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Una copilota a Italia Nostra: ”Andate a vedere una PS”

Podio CRZ1 ad Alba

Una appassionata e copilota rally da diversi anni risponde con una lettera alla sezione albese dell’associazione politica Italia Nostra, perplessa sull’impatto della manifestazione motoristica per il territorio langarolo e per il messaggio educativo, secondo loro sbagliato, che i rally comunicherebbero…

Nella giornata di pasquetta il direttore del giornale online cuneese TargatoCN ha ricevuto e pubblicato una lettera di risposta alla polemica sollevata nei giorni scorsi dalla sezione albese di Italia Nostra contro il Rally Regione Piemonte. La copilota e lettrice del sito TargatoCN spiega con sentimento e senza polemiche perché i rally sono bellissimi e soprattutto perché non sono assolutamente diseducativi.

“Ho letto le riflessioni e le perplessità espresse dalla sezione albese di Italia Nostra sul Rally Regione Piemonte che si svolgerà ad Alba il 13 e 14 aprile prossimi e ho deciso di scriverle, sperando che queste mie righe possano trovare spazio – scrive la copilota cuneese, che ha chiesto di mantenere la riservatezza del nome -. Il mondo del motorsport è un ambiente di nicchia, chi non lo vive esternamente si ferma all’apparenza, sbagliando, come spesso capita quando si parla a (s)proposito di un argomento che non si conosce a fondo.

“La mia passione, se così possiamo chiamarla, per il motorsport è nata tardi, di riflesso; uno dei miei amici, poi diventato il mio fidanzato, correva come pilota nei rally di zona; non capivo all’inizio tutto quel fermento, quel luccichio negli occhi che spuntava in prossimità di ogni gara, finché non mi sono ritrovata seduta sul sedile destro come navigatrice in un torrido luglio al Rally del Moscato, a Santo Stefano Belbo, gara che a oggi, purtroppo, non viene più organizzata”.

“Ammetto di essermi chiesta, allo start della prima prova speciale, cosa mi fosse saltato in testa. Cosa spinge una persona a sfidare la velocità? Non penso ai piloti del WRC, quelli che lo fanno per mestiere, penso a tutti quei privati che negli anni hanno risparmiato per noleggiare o comprarsi una macchina di proprietà per correre, gli stessi che forse, a causa delle norme sempre più stringenti e che richiedono adeguamenti sempre più costosi, in macchina non ci saliranno più”.

“La risposta che ho trovato è solo una: la passione. Il rally è soprattutto questo. Lo è per chi gareggia, ma anche per tutti quelli che, con la pioggia e con il sole, stanno a lato delle prove speciali e incitano tutti, dal primo all’ultimo. E stigmatizzare questo sport mi sembra davvero ingiusto”.

“Italia Nostra parla di disagi per “strade chiuse al traffico” e “rischi di incidenti” o “effetto diseducativo”. Mi chiedo: per altri eventi sportivi ma anche enogastronomici, la viabilità non viene necessariamente modificata? Quindi per le altre manifestazioni sì ma per il rally no?”.

“Non entro nel merito della differenziata e raccolta rifiuti, anche se terrei a far presente questo: la quasi totalità degli equipaggi, squadra compresa, mangia e dorme in strutture della zona in cui di disputa la gara. Inoltre, a tutti i rally cui ho partecipato ho sempre notato – con piacere – che non solo i rifiuti venivano differenziati, ma che gli equipaggi il giorno dopo lasciavano il parco assistenza pulito e ordinato, cosa che non si può dire certo per tutti gli eventi”.

“Aspetto più importante, quando gli equipaggi si trovano su strada aperta con altri veicoli, in fase di trasferimento, sono tenuti a rispettare tutte le nome del Codice della Strada (a partire dai limiti di velocità) e sono di conseguenza soggetti alle stesse sanzioni di un qualunque altro veicolo stradale. Nessuno dei concorrenti metterebbe mai in pericolo la propria o l’altrui incolumità per timbrare un controllo orario”.

“Sul fattore ‘diseducativo’ mi viene da sorridere. Forse “Italia Nostra” non ha mai visto i bambini che, a bordo strada con i genitori, aspettano di poter salutare gli equipaggi che, in questo sport, mantengono un comportamento educato e rispettoso anche nei confronti degli avversari, a differenza di altre discipline più blasonate e socialmente accettate, dove negli anni non sono mancati atteggiamenti più che discutibili”.

“La promozione turistica semmai andrebbe maggiormente indirizzata verso i valori culturali, paesaggistici e ambientali del territorio”, scrive chiaramente Italia Nostra. Certo la Langa è diventata famosa in tutto il mondo non certo solo grazie al rally, a livello culturale per Pavese, Fenoglio, per i vini, in primis il Barolo, o come dimenticare il tartufo, piuttosto che il paesaggio. Pensiamo per esempio a Montecarlo, di certo sopravviverebbe anche senza il rally, eppure nessuno si sognerebbe mai di annullare una delle gare più famose e storiche al mondo”.

“Ci sono luoghi poi, non molto distanti da noi, conosciuti soprattutto per le gare di motorsport. Pensiamo ai paesi dell’entroterra ligure, che si popolano di persone provenienti da ogni parte d’Europa quando passa il Sanremo, con introiti positivi per bar, ristoranti e alberghi della zona. E così accade all’estero, nella vicina Francia o nel resto d’Europa, dove per assistere alle prove speciali si paga addirittura il biglietto”.

“Questa mia lettera non vuole essere un’apologia del rally, non a tutti può piacere il motorsport, e ci mancherebbe, ma dopo la pandemia sono molte le gare che in Granda non sono tornate o sono state ridimensionare e, a fronte di un evento che invece ha saputo crescere e promuovere il territorio, come il Rally di Alba, oggi Rally Regione Piemonte, vorrei leggere più apprezzamenti per il lavoro che è stato fatto da enti, istituzioni e organizzatori e non un calderone di polemiche. Inviterei piuttosto i rappresentanti di Italia Nostra a provare ad andare sulle PS nei giorni della manifestazione per vivere in prima persona l’atmosfera del rally… e chissà che non possano ricredersi”.

Infine, la lettera chiude affermando: “Un evento assai rumoroso, ma a fronte di due giornate di ‘rumore’ non sarebbe peggio sentire 365 giorni di silenzio? Lunga vita al rally! Una vostra lettrice e copilota rally”