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Paolo Andreucci annuncia appello e critica il metodo di verifica

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Come è noto il Collegio dei commissari sportivi ha clamorosamente deciso di escludere dalla classifica del 48° San Marino Rally la vettura numero 1 di Paolo Andreucci, “per la non conformità tecnica della vettura segnalata nel verbale 3 del Commissario Tecnico Delegato. Nel particolare: passaggio di aria flangia aspirazione”. Il campione della Garfagnana si difende e spiega che interporrà appello. Intanto, con un comunicato stampa, Aci Sport ha annunciato: “È stata modificata la classifica finale di gara, escludendo l’equipaggio numeri 1 Andreucci P.-Pinelli F. sulla Citroen C3 R5 in questione”, confermando l’avvenuta esclusione dell’equipaggio di Peletto.

Paolo Andreucci, dopo qualche ora dalla doccia fredda, conferma l’appello verso la decisione assunta dal Collegio dei commissari sportivi e fornisce la sua versione: “Siamo rammaricati per quanto accaduto al San Marino Rally. Siamo certi che in fase di appello tutto verrà chiarito, così come già da noi esposto ai commissari. La Flangia è stata misurata ed è risultata regolare, ma non si è riusciti a spegnere la vettura con un metodo che definiamo discutibile”.

“Provo a spiegare cosa ci è successo al Rally di San Marino – ha detto Paolo Andreucci – per cercare di chiarire la vicenda con la massima trasparenza. Durante le verifiche post gara i CCTT hanno controllato il turbo, la flangia e la valvola pop off, particolari che sono risultati perfettamente conformi alle specifiche tecniche previste dall’Allegato J. Quindi i CCTT hanno provato ad occludere la flangia per verificare che l’aria necessaria per alimentare il motore passasse esclusivamente attraverso la flangia stessa, così come previsto dall’art 261 304-2 dell’allegato J”.

“Senza entrare al momento nel dettaglio della metodologia e degli strumenti utilizzati dai CCTT per detta operazione di verifica, posso solo far presente che detta operazione è stata svolta utilizzando una pallina da tennis e altri oggetti in plastica che avrebbero dovuto occludere ermeticamente l’apertura della flangia, impedendo totalmente il passaggio dell’aria e provocando, conseguentemente, lo spegnimento del motore. Purtroppo, dette operazioni non hanno portato allo spegnimento del motore e i CCTT, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per la necessità di specifica strumentazione tecnica necessaria per eseguire più approfondite indagini finalizzate all’individuazione delle cause del mancato spegnimento del motore, si sono visti costretti a relazionare la riscontrata anomalia in asserita violazione di quanto previsto dall’art. 261 304-2 dell’allegato J”.

“A nostro avviso, la problematica potrebbe essersi verificata per una perdita di pressione nel sistema di aspirazione/giro aria intercooler, probabilmente dovuta ad un danneggiamento sofferto durante la gara, che comunque avrebbe fatto perdere potenza essendo dopo il turbo, o ad altri motivi che andremo ad analizzare nelle sedi opportune. Ci tengo comunque a precisare nuovamente che in sede di verifica non sono state riscontrate lavorazioni sui particolari meccanici analizzati, risultati totalmente conformi alle specifiche tecniche dell’allegato J, e che l’anomalia riscontrata in nessun modo avrebbe potuto comportare un vantaggio prestazionale, bensì una perdita di prestazioni”.

“Essere stato squalificato mi rammarica moltissimo, soprattutto perché non vi è stata la possibilità di individuare con certezza il reale motivo della problematica emersa. Ho totale fiducia nello staff tecnico che mi assiste e sono certo che a seguito delle ulteriori approfondite verifiche sul veicolo che andremo a svolgere nella deputata sede di appello (il veicolo è stato preso in custodia dalla FAMS), potrà essere accertata l’assoluta conformità dello stesso alle regolamentazioni tecniche. Attenderò quindi- ha concluso il pilota Paolo Andreucci – con fiducia il verdetto dell’Appello”.