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Rally MonteCarlo dietro le quinte: diario di un ricognitore

La soddisfazione di Marco Blanc e Luca Lattanzi per aver portato a termine il Rally MonteCarlo

Riceviamo e pubblichiamo i ricordi e le considerazioni dell’amico Stefano Marrini, ricognitore al Rally MonteCarlo 2019 dell’equipaggio italiano composto da Marco Blanc e Stefano Marrini.

Domenica notte, una settimana dopo. È passata giusto una settimana e sembra ieri quando si festeggiava il palco d’arrivo del Montecarlo 2019 assieme a Marco Blanc e Luca Lattanzi. È passata solo una settimana ma sembra un secolo. Il fatto è che il tempo corre, io sono già lanciato verso la prossima impresa ma i ricordi di sette giorni fa sono ancora vivissimi.

Per me è stato un vero piacere tornare a respirare l’aria del mondiale rally e soprattutto l’atmosfera del Monte, come facevo (ahimé) tanti anni fa assieme alla mia navigatrice, mia moglie Tiziana. Quest’anno non ero in gara come concorrente, ma è stato comunque un piacere aiutare Marco e Luca facendo l oro da ouvreur, da ricognitore assieme a Ivano Passeri.

Quattro amici e tre rookie insomma: Blanc era al suo quarto Montecarlo, Lattanzi debuttava in questo prestigioso rally e anche Ivano ed io ci cimentavamo per la prima volta insieme, debuttando a nostra volta come inedito equipaggio ricognitore. Devo dire però che anche il nostro rally è stato emozionante, non pensavo che il nostro compito fosse così impegnativo! Le condizioni particolari di questa edizione, con asfalto prevalentemente asciutto, abbondanti nevicate annunciate, mai arrivate ma sostituite da insidiosi settori ghiacciati, un fondo sporchissimo tanto da trasformare lunghi tratti quasi in pezzi di prova sterrata hanno reso difficile a volte la scelta delle gomme.

Marco in questo è stato superlativo, azzeccando sempre la combinazione ideale. Forse un unico errore nella lotteria delle prime due prove iniziali, quelle in notturna di giovedì sera, ma come detto, non era facile. Partiti in una classe piuttosto affollata come la RC2B (24 concorrenti allo start di Gap), Blanc e Lattanzi hanno affrontato i 13 chilometri e mezzo del primo impegno cronometrato con quattro gomme chiodate sotto la loro 208.

Inizio su asfalto “pulito” con solo un leggero velo di verglas. Ma dopo lo scollinamento di Selonnet Marco si è esaltato nel tratto finale in discesa, caratterizzato da salti, inversioni, fondo spaccato ma totalmente ricoperto da uno strato consistente di neve ghiacciata, chiudendo la prova in tredicesima posizione di classe (cinquantacinquesimi assoluti). Nel corso delle nostre ricognizioni avevamo segnalato la stage 2 pulita, ma nella gelida prima notte di gara la temperatura sulle prove si era mantenuta 7/8 gradi sotto zero. Quindi, in previsione di ghiaccio e verglas pesante, Marco aveva deciso di affrontare anche la stage 2 con i chiodi.

Errore: macchina inguidabile e tempo piuttosto alto, ma un errore condiviso con molti altri concorrenti. Difatti al controllo stop Blanc e Lattanzi contenevano i danni chiudendo la prova cinquantaquattresimi assoluti e guadagnando anche due posizioni in classifica provvisoria: undicesimi di classe e cinquantaduesimi assoluti. Venerdì il rally entrava nel vivo con la giornata più impegnativa: molti e frequenti i cambi di fondo sulle tre prove speciali in programma da ripetere due volte.

Ivano ed io stavamo prendendo sempre più mano col nostro prezioso incarico. Con i tempi diluiti dei rally di oggi e con il loro carattere sprint (soprattutto questo Monte 2019) abbiamo avuto anche il tempo per fermarci più volte per sgranchirci le gambe qualche minuto e salutare i numerosissimi amici già appostati sulle varie prove speciali.

Sulla stage 5 abbiamo parcheggiato per salutare Stivi, anche lui rookie, spettatore al suo primissimo MonteCarlo e in buona compagnia dei ragazzi di Epic Rally Tribe. Nonostante i molti anni ormai di collaborazione, non ci eravamo ancora mai fatti una foto assieme. Così mentre Ivano sistemava gli appunti alle note di Luca, ho colto l’occasione per un selfie con uno Stivi oltremodo infreddolito :) Col clima di Fuerteventura ha perso l’abitudine a certe temperature …

Salutata la compagnia, poi Ivano ed io abbiamo concluso il nostro primo giro di prove comunicando le informazioni raccolte al nostro equipaggio. Un lavoro risultato però inutile: stage 3 annullata per problemi di pubblico, stage 4 saltata (percorso alternativo) dai nostri in seguito all’incidente di un concorrente e relativi ritardi. Ritardi che hanno portato la coda del rally a saltare anche la successiva stage 5 (quella del selfie con Stivi)

Una tappa a metà quindi, tre prove speciali saltate una dietro l’altra e una situazione penalizzante che ha costretto Marco a darci dentro nel secondo giro per cercare di recuperare il più possibile. Grazie soprattutto ad un nono di classe strappato con i denti sulla stage 6 i nostri hanno contenuto i danni causati dai numerosi tempi imposti, mantenendo però le medesime posizioni in classifica provvisoria del mattino. Nulla di fatto insomma, Venerdì sera il nostro equipaggio è rientrato al service di Gap ancora in 52ª posizione assoluta, ancora 11° di classe.

