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Annullato il Dolomiti Rally per una circolare di 61 anni fa

Al Rally delle Dolomiti 2020 passa lo straniero. vince Erik Cais

Parliamo con tristezza di uno spiacevole e poco digeribile precedente. Infatti, la commissione di sicurezza e altri organi si sono rifatti ad una circolare del 1962 e hanno fatto una richiesta che gli organizzatori non possono assolvere, costringendoli di fatto ad annullare una gara di campionato sotto egida federale.

Un precedente spiacevole e poco digeribile costringe la Dolomiti Racing Motorsport, che organizza l’apprezzato Dolomiti Rally, ultima prova della CRZ 4, ad alzare le mani e annullare la gara. Il problema è irrisolvibile e sarebbe irrisolvibile per qualsiasi rally. Per questo parliamo con tristezza di uno spiacevole e poco digeribile precedente. Infatti, la commissione di sicurezza e gli altri enti si sono rifatti ad una circolare ministeriale del 1962 e hanno avanzato una richiesta che gli organizzatori non possono assolvere, costringendoli di fatto ad annullare una gara di campionato sotto egida federale. In pratica, è stata chiesta la garanzia che il pubblico del rally stesse unicamente all’interno delle postazioni assegnate.

“Con rammarico il comitato organizzatore Dolomiti Racing Motorsport comunica che si trova costretto ad annullare il 7° Dolomiti Rally previsto per il 23-24 settembre 2023, ultima tappa della Coppa Rally di Zona 4. Nei primi mesi dell’anno era già stata inviata lettera preventiva ai Comuni interessati dal passaggio della manifestazione, i quali avevano espresso verbalmente la loro disponibilità, che nel corso degli anni ha raccolto consensi molto favorevoli tra le attività economiche del territorio e le amministrazioni stesse”, recita il comunicato stampa.

“Le motivazioni che hanno portato a questa decisione sono state dettate dalle prescrizioni di safety & security relative alla gestione del pubblico lungo il tracciato delle prove speciali in Provincia di Belluno, che risultano proibitive: risulta impossibile garantire che tutti gli spettatori nei tratti cronometrati siano collocati unicamente all’interno delle postazioni pubblico come richiesto dagli organi competenti, i quali adottano in pieno una normativa dettata dalla Circolare n. 68 del Ministero dell’Interno datata 2 luglio 1962. Nel corso degli anni era stato possibile gestire l’applicazione di questa normativa con il buon senso, quest’anno invece non ci sono i presupposti”, spiega l’organizzatore nella nota inviata.

“Come organizzatori siamo i primi a voler gestire la gara in totale sicurezza, come è sempre stato fatto in questi anni, garantendo allestimenti e personale in numero più che adeguato a far si che gli standard di safety & security siano applicati al meglio sia per gli equipaggi in gara che per gli spettatori. Gli appassionati delle gare di rally sono per “definizione” itineranti, pertanto, come si può constatare dai numerosi camera car disponibili in rete relativi alle precedenti edizioni del Dolomiti Rally, nelle prove speciali le persone si collocano in diversi punti del tracciato, anche al di fuori delle postazioni pubblico, ma sempre ovviamente sorvegliati e in sicurezza. L’impegno economico che come Comitato dovremmo affrontare per realizzare un evento di questa portata è elevato e, con il rischio che ogni prova speciale subisca continue interruzioni che impedirebbero il regolare svolgimento della gara e con la preoccupazione che la stessa possa essere addirittura annullata, lo staff organizzativo, riunitosi per discuterne, è giunto, con rammarico, alla decisione di annullare l’edizione 2023 del 7° Dolomiti Rally”.