anche alle muscolose Renault Clio Super 1600, sulle quali ha primeggiato Alberto Feragotto affiancato da Francesco Maggiolino, per il loro la 20. posizione assoluta. In A7, vetture 2 litri con motore aspirato, affermazione di Stefano Paronuzzi e Massimo Falomo su Renault Clio Williams. Gli “chef” Giampaolo Bizzotto e Sandra Tommasini si sono imposto nell’agguerrita Rally4 con 8’’ di margine su Gianluca Saresera e Luca Beltrame, entrambi gli equipaggi su Peugeot 208. Divario di 15’’ invece nella Rally4/R2 che ha premiato Matteo De Sabbata e Giulio Barbiero davanti a Stefano Facchin ed Elia Ungaro, beniamini dei maniaghesi. Rally5 che ha incoronato Matteo Doretto e Andrea Budoia, largamente primi su Renault Clio, protagonisti stagionali del tricolore Junior. Sette le vetture N2 che hanno completato la gara, soddisfazione del primato per Mattia Grassi e David Barichello su Peugeot 106 S16. In N4 i soli austriaci Christian Reschenhofer e Manfred Cerny su Bmw 325 E36 Coupé, ma festeggiati dai loro supporter con vessillo nazionale adagiato sul cofano. In N3 sigillo di Davide Pinosa e Sara Chiesura su Renault Clio. Infine arrivi in solitari quelli di Renzo Rampazzo e Arnaldo Panato su Clio R3, Stefano Maccagnan e Jenny Maddalozzo su Citroen Saxo Kit in K10, Alessandro e Giada Bravin su Clio RS 2.0 Plus, Roberto Sbalchero e Felice Martin su Clio RS 2.0, Francesco e Veronica Girardi su Fiat Seicento di Classe A0.

Nel rally storico dominio dall’inizio alla fine dell’equipaggio Pessot festeggiando il debutto dello junior sul sedile di destra dopo aver vinto il corso navigatori di Knife Racing l’inverno scorso. Tempo totale dei vincitori 1:07.53,7, ma è stata una bella sfida con Andrea Marangon e Simone Scabello su Honda Civic, secondi a 9,7, unici a tenersi vicini, perché il terzo posto di Daniele Danieli e Cristina Merco su Fiat Ritmo 130 Abarth segna un distacco di 2.39,4. Forse ci si poteva aspettare un piazzamento da podio per la stupenda Lancia Stratos di Olindo Deserti con Luigi Pirollo alle note, quarto posto a 3.02,4, ma l’impatto sul pubblico è stato comunque di altissima suggestione. Hanno raggiunto il traguardo anche Daniele Martinello e Silvia Mosena con un’altra Fiat Ritmo 130 Abarth, precedendo nell’ordine Elio e Rebecca Tinello De Caneva su Audi Quattro, Alberto Ferrara e Matteo Barbiero su Volkswagen Golf GTI.