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Lancia 037 in asta: vale tra 700.000 e 900.000 euro

Lancia 037 in asta

Fra i collezionisti c’è chi è pronto a fare follie averla. Il 15 giugno, prima della partenza della 1000 Miglia, Sotheby’s organizzerà a Milano, a Palazzo Serbelloni (partecipazioni solo online) una ricchissima asta. La regina la Lancia 037, bolide da rally valutata fra i 700 e i 900 mila euro. Potrebbe avvicinarsi alle quotazioni record dei modelli degli anni ‘50 (Aurelia fra tutte, per le anteguerra invece siamo oltre i 2 milioni).

Le vetture da corsa del marchio di proprietà della Fiat infatti stanno registrando fortissimi incrementi di valore: nel 2019 una Delta S4 stradale del 1985 è passata di mano per oltre un milione di euro, la versione da rally del 1985 per 764 mila, mentre un’altra 037 «Stradale» ha toccato i 770 mila. È la conferma di come la Lancia continui ad avere un’attrazione enorme e anche un potenziale che vada oltre le utilitarie. Le auto simbolo degli anni ‘80, di un’epoca di competizioni, vittorie, e tragedie, hanno lasciato ricordi indelebili.

La Lancia 037 Stradale è la versione omologata per la strada della 037 Gruppo B, l’ultima auto a trazione posteriore a vincere il mondiale rally e leggenda del motorsport, amata dagli italiani al pari delle vittorie Ferrari in Formula 1. Venne realizzata dagli sforzi congiunti di Lancia, Abarth e Pininfarina. Il motore è un 4 cilindri in linea in posizione centrale, con quattro valvole per cilindro, di derivazione Fiat ma sovralimentato dal compressore volumetrico “Volumex” della Casa dello Scorpione, per una potenza di 205 CV scaricati sull’asfalto dalla trazione posteriore.

Fuori, tutto rimanda alla tradizione dello stile Lancia, per un’auto dalla forma compatta e squadrata, con leggera bombatura sul cofano e i quattro fari circolari. Dietro, il lunotto consente di ammirare il propulsore. L’abitacolo è un inno alla funzionalità: la plancia in fibra di carbonio sfoggia pochi accessori, ma essenziali.

All’interno, tuttavia, si respira l’aria delle competizioni. La pulsantiera centrale, il manometro del turbo, il cambio manuale a firma dell’azienda tedesca ZF a cinque rapporti e addirittura l’estintore posto sotto il sedile del passeggero danno la sensazione di trovarsi dentro una vettura da corsa e non stradale. Un istinto fisiologico, quando parliamo delle Lancia anni Ottanta.

L’esemplare che andrà all’asta è un prototipo, numero di telaio SE037-00: è stato commissionato e costruito dalla Dallara, mentre le fasi finali dell’assemblaggio sono state eseguite nelle officine Abarth di Torino. A seguire il progetto era stato l’ingegnere Sergio Limone, uno degli artefici dei successi sportivi della Lancia di quegli anni, sotto la supervisione di Cesare Fiorio allora d.s. del reparto corse della Fiat, con la consulenza dell’ingegner Dallara. La 037 è stata l’ultima vettura da rally a trazione posteriore a vincere il Mondiale rally, nel 1983.

Derivava dalla Beta Montecarlo Turbo, era stata profondamente rielaborata per competere contro le 4×4, contro l’Audi che avrebbe cambiato per sempre gli standard della categoria. È il canto del cigno, la fine di un’era sullo sterrato, ed è anche per questo che la 037 vale così tanto. Completata la sua carriera sportiva è stata acquistata da Limone che l’ha restaurata riportandola allo stato originale. Del resto chi meglio di lui poteva conoscerne i segreti?