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Opel: 120 anni di auto, passando per l’Ascona e Walter Rorhl

Walter Rohrl con l'Opel Ascona nel 1974

Opel: 120 anni di auto. Opel è uno dei costruttori storici del mondo automobilistico: quest’ anno il marchio festeggia infatti 120 anni di automobili. Nel 1899, quattro anni dopo la morte di Adam Opel, fondatore della società, Sophie Opel decide di ascoltare il consiglio dei figli Carl, Wilhelm e Friedrich e avvia la produzione di automobili. Seguiteci, è una storia bellissima, che si incrocia con pagine indimenticabili del motorsport e dei rally in particolare.

L’epopea Opel inizia in un garage di Rüsselsheim am Main con 65 Opel Patentmotorwagen “System Lutzmann” fatte a mano, poi diventerà un fenomeno di massa con oltre 70 milioni di veicoli costruiti fino a oggi. Opel si dedica fin da subito a produrre automobili nel modo più efficiente possibile, rivolgendosi così a un pubblico più vasto. Opel è per esempio il primo costruttore tedesco a introdurre la catena di montaggio, particolarmente economica, già nel 1924.

Grazie a questa strategia, la Opel 4/12 PS “Laubfrosch” e tutte le successive versioni della Opel 4 PS riscuotono un clamoroso successo. Già negli anni Trenta la Casa di Rüsselsheim produce veicoli tecnologicamente avanzati per il grande pubblico, come la Opel P4 e la Kadett (già con carrozzeria autoportante). Il made in Germany e la tecnologia tedesca diventano così per tutti. Opel rimane sempre fedele al concetto di democratizzazione della mobilità, anche quando si trova a sviluppare una sportiva: nel 1968 giunge infatti sulle strade una dream car accessibile, la Opel GT.

Il marchio ha un ruolo di leader in tutti i segmenti: modelli come Opel Kadett, Rekord e Kapitän caratterizzano il periodo della ricostruzione e gli anni del miracolo economico. Seguono icone di stile come la Opel GT, la Manta e la Monza. Negli anni Ottanta e Novanta modelli come Corsa, Astra e Zafira raggiungono i vertici delle classifiche e diventano i simboli del periodo della riunificazione.

Dopo il crollo del muro di Berlino e con l’inaugurazione dello stabilimento di Eisenach, Opel diventa più popolare che mai. Tra il 1991 e il 1998 vengono prodotte 4,2 milioni di unità della Astra prima serie, la Opel più venduta di tutti i tempi. La Casa di Rüsselsheim resta a tutt’oggi ben ancorata al centro della nostra società e offre tecnologie normalmente presenti solo su costose vetture premium. Soluzioni. innovative come i fari IntelliLux led a matrice su un modello compatto come Astra (Auto dell’Anno in Europa nel 2016) e sull’ammiraglia Insignia, i sedili ergonomici attivi certificati dall’associazione indipendente di esperti di postura AGR (disponibili su numerosi modelli) e l’ampia gamma di sistemi di assistenza che assicurano maggiore sicurezza e comfort (presenti su tutte le vetture) sono elementi tipici di Opel.

Dalla Lutzmann alla Doktorwagen: gli anni pionieristici

Opel entra a far parte dei pionieri del mondo dell’automobile alla fine del XIX secolo, accanto a Daimler, Benz e Peugeot, acquistando lo stabilimento di automobili di Friedrich Lutzmann. Nella primavera del 1899 a Rüsselsheim si produce la prima Opel, la “System Lutzmann”. Due anni più tardi, una Lutzmann convertita vince la “Gara di montagna” Heidelberg-Königstuhl battendo altri 16 veicoli costruiti da note aziende tedesche.

In generale, lo sviluppo del settore automotive è veloce e tumultuoso. I primi modelli discendono direttamente dalle carrozze a cavalli, ma nel 1909 Opel lancia una vettura piccola e modernissima a un prezzo estremamente competitivo. La 4/8 PS Opel Doktorwagen monta già un motore 4 cilindri in linea ingegnerizzato e costruito da Opel. Nelle pubblicità, Opel promette una vettura ideale per “medici, veterinari e avvocati”.

La Doktorwagen è disponibile a un prezzo compreso tra 4.000 e 5.000 marchi, mentre molte altre vetture costruite in questo periodo costano intorno ai 20.000 marchi. Da giocattolo di prestigio esclusivamente destinato alle persone ricche e famose l’auto a motore diventa così una soluzione di mobilità accessibile al grande pubblico.

