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RIS 2020: una speranza economica da più 80 milioni di euro

Lappi Ogier in Sardegna nella foto di Francesca Cocco

RIS 2020: grande scommessa di Aci, Regione e Comuni. Soprattutto una scommessa economica in un momento in cui l’economia è in ginocchio. Secondo il Dipartimento di Economia dell’Università di Sassari, Rally Italia Sardegna 2019 avrebbe prodotto nell’Isola un indotto fisico di oltre 81 milioni di euro. A questo dato andrebbe aggregato l’indotto da promozione televisiva, che manca e che il cui calcolo è annunciato per il prossimo anno, perché per il 2021 Rally Italia Sardegna è già nel calendario del World Rally Championship nella sua convenzionale data di inizio giugno.

Se l’Università di Lisbona ha certificato che l’indotto da promozione televisiva del Rally di Portogallo è di 141,2 milioni è chiaro perché Aci, AciSport, Aci Sassari, Regione Sardegna e Comune di Alghero hanno voluto che RIS 2020 andasse in scena. “Rally Italia Sardegna è una vetrina fondamentale per l’isola e per la sua economia turistica” è il messaggio fatto filtrare con molta chiarezza dall’incontro tra gli organizzatori, la Regione Sardegna e i sindaci dei territori direttamente coinvolti dalla carovana automobilistica che – dall’8 all’11 ottobre – attraverserà in lungo e in largo il quadrante settentrionale dell’Isola. Ce n’è bisogno. Specialmente in un momento in cui TV e quotidiani hanno descritto l’isola come un focolaio di coronavirus.

A snocciolare i numeri è stato Antonio Turitto, secondo cui: “Il rally è per l’Isola una straordinaria cassa di risonanza”. Raccontati ai sindaci i dettagli tecnici e operativi, il responsabile organizzativo sottolinea che «il rally mondiale fa tappa in Sardegna da sedici anni per volontà dell’Aci e del presidente Angelo Sticchi Damiani”, il quale nei giorni scorsi ha ribadito che “abbiamo scelto la Sardegna e ci rimarremo”.

Intanto, è partito il conto alla rovescia: manca infatti poco più di un mese al Rally Italia Sardegna 2020, in programma dall’8 all’11 ottobre e valido come sesta prova del mondiale rally. La manifestazione, organizzata dall’Automobile Club d’Italia in partnership con la Regione Sardegna, prevede 18 prove speciali suddivise in tre tappe per complessivi 264 km cronometrati. Con la pubblicazione del regolamento particolare di gara sono state aperte oggi le iscrizioni alla corsa, la cui chiusura è prevista per il 18 settembre prossimo.

Complessità organizzative a parte, Turitto spiega che: “Il cambio di data ci costringe a fare le corse ma permette di disporre di collegamenti aerei e navali ottimali”, tanto più che “ad Alghero arriveranno comunque 3 mila persone” e che “intendiamo occupare posizioni di spalla per estendere la stagione turistica e mostrare che è possibile venire in Sardegna anche in periodi non convenzionali”.

“Sarebbe stato più semplice non fare il rally, come altri Paesi – ammette Pes di San Vittorio, presidente Aci Sassari – ma abbiamo pensato che non potevamo interrompere un evento che dà visibilità e ossigeno alla Sardegna dal 2004”. Quello che si è deciso di fare è “dare un segnale, siamo una federazione e volevamo dimostrare che le cose possono essere organizzate anche nel pieno rispetto delle regole attuali – conclude – senza negare lo spettacolo agli appassionati e la giusta visibilità a un territorio che, come sempre, ha risposto con entusiasmo alle nostre sollecitazioni”.