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RIS: i problemi della Polo GTI R5 non smettono di riprodursi

Ole Christian Veiby alla seconda vittoria con la Polo

In un forbito romanesco si userebbe dire: aridaje. I problemi della Volkswagen Polo GTI R5 non smettono di riprodursi e solo dopo una PS possiamo vedere Veiby disperato, che perde più di dieci minuti. Uno spettacolo teatrale in cui l’attore è il marchio tedesco. Questa volta, la Polo GTI R5 non è andata in fiamme. A cedere è stata la sospensione posteriore, rotta dopo un piccolo salto compiuto da Veiby. Proprio come era successo a Kajetanowicz nel Rally del Cile.

Con questo problema Veiby può dire addio a punti cruciali per le speranze di un secondo posto di categoria. E altri piloti sperano di riuscire ad approfittarne, magari rifacendosi dei guai patiti con la Volkswagen al volante della “cugina” Skoda, come ad esempio Kajetanowicz, che è qui in Sardegna con una Fabia R5. Vedremo cosa farà Ole nelle prossime prove e ci auguriamo che la Polo GTI R5 non lo tradisca: ha bisogno di punti per non uscire dal campionato.

Al momento la Fabia R5 continua a vantare potenza e affidabilità nel WRC 2 e il Rally Italia Sardegna ne è una chiarissima conferma. Dite di no? L’impressione, invece, è che Volkswagen debba reagire e migliorare un’immagine ormai indebolita, nonostante abbia vinto diversi campionati con Ogier in passato. A sentire le dichiarazioni ufficiali, i cinque casi di incendio che hanno colpito le Volkswagen Polo GTI R5 pare non abbiano causato problemi negli ordini e nelle vendite della vettura tedesca. Così ha sostenuto Volkswagen Motorsport, secondo cui (ma si usa il condizionale!) l’origine di questi incendi potrebbe essere stata risolta.

A metterci la faccia, questa volta, è Sven Smeets. “Abbiamo ricevuto molte telefonate dai nostri clienti. Loro credono nel fatto che noi risolveremo questo problema e confidano in quello che è un prodotto veloce e di qualità. E noi siamo grati a loro per questo”, ha affermato il dirigente di Volkswagen Motorsport. La nostra domanda è: perché tornare sull’argomento se si deve usare il condizionale? Ben venga la chiarezza, ma dinanzi alle fiamme si pretenderebbe la certezza.

Delle 30 Volkswagen Polo GTI R5 vendute e consegnate fino ad ora, ben 5 sono andate arrosto nei primi sei mesi dell’anno. Ma sugli incendi divampati, che hanno mandato letteralmente in fumo le cinque Polo GTI R5, Smeets ha voluto precisare che quello che ha colpito l’auto di Ole Christian Veiby al Rally del Portogallo non era collegato al problema identificato come la causa degli incendi, che ha portato i tecnici del Costruttore tedesco a lavorare ininterrottamente a contatto con il fuoco e alla scelta di cambiare il posizionamento della protezione del serbatoio del gas.

Secondo un articolo pubblicato da MotorSport News, Francois-Xavier Demaison – direttore tecnico di Volkswagen Motorsport – ha dichiarato: “Nelle World Rally Cars abbiamo due prese d’aria del serbatoio del carburante, ma nella R5 ne abbiamo solo una”. Il problema, dunque, potrebbe essere correlato alla valvola di sfiato che bloccava e portava ad un aumento esagerato di pressione e volume nel serbatoio.

Demaison ha detto di aver chiesto aiuto alla Fia per poter fare e omologare subito questa necessaria modifica sulla loro R5. La risposta della Fia? Secondo il direttore VW “sono riluttanti a cambiare il regolamento adesso, quando hanno circa seicento o più macchine omologate che, per ragioni di sicurezza, potrebbero fare la stessa richiesta. Altri team sono riusciti a risolvere il problema, dovremmo essere in grado di farlo anche noi”.

Dopo tre macchine investite dal fuoco nello stesso fine settimana, VW Motorsport dice di aver moltiplicato i suoi sforzi e con certezza sappiamo che sta collaborando con vari team, tra cui l’italiano HK Racing. Il fatto che due di queste tre auto abbiano avuto solo un principio di incendio ha consentito un’analisi più dettagliata e rivelatrice del problema. Il marchio tedesco ha pronto un pacchetto che sta mettendo gratuitamente a disposizione dei suoi clienti e ritiene che sarà la soluzione al problema. Speriamo, avrebbe detto San Tommaso.

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