Nel 1924 Friedrich (promosso ingegnere capo) e il fratello Wilhelm portano in Opel la catena di montaggio. Ford nel 1913 era stata la prima azienda ad adottare negli Stati Uniti questo metodo che permetteva di ridurre di molto i costi. Opel ha sempre tenuto d’occhio le novità provenienti da altri Paesi. Adam Opel era rimasto affascinato dalla macchina da cucire durante i suoi viaggi in Francia e in seguito la System Darracq era stata una delle fonti di ispirazione per le auto prodotte a Rüsselsheim.

I fratelli Opel lanciano un modello innovativo, la 4/12PS “Laubfrosch”. Questa vettura due posti raggiunge una velocità massima di 60 km/h ed è in vendita a 3.900 Goldmark, un prezzo estremamente competitivo reso possibile dalla produzione su catena di montaggio. Successivamente, la ‘auto per tutti’ viene venduta a 1.930 Reichsmark. Negli anni seguenti un’intera famiglia di veicoli viene realizzata sulla base della tecnologia della Laubfrosch. In totale fino al 1931 vengono prodotte 119.484 Opel 4 PS.

Queste sono le auto rivoluzionarie degli anni Venti e la Kadett lo è negli anni Trenta. L’automobile fa passi da gigante. La Kadett sostituisce la Opel P4, vettura dal grande successo, e si presenta con una carrozzeria autoportante di acciaio, sospensioni anteriori indipendenti, motore 4 cilindri a quattro tempi e freni a tamburo idraulici. I prezzi sono ben al di sotto di quelli della concorrenza. Nel 1938, la “normale” Opel Kadett berlina è infatti in vendita all’accessibile prezzo di 1.795 marchi.

Il nome Kadett torna nel 1962 e con la Kadett A Opel alza ulteriormente la posta. Molti concorrenti si affidano ancora al motore posteriore a due tempi o raffreddato ad aria, mentre la nuova vettura si distingue per il propulsore 4 cilindri raffreddato ad acqua, il silenzioso cambio a 4 marce e l’offerta di varie tipologie di carrozzeria, dalla coupé alla station wagon.

Dalla Olympia Rekord ai modelli Kad: cresce il benessere

L’Olympia Rekord è la prima Opel del dopoguerra e inaugura una nuova epoca con la carrozzeria in stile ‘ponton’ e la calandra cromata a bocca di squalo. Lo stile si ispira a quello delle grandi berline americane ed è perfetto agli albori del miracolo economico. Chi ha successo vuole farsi notare.

Con la Olympia Rekord Caravan debutta anche un nuovo tipo di veicolo, la giardinetta lifestyle per tutta la famiglia. Nel 1954 arriva la nuova Opel Kapitän, nel 1960 viene presentata la Opel Rekord P2 e la Rekord A segue nel 1963, distinguendosi per i freni a disco e, immediatamente dopo, per il motore a 6 cilindri. In versione coupé, station wagon o berlina, la Rekord è una vettura di medie dimensioni che diventa il simbolo della nuova classe media nella giovane Repubblica Federale di Germania. Opel produce ben 882.433 Rekord A fino al 1965.

Questo grande successo porta allo sviluppo delle “big three” e nel 1964 arrivano sul mercato delle vetture di lusso come la Kapitän, la Admiral e la Diplomat, le “KAD”. La seconda serie di questi modelli si distingue per l’eccezionale comfort di guida dovuto alla presenza del leggendario asse posteriore de Dion. Nel 1968 Opel introduce su tutte le proprie vetture il piantone dello sterzo collassabile. Queste innovazioni servono a tenere il passo del costante aumento del traffico.

Nel giugno del 1964 Opel diventa il primo costruttore europeo ad avere un vero e moderno centro stile. Solo un anno dopo, al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte del 1965, viene presentata in anteprima la prima concept car di un costruttore europeo, la Experimental GT. Trentasei mesi più tardi, i concessionari Opel mettono in vetrina la Opel GT di serie che segna la nascita di una leggendaria sportiva.

Questa vettura si rivolge a un vasto pubblico grazie alle tecnologie della produzione di serie e diventa l’ennesimo successo di Rüsselsheim. La Casa mantiene lo stesso approccio negli anni seguenti. La Manta condivide la tecnologia della Ascona al momento del lancio (1970) e nel 1989 la Calibra “prende in prestito” la tecnologia della Vectra. La versione top di gamma della vettura più aerodinamica del mondo (Cx di 0,26), la Calibra Turbo 4×4, genera ben 204 CV e vanta le stesse prestazioni di vetture sportive che costano il doppio.

