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Rally del Lazio: cari piloti, attenti alla strada

Alcuni tratti delle prove speciali del Rally del Lazio non sono compatibili con le velocità delle vetture da rally. Il comunicato del Direttore di gara della finale di Coppa Italia ha lasciato a bocca aperta più di un concorrente

Chissà se agli organizzatori ed al Direttore di gara del Rally del Lazio è venuto in mente quel famoso passo de I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni in cui il Gran Cancelliere di Milano Antonio Ferrer si rivolge al cocchiere mentre la carrozza passa circondata dal popolo in tumulto per la carestia che è sopraggiunta alla peste con una frase passata alla storia: “Adelante, Pedro, con juicio, si puedes”. Ovvero “Avanti, Pedro, con giudizio, se puoi”. Con una differenza sostanziale: I Promessi Sposi sono un’opera letteraria, il Rally del Lazio invece è, come tutti i rally, una gara di regolarità con “prove speciali a velocità libera su tratti chiusi al traffico” come si legge sull’Annuario di Aci Sport.

A questo punto è obbligatorio fare un passo indietro. Il Direttore di gara, Mauro Zambelli, alle 15 di oggi, giovedì 26 ottobre, pubblica il Comunicato numero 6 il cui testo ha lasciato a bocca spalancata più di un concorrente del Rally del Lazio. Gente con anni e anni di gare sulle spalle che – a memoria – non ricorda di aver mai letto qualcosa del genere. Il testo sono le “Disposizioni delle Autorità Amministrative relative al collaudo tecnico ed all’Autorizzazione rilasciata dalla Regione Lazio”.

Questo il testo integrale che, di prassi, Regione Lazio e Autorità Amministrative richiedono venga comunicato ai concorrenti: “Come predisposto dalle Autorità Amministrative, si comunica formalmente a tutti i Concorrenti/Conduttori ed a tutti i team che il percorso di gara, costituito dallo Shake Down e dalle diverse Prove Speciali, possiede curve e/o tratti di percorso che non dispongono dei requisiti, per quanto riguarda la controtendenza trasversale, necessaria e compatibile con le velocità che le vetture da gara, in relazione alle specifiche motorizzazioni, raggiungono considerate le specifiche motorizzazioni e le elevate potenze in gioco. Tale specifica peculiarità del percorso di gara viene segnalata rigorosamente ai concorrenti così come indicata nel road book di gara. Il piano viabile, essendo estremamente variabile, composto peraltro da avvallamenti e/o difetti di pavimentazione, è costituito tra l’altro da diverse asperità e/o curve insidiose e/o esposte. Si presenta in generale in buone condizioni in rapporto alla tipologia ed all’uso cui sono destinate le strade interessate, a meno delle irregolarità segnalate agli organizzatori; di tale caratteristica, unitamente alla circostanza che la strada è stata progettata con tradizionale pavimentazione per il normale utilizzo alla circolazione, e non con pavimentazione agonistica, dovranno essere rigorosamente e obbligatoriamente resi edotti i concorrenti prima dello svolgimento della gara stessa”.

Forziamo il concetto: cari piloti e navigatori, state attenti che alcuni punti delle speciali sono particolarmente pericolosi per la loro conformazione o per il fondo stradale. Noi ve lo abbiamo detto, quindi sono cavoli vostri. E’ un’estremizzazione ma il messaggio di fondo è questo.

Cosa succederà in futuro nelle altre gare? In fondo se un comunicato del genere in cui si sottolinea, nella parte iniziale, che “Eventuali penalità per il mancato rispetto delle istruzioni impartite, non previste dal Regolamento di Gara e dai regolamenti sportivi, potranno essere applicate discrezionalmente dai Commissari Sportivi a seguito di rapporto, con descrizione dei fatti, da parte del Direttore di Gara o degli altri Ufficiali di Gara in servizio” potrebbe essere facilmente replicabile in tanti altri rally della Penisola… Saremo davvero costretti, come si paventa da tempo, a portare i rally in circuito pur di correrli ancora? Noi, con tutto il cuore, ci auguriamo di no e buon Rally del Lazio a tutti.