Marco Blanc e Luca Lattanzi sul palco d'arrivo al Rally MonteCarlo

Marco Blanc e Luca Lattanzi sul palco d’arrivo al Rally MonteCarlo

Ok, l’obbiettivo dichiarato era quella di arrivare, ma giunti a questo punto per Marco e Luca era a rischio anche l’accesso alla tappa finale di Domenica, riservata ai soli primi 60 equipaggi della classifica assoluta provvisoria aggiornata a sabato sera. Sabato che ci aspettava con quattro prove speciali (due da ripetere) per tentare di migliorare e mettere al sicuro questa priorità prima del rientro serale a Gap. Anzi, per affrontare tutti assieme il trasferimento verso Montecarlo per il gran finale.

Ivano ed io partiamo presto per la nostra ricognizione, analizzando e comunicando ai nostri protetti tutti i dettagli delle stage 9 e 10. Sulla trentina di chilometri della prima prova speciale, ghiacciata per metà, Marco Blanc spinge forte e chiude decimo di classe, guadagnando una posizione nell’assoluta (cinquantunesimo).

La successiva stage 10 è più breve (poco meno di 17 km) e si presenta più asciutta, ma con l’insidiosa e sporchissima discesa flat-out verso La Bâtie-Neuve. Marco affronta il tratto con determinazione, raccogliendo altre due posizioni al rientro di metà giornata a Gap: quarantanovesimi assoluti. La ripetizione della Agnières-en-Dévoluy-Corps riserva qualche brivido di troppo ai nostri, che chiudono però l’impegno guadagnando ancora due posizioni nella provvisoria (quarantasettesimo).

A questo punto inutile correre rischi, anche se sulla ripetizione finale della Bâtie-Neuve Marco abbassa comunque di ben 16″ il suo crono del mattino. Ma l’obbiettivo parziale è centrato: quarantasettesima posizione assoluta provvisoria consolidata e accesso garantito alla tappa finale. Dopo il passaggio al service di Gap si parte quindi per il lungo trasferimento verso Montecarlo, da dove domani mattina scatterà l’ultima giornata di gara.

Luca Lattanzi posta il selfie con Marco, che abbiamo scelto come foto d’apertura del servizio, dove è evidente la soddisfazione dei due. Anche Ivano Passeri ed io siamo contenti, così come i ragazzi del team Gliese che curano la 208 da gara. Ma sappiamo bene tutti che non è ancora finita. Domenica la stage 13 parte presto, alle 8 e venti del mattino. Io ed Ivano siamo quindi già operativi all’alba per fornire gli ultimi dettagli delle due prove a Marco e Luca.

Non facciamo scherzi: ” Arrivare ” è la parola d’ordine, ma c’è qualcuno che non si accontenta. Al primo passaggio sul Turini Marco e Luca staccano l’ottavo tempo di classe (22 i partenti) e guadagnano una posizione nell’assoluta (ora sono quarantaseiesimi). Sui successivi 13 km e mezzo della Col de Braus altra posizione guadagnata: ora i due sono quarantacinquesimi. “Marco vai piano che è quasi fatta…”. Difatti sulla ripetizione del Turini peggiora di 12″.

Però forse qualcun altro ha rallentato di più, dato che i nostri mantengono la quarantacinquesima posizione provvisoria nell’assoluta ma guadagnano ben due posizioni in quella di classe: ora sono ottavi. Si parte per l’ultima prova speciale in programma. Marco e Luca abbassano di poco più di un secondo il loro crono del mattino e sigillano il risultato finale: quarantacinquesimi assoluti, ottavi di classe RC4B, senza alcuna penalità e senza Super Rally. Ma soprattutto, al suo quarto tentativo Marco Blanc conquista finalmente l’amato/odiato Rallye di MonteCarlo.

Missione compiuta! La felicità è anche la mia, la nostra, mia e di Ivano. È un traguardo cui abbiamo lavorato e che abbiamo vissuto tutti assieme. Come ho raccontato in apertura, per me è stato emozionante rivivere certe atmosfere e certi meccanismi, certi automatismi da Mondiale che pensavo di aver dimenticato, anche se non eravamo noi i concorrenti in gara.

Però era qualcosa che dovevo a Marco e che ho fatto con vero piacere, dopo il suo supporto diretto alle mie ultime due Dakar. Purtroppo non siamo riusciti a concretizzare i test in Marocco dell’ottobre scorso nel progetto Dakar 2019 insieme, ma va bene così. Avremo modo di fare ancora qualcosa assieme in futuro. Per il momento ci godiamo questa ” Operazione Montecarlo ” conclusa con successo. E ora, prima di tornare a un volante da corsa, sono lanciatissimo in tre progetti in rapida sequenza con le mie MTB Atakama. Ma di tutto questo vi racconterò in dettaglio nei prossimi giorni.