Walter Rohrl nel 1974 con l'Ascona 400
Walter Rohrl nel 1974 con l’Ascona 400

Opel, i rally, l’Ascona, la Kadett e Walter Rohrl

Tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta, la Opel, tramite Opel Rally Team, si getta con ancora maggiore convinzione nei rally con un pilota speciale: Walter Rohrl. Specialista su tutti i tipi di terreno, venne soprannominato “Re di Montecarlo” dopo le sue quattro vittorie in quel rally. Il debutto iridato risale al 1975, all’Acropoli, proprio con Rohrl.

Il tedesco vinse il suo primo titolo nel 1980 con la Fiat 131 Abarth, mentre in quell’anno per la Opel correva Anders Kulläng, con l’Ascona 400. Il secondo titolo, Rohrl lo vince due anni dopo su Opel Ascona: indimenticabili le vittorie al Rally MonteCarlo e a quello della Costa D’Avorio. Con l’Opel Rally Team ha partecipato al Campionato del Mondo Rally dal 1982 al 1984 e, dopo due anni di provvisorio ritiro, ancora dal 1987 al 1990, vincendo un titolo piloti e sei gare in tutto. Storico sponsor del team è stata l’azienda di sigarette Rothmans.

Rohrl fu il primo pilota che riuscì ad aggiudicarsi due titoli mondiali e, appunto, uno di questi con la Opel. Debuttò a metà anni Settanta con la squadra tedesca. Infatti, fu campione europeo rally nel 1974 con una Opel Ascona e con la stessa vettura vinse la prima gara internazionale, Rally Acropoli del 1975.

Röhrl è famoso per il suo stile di guida molto pulito che gli permetteva di mantenere integre le vetture anche in rally massacranti come il Safari o l’Acropolis. Uno stile di guida non innato ma acquisito col tempo. Infatti agli inizi era ben nota la sua guida spettacolare con le Opel, poi con il passaggio alla Fiat 131 Abarth fu costretto a modificare radicalmente il suo stile per ottenere il massimo dalla vettura. Questo cambiamento venne perfezionato poi con l’esperienza in pista dovuta al programma con la Lancia nel mondiale endurance.

Tra il 1979 e il 1980, Röhrl era si impegnato con la Fiat nel Mondiale Rally, ma gareggiava anche su pista con la Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 vincendo 2 gare e contribuendo alla conquista del Campionato del Mondo Endurance Costruttori. Negli anni 1980, l’Opel si è impegnata molto attivamente nei rally, vincendo un titolo iridato ed essendo tra i pochi costruttori di automobili a realizzare vetture Gruppo B nei soli cinque anni di esistenza della categoria killer, dal 1982 al 1986. Oltre al titolo europeo e iridato con Rohrl, Opel ha vinto sempre la serie continentale con Lillebror Nasenius (1966), con Jochi Kleint (1979) e con Antonio Fassina nel (1982) e un Campionato Italiano Rally nel 1981.

Nel 1982 ritorna alle gare internazionali al volante di una Opel Ascona 400. Trionfa in un Rally di Montecarlo asciutto, contro le sofisticate e favoritissime Audi a trazione integrale, e la sua regolarità, fatta a colpi di ottimi piazzamenti uniti alla vittoria al Rally della Costa D’Avorio e grazie anche alla quasi-indistruttibilità della sua Opel, gli consente a fine stagione di essere campione del mondo rally con una gara di anticipo. Sempre con l’Ascona 400, ma nel 1983, Ari Vatanen vince il Safari Rally e Guy Frequelin il Tuor de Corse. Nel 1987, Josef Haider è straordinariamente primo al Rally Nuova Zelanda con la Opel Kadett GSi.

Dalla Corsa alla Ampera: successi e innovazioni

Nel 1982 Opel fa il botto con una vettura molto compatta. La Corsa A completa l’offerta della Casa posizionandosi al di sotto della Kadett. La Corsa mostra in modo estremamente convincente come riuscire a ottenere il massimo da uno spazio molto limitato senza perdere nulla in termini di piacere di guida e limitando i costi. Ogni serie della Corsa (dalla A alla E) ha favorito e sviluppato la democratizzazione della mobilità individuale. A tutt’oggi sono state immatricolate quasi 14 milioni di Corsa. E tra un anno arriverà la prossima serie che aggiungerà un nuovo capitolo alla storia di questa vettura con una versione completamente elettrica.

