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Roberto Bosca (Balbosca) è diventato un angelo

Roberto Bosca

Pietra miliare del rallysmo piemontese, all’inizio, e nazionale, dopo, dicevamo. Roberto Bosca è pilota, e pure gran bel piede. E poi ha messo a segno la sua esperienza passando a fare il preparatore, negli anni in cui le vetture non le assemblavi, ma le preparavi e si vedeva la differenza…

Roberto Bosca ha smesso di soffrire, in un maledetto giorno piovoso che precede le festività di Tutti i Santi e la commemorazione dei defunti. Ci ha lasciati, attoniti e senza parole, ed è diventato un angelo. Roberto Bosca è stato una pietra miliare del rallysmo piemontese e poi, da fine anni ’80, anche di quello nazionale, andando a scrivere con il suo lavoro e con i suoi piloti importanti capitoli di avventure Mondiali.

Aveva avuto un incidente, che sembrava pure banale, con lo scooter nei pressi di casa. Ma non era affatto banale. Era solo l’apparenza. Da lì non ne è venuto più fuori, fino alla morte, sopraggiunta il 31 ottobre 2021. Quell’incidente ha segnato l’inizio di un lungo travaglio, un percorso in cui i suoi familiari in primis – ma anche il suo socio Luigi Balbo e il “copilota di famiglia”, Roberto Aresca, come tutti noi – non hanno mai lasciato che si spegnesse la fiamma della speranza. Tutti speravamo di poterlo riabbracciare, prima o poi. Non è andata così.

Luigi Balbo e Roberto Bosca: nasce Balbosca

Pietra miliare del rallysmo piemontese, all’inizio, e nazionale, dopo, dicevamo. Roberto Bosca è pilota, e pure gran bel piede. E poi ha messo a segno la sua esperienza passando a fare il preparatore, negli anni in cui le vetture non le assemblavi, ma le preparavi e si vedeva la differenza…

La sua creatura prese il nome di Balbosca (1987), dalla fusione delle esperienze rallystiche dei due titolari: Luigi Balbo, classe 1953 di Cossano Belbo, e Roberto Bosca, anche lui un classe 1953 ma di Torino. Snocciolando la storia dell’azienda dal sito ufficiale, si scopre che la prima vettura è una Fiat 127 Gruppo A preparata per Ricotto che ottiene subito ottimi risultati. Nel 1985 si lanciano nel Campionato Fiat Uno con Gallione e Contardi e nel 1986 seguono Ferrecchi, Maggia e Ferrero per conto della Grifone. Nel 1987 nel Campionato Fiat Uno con Ferrecchi e Del Zoppo.

Nel 1988 nel Campionato Italiano con Ferrecchi e Cusi su Delta Gr.N. Nel 1989 inizia la collaborazione con la Montecarlo Sport per seguire nel mondiale Noberasco e Zambelli, nell’Italiano Gatti su Delta 8V.

I primi anni ‘90 sono magici per le amatissime Lancia Delta ed infatti sono molti i piloti che si sono avvicendati alla guida (8 e 16 v, HF, gr.N ed A) a partire da Spiliotis che vince il gr. N nel 1993 a Montecarlo, lo stesso Balbo, poi Ferrecchi, Cerato, Pigi e Romeo Deila, Galleni, Morandini, Fruzzetti, Bini, Mazzarri, Chauche (2° nel Campionato Francese su terra nel 1994) ed ancora Chappuis, Burky (Campionato Svizzero), Ciuffi, Garbarino, Italo Ferrara, Tarulli, Garosci, Giordano, Marini, Giacomelli e Colbrelli per citarne alcuni.

Nel ‘93 la Balbosca inizia a gestire anche le Ford Escort gr. N con le quali corrono, tra gli altri, Ciuffi e Beltrame che si aggiudicano entrambi la Coppa gr. N.

Abbandonate le Delta dopo tanti successi, dal 1994 a seguire la Balbosca si specializza nella preparazione delle Renault Clio gr. N (Tognozzi vince nel 1994 il Campionato) e successivamente delle Clio gr. A e Kit, dapprima 6 marce, poi con il 7 marce sequenziale.

Moltissimi i piloti che si avvicendano al volante di questi “cavalli da rallye” che risultano veloci e facili da guidare. Nel 1997 Luca Cantamessa arriva 3° nel Campionato Italiano 2RM. Nel 1998 è la volta di Francesco Pozzi. Nel 1999 “Cantaluka” ritornato sulla Clio gr. A, vince il C.I. 2 Litri.

Con l’avvento del nuovo millennio nasce il Trofeo Fiat Punto e la Balbosca si organizza per poter gestire anche 2 Punto Kit, una di Panicco ed una di Cantamessa. Ed è proprio quest’ultimo a vincere il Trofeo, mentre in 3° zona è Claudio Caselli con la Clio gr. A a portarsi a casa la Coppa Csai. Sia nel 2001 che nel 2002 è Andrea Zivian il vincitore del gr. A 1° zona con l’intramontabile Clio.

Il 2003 porta nella factory Santostefanese la nuova Renault Clio S1600. La temeraria partecipa al rally di Sanremo guidata da Genovese e vince in Coppa Italia il Rally di Torriglia con Andrea Zivian che si aggiudica l’ I.R.C. gr.A. Il Team Balbosca con le sue Clio gialle porta a casa oltre 20 vittorie assolute. Dalle Clio S1600, il team passerà successivamente alle R5, Skoda, Ford e Volkswagen…

La storia prosegue tra vittorie e sconfitte fino ad oggi. Intanto, già all’inizio del nuovo millennio, Alessandro Bosca, figlio di Roberto, inizia a correre, al suo fianco ci sarà ovviamente Roberto Aresca (270 rally dei quali 95 insieme a Luigi Balbo, Roberto Bosca e ad Ale Bosca), e il papà ha dunque una motivazione in più per dare il massimo, ormai anche in termini di esperienza, ai rally, che tanto gli hanno dato e da cui tanto ha ricevuto.

In edicola tra il 5 e il 7 novembre 2022