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WRC: no all’elettrico, sogno ad idrogeno e ancor meno chilometri

estonia 2023

Peter Thul, direttore di WRC Promoter, ha svelato le sue idee per il futuro del World Rally Championship. L’unica cosa che cambia è che tagliano ulteriormente i chilometri delle PS e la durata della gara. Il no all’elettrico, invece, sembra una scelta obbligata.

Il Campionato del Mondo Rally molto probabilmente resterà ibrido e con carburante sostenibile anche dal 2027 in poi. Peter Thul, direttore di WRC Promoter, ha confermato che l’elettrico non è un’opzione attualmente praticabile. Dunque, niente o quasi niente elettrico, per la gioia di milioni di appassionati in tutto il mondo, ma anche meno chilometri.

Bisogna in qualche modo ridurre anche i costi di una TV che costa tantissimo e non raggiunge gli obiettivi che si era preposta. Bisogna far mandare giù ai Costruttori (2,5) la pillola di un maggiore impegno in termini di auto. E quindi si tolgono chilometri. E mica pochi… La sforbiciata che sta per arrivare dovrebbe essere di 100 chilometri di PS in meno, quindi da circa 350 a 250, con un format ancor più compattato per ottenere gare last minute.

In questo momento il WRC sta ancora cercando di confermare il suo attuale accordo di fornitura ibrida fino al 2025, e Thul invece ha parlato a lungo termine del prossimo ciclo di omologazione. Non può essere un caso.

“Al momento, la discussione sui regolamenti futuri è assolutamente importante e tutti coloro che sono nel campionato in questo momento concordano che deve essere un mix tra ibrido e carburante sostenibile. L’idrogeno sarebbe fantastico, ma anche la Toyota, che è pioniera in questo settore, dice che ha bisogno di un po’ di tempo. Passare al full electric, al momento, con la tecnologia disponibile non è un’opzione praticabile. Ero al salone dell’auto di Monaco e alcuni produttori di auto stradali stanno pensando di puntare maggiormente sul carburante sostenibile e questo ci rende fiduciosi. Il problema è che il mondo automobilistico non ha le idee chiare. Crediamo ancora che il rally dovrebbe avere una componente di combustione interna. Anche nel 2030 che vedremo almeno metà del parco auto con ancora motori a combustione interna. Crediamo che questa sia l’unica possibilità per mantenere il rally così com’è”.

Il fatto che i responsabili del Rally di Lettonia 2024, che debutterà nel WRC, abbiano annunciato che la loro gara sarà lunga circa 250 km di tratti cronometrati rende chiaro che le nuove regole tipo rally sprint stanno già iniziando a essere messe in pratica. Se n’è parlato negli ultimi mesi e uno di questi argomenti è stato proprio il taglio del chilometraggio di gara.

Come sappiamo, il tracciato degli attuali rally iridati è di circa 350 km di prove speciali, ma gli organizzatori del Rally di Lettonia chiariscono che nel WRC stanno arrivando dei cambiamenti di formato. Jari-Matti Latvala e Thierry Neuville avevano già parlato di “rally sprint”, rally più brevi, gare di soli due giorni. E il Rally di Lettonia potrebbe essere uno di quelli che seguiranno questa formula. Non certamente l’unico se ci sarà da risparmiare.