Così come la Corsa ha definito il segmento delle piccole, dal 1999 la Zafira ha caratterizzato il segmento delle monovolume compatte 7 posti. La terza fila di sedili che scompare sotto il pianale del bagagliaio è semplicemente un colpo di genio. I proprietari dei modelli della concorrenza devono faticosamente togliere i pesanti sedili aggiuntivi quando hanno bisogno di aumentare lo spazio del bagagliaio.

Zafira è lunga 4,32 metri e permette a sette persone di viaggiare comodamente. Ma questa monovolume compatta può trasformarsi in pochi secondi in un veicolo perfetto per trasportare qualsiasi oggetto abbattendo i sedili e creando un vano di carico da 1,56 per 1,15 metri con una capacità totale di ben 1.700 litri. Anche l’attuale Zafira è una vera trasformista e può essere utilizzata per trasportare merci o bagagli o può diventare rapidamente un salotto su ruote grazie al sistema di sedute Flex7 plus.

Un’altra vettura pionieristica segue le tracce di Corsa e Zafira dopo essere stata presentata in anteprima mondiale al Salone Internazionale dell’Automobile del 2009: la Opel Ampera, una vettura che ridefinisce la mobilità elettrica. L’Auto dell’Anno del 2012 ha la trazione elettrica e a bordo della vettura possiede anche una propria fonte di potenza, il sistema per incrementare l’autonomia. In questo modo la Ampera è indipendente dalle stazioni di ricarica, proprio come un’automobile tradizionale.

Opel presenta la serie successiva della propria auto elettrica al Salone Internazionale dell’Automobile di Parigi del 2016. Ampera-e vanta un’autonomia in modalità elettrica secondo il ciclo Nedc di 520 chilometri grazie a una batteria agli ioni di litio da 60 kWh all’avanguardia. Il motore elettrico da 150 kW/204 CV assicura la stessa accelerazione di una sportiva. Tra un anno arriverà la prossima elettrica di Rüsselsheim e la mobilità elettrica si diffonderà ulteriormente con la Corsa-e, concepita per uscire dalla nicchia e affrontare la strada.

Dalla Astra alla Insignia: la nuova efficienza

Opel scopre la nuova leggerezza dell’essere con il lancio dell’attuale serie di Astra nel 2015. Questa compatta pesa fino a 200 chilogrammi in meno rispetto al modello precedente. L’offerta dei motori segue la strategia del downsizing: cilindrate ridotte e turbocompressione, consumi di carburante inferiori e maggiore efficienza.

Per la prima volta Astra è disponibile con un efficientissimo motore 3 cilindri a iniezione diretta e con i rivoluzionari fari IntelliLux led a matrice. Questo sistema innovativo trasforma la notte in giorno senza abbagliare gli altri utenti della strada, una funzione esclusiva nel segmento delle compatte. Astra convince clienti ed esperti e viene votata “Auto dell’Anno 2016”.

Nel 2008 la Insignia A è la prima Opel in grado di riconoscere i cartelli stradali e monta i fari intelligenti AFL+. Proprio come Astra, la seconda serie dell’ammiraglia Opel è dimagrita per aumentare l’efficienza. La nuova generazione di Insignia è più leggera, consuma di meno ed è allo stesso tempo molto più spaziosa.

Una caratteristica distintiva di Insignia GSi, Country Tourer, Grand Sport e Sports Tourer è la trazione integrale adattiva con torque vectoring in grado di trasmettere la potenza individualmente alle ruote posteriori in frazioni di secondo in base alla situazione di guida. La Opel Insignia è il primo veicolo prodotto da un costruttore generalista che offre questa tecnologia nel segmento delle medie. SUV è la definizione più in voga al momento nel settore automotive. I clienti vogliono stare seduti più in alto per avere una visione migliore e godersi tutto il piacere del viaggio e dell’avventura.

Opel si accorge molto presto di questa tendenza e presenta una vettura unica nel segmento B. Mokka è moderna e compatta, è disponibile anche con la trazione integrale ed è un grande successo fin da subito. Nel 2017 viene affiancata nel segmento delle compatte da Crossland X e da Grandland X. Tutte le vetture della famiglia X sono disponibili con i sedili attivi certificati dagli esperti di postura dell’associazione indipendente AGR (Aktion Gesunder Rücken e.V.). La presenza di sedili ergonomici e comodi ha sempre fatto parte del DNA Opel: 120 anni fa la Opel Patentmotorwagen “System Lutzmann” montava già i sedili in pelle.