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L’ultimo saluto a Paolo Pininfarina

paolo pininfarina

Il nipote di “Pinin” se n’è andato a 65 anni dopo una lunga malattia. Il suo impegno per portare avanti l’azienda di famiglia dopo la tragica morte del fratello Andrea

La notizia della scomparsa di Paolo Pininfarina, avvenuta all’età di 65 anni dopo una lunga malattia, ha scosso il mondo dell’industria automobilistica e del design. L’imprenditore, presidente dell’omonima azienda, è stato una figura di spicco nel panorama italiano e internazionale, portando avanti il prestigioso marchio di famiglia con passione e dedizione.

Paolo aveva ereditato il ruolo di presidente della Pininfarina S.p.A. nell’agosto del 2008, subentrando al fratello maggiore Andrea, tragicamente scomparso in un incidente stradale. La sua leadership è stata caratterizzata da un impegno instancabile nel promuovere l’eccellenza del design italiano e nel portare avanti l’eredità lasciata dal padre, il senatore a vita Sergio Pininfarina, e dal nonno, il leggendario fondatore Battista Farina, noto come “Pinin”.

La sua formazione in Ingegneria Meccanica con la laurea presso il Politecnico di Torino nel 1982 ha segnato l’inizio di una brillante carriera all’interno dell’azienda di famiglia. Nel corso degli anni, Paolo ha ricoperto diverse posizioni di responsabilità all’interno del Gruppo Pininfarina, dimostrando competenza e visione in settori chiave come il design industriale, l’arredamento e l’architettura. Nel 1987 è stato nominato amministratore delegato della Pininfarina Extra s.r.l., contribuendo in modo significativo allo sviluppo e al successo di questa divisione.

La sua esperienza internazionale, maturata durante i periodi trascorsi presso Cadillac a Detroit e Honda in Giappone, ha arricchito il bagaglio professionale di Paolo, consentendogli di portare avanti con successo la tradizione di innovazione e creatività della Pininfarina.

Oltre alla sua attività imprenditoriale, Paolo ha sempre avuto a cuore il ruolo sociale e culturale del design. È stato membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Europeo del Design di Torino e ha contribuito attivamente alla Fondazione ADI per il Design Italiano, ricevendo importanti riconoscimenti per il suo impegno nel promuovere l’eccellenza nel settore. In Francia, nel 2011, è stato eletto “Personalità italiana dell’anno” per il suo contributo al successo di Autolib, il programma di car sharing elettrico del comune di Parigi.

Nel 2019 è stato nominato Vice Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano (ASI), confermando il suo impegno nel preservare il patrimonio storico dell’automobile e nel promuovere la cultura dell’auto d’epoca. La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo del design e dell’industria automobilistica, ma il suo lascito di innovazione, creatività e passione continuerà a ispirare generazioni future.