WRC, Croatia Rally: Kalle, Ott e il falò ”ibrido” di Oliver
Il sabato del Croazia è stato il classico giorno in cui è successo tutto (non di tutto) quello che non ci si augura di vedere in un rally. A cominciare dal fuoco. Esattamente 40 anni dopo i primi test delle Gruppo B, introdotte forse in maniera un po’ troppo frettolosa. Qualcuno ricorderà che uno dei primissimi difetti delle Gruppo B erano proprio le fiamme. Andavano a fuoco. Il problema non venne risolto sulla Delta S4, come non venne risolto sulle 205 T16 e sulle altre vetture dell’amato-odiato periodo 1982-1986.
Sulla PS9, la Hyundai i20 Rally1 ibrida è uscita di strada e si è incendiata. Solberg Jr. ha perso il controllo del posteriore della sua Hyundai ed è finito violentemente contro alcuni alberi. A questo punto, l’abitacolo si è riempito di fumo e la macchina è andata a fuoco. Cosa è successo? Ecco un’altra cosa che non sarebbe dovuta accadere. Può essere colpa del carburante finito sullo scarico, potrebbe essere dipeso dal calore dello scarico sull’erba (a guardare la foto, però, la vegetazione circostante non sembra in fiamme). Potrebbe essere stata anche la componente ibrida. Sta di fatto che alle ipotesi avanzate dalla stampa non vengono date risposte. E invece, il precedente è così pericoloso, che delle risposte andranno date…

Poi c’è la parte sportiva, quella sì entusiasmante, con Esapekka Lappi carico e arrabbiato che ha spremuto la sua Toyota Yaris Rally1 e ha vinto la PS13 Kostanjevac-Petruš Vrh e la PS14 Jaškovo-Mali Modruš Potok (la cronaca della mattinata è disponibile qui). Ma poi il suo compagno di squadra, Kalle Rovanpera, leader e interprete eccezionale di una gara difficile, si è ripreso il successo sulla PS16 Vinski Vrh-Duga Resa (la PS15 Platak è stata cancellata), anche per continuare ad allungare sui suoi inseguitori. Infatti, la Hyundai i20 Rally1 numero 8, guidata dall’ex-campione del mondo Ott Tanak, nonostante il pilota ci abbia provato, non riesce in nessun modo a scalfire la Toyota leader. Anzi, dai 14″8 di distacco che l’estone aveva sulla PS15 si è passati ai 19″9 della PS16. E Toyota ringrazia…
Craig Breen, con la Ford Puma Rally1, mantiene la terza posizione, seppure accusa un ritardo di ben 1 minuto 13 secondi e 4 decimi dal giovane Kalle (anche in questo caso, divario in costante crescita). Ma d’altra parte, dopo i disastri combinati da Adrien Fourmaux, l’irlandese pensa a fare al meglio il proprio lavoro: portare punti a Ford.
A circa 5 secondi da Breen, però, si fa prepotente la presenza di Thierry Neuville (che nella prima giornata di gara è stato appiedato dalla macchina coreana, che ha dovuto spingere a piedi fino in assistenza perché non voleva saperne di ripartire). Il belga, che con diplomazia, ha evitato di commentare l’accaduto del giorno prima, punta a scalare la classifica il più possibile. In quinta posizione, ma staccato di un’eternità c’è Elfyn Evans, che continua a confermare un basso feeling con la gara croata. A più di 5 minuti l’ultima Rally1, quella di Takamoto Katsuta. A seguire le Rally2 del WRC2 con in testa Yohann Rossell. Tra gli italiani, si segnala la presenza sempre nella top 30 di Miele-Beltrame, così come Brazzoli-Fenoli, Arengi-Bosi e Marchino-Briani nella